Contatori del gas che girano da soli. Come verificare la possibile frode

S’infiamma la polemica sull’involontaria truffa del contatore del gas, che sarebbe causata da un difetto tecnologico che, potenzialmente, potrebbe coinvolgerebbe milioni di famiglie italiane. La trasmissione Le Iene, in onda su Mediaset, con un servizio di Matteo Viviani ha dimostrato con le proprie telecamere come molti nuovi contatori digitali del gas potrebbero continuare a segnare consumi anche se non passa un filo del prezioso minerale. Una truffa. Un dipendente di una delle principali aziende che distribuiscono il gas sul territorio nazionale ha contattato la trasmissione per dimostrare, praticamente, come il contatore continui ad addebitare consumi di gas anche se in realtà non si sta utilizzando alcun servizio che possa giustificare questo consumo.

Contatore del gas taroccati, ipotetica truffa smascherata da Le Iene

Tuttavia, possiamo solamente parlare di un’ipotetica truffa, visto che non sappiamo se ci sia stata una vera e propria intenzione di frode relativa a tutti contatori installati in quasi tutte le abitazioni le famiglie italiane.

Il servizio ha dimostrato come un contatore del gas senza essere stato attaccato ad alcuna tubatura, nel giro di pochi minuti ha cominciato a segnalare consumi. Anche se, i consumi segnalati dal dispositivo sono irrisori, Matteo ha calcolato che nel giro di un mese l’importo extra del consumo è pari a € 15.

Difetto tecnologico nel contatore del gas

In termini di cifre, si parla di un aumento in bolletta di circa 15 euro al mese, ma l’importo potrebbe essere anche maggiore sulla base di una serie di indicatori. I passaggi sono allora due: scoprire se si rientra tra quegli utenti che pagano senza consumare ed eventualmente capire come fare a recuperare le somme indebitamente versate. Sul primo versante, alcuni modelli dei nuovi tipi di contatori digitali segnano consumi anche se è stato chiuso il gas e basta una semplice verifica in autonomia per controllare l’esistenza dell’anomalia ovvero chiudere l’utenza del gas e controllare se il conteggio del consumo (il numero dei metri cubi di gas consumati) si arresta o meno. Il suggerimento è di attendere almeno un paio di minuti prima di essere sicuri dell’assenza di scatti. Oppure basta vedere online il servizio delle Iene, in cui un tecnico mostra come i nuovi contatori del gas possano addebitare costi anche a chi non consuma nulla.

Per quanto riguarda il rimborso, succede che non tutti notato e segnalano il malfunzionamento e così le società che gestiscono il servizio ci guadagnano. Truffa o meno (“questa cosa in azienda si sa, ma nessuno ha l’interesse di tirarla fuori”, dice il tecnico invitato dalla trasmissione televisiva) e indipendentemente dalle stesse Iene, occorre mettersi in contatto con il gestore oppure inviare la segnalazione di presunte irregolarità a un’associazione a tutela dei diritti dei consumatori che si sono già mosse in difesa degli utenti. Anche perché la vicenda ha preso le mosse dal sospetto nato dopo le segnalazioni di cittadini che dopo il cambio del contatore, avevano notato un aumento apparentemente ingiustificato dei consumi di gas rispetto al passato.

Decisivo il cambio contatore del gas

Provando a fare un passo indietro, come suggerito dall’associazione Codici a tutela dei diritti dei consumatori, la sostituzione dei contatori del gas non è un’operazione obbligatoria per tutti. Solo alcuni modelli devono cedere il passo e non si tratta affatto di una procedura a cui tutte le famiglie sono sottoposte. In linea di massima, se il contatore non ha più di 15 anni di attività non va sostituito.

Contatore del gas difettoso: cosa devo pagare?

Nell’anno 2015 reduce dal lutto del marito, mia madre di 85 anni lo ha passato a turno quasi tutto a casa dei suoi 5 figli. Tornata definitivamente nel suo appartamento mi sono accorto che il contatore del gas installato circa da un anno da Gabogas era bloccato sullo zero. Ho avvertito la società che lo ha sostituito. Evidentemente lo hanno installato difettoso e quindi la responsabilità è loro ma nella bolletta è stato calcolato un consumo una tantum di 500 metri cubi extra. Io ho contestato ma loro non sentono ragioni e dicono che bisogna pagare. Vorrei un consiglio da voi. È giusto pagare o posso fare qualcosa? A chi rivolgermi?

Grazie Mauro Alberti

Caro Mauro, abbiamo chiesto di risponderle a un’esperta, la responsabile del servizio utenze di Konsumer Italia, Valentina Masciari. Ecco la sua risposta

Caro Mauro, in effetti, leggendo quello che scrive, è giusto che abbia delle perplessità su questa richiesta fatta dal suo fornitore di gas. In tali ipotesi, è previsto che nel caso di  guasto o rottura del gruppo di misura, il distributore provveda alla sostituzione redigendo contestualmente un verbale di sostituzione.
Una copia di questo deve essere data al cliente che deve firmarla  e una va inviata al fornitore : già su questo punto, mi sembra non sia stata rispettata la procedura, perché lei, Mauro, non cita la consegna di alcun verbale.
A questo punto,  l’esercente deve procedere alla ricostruzione dei consumi:  il contatore potrebbe aver fornito registrazioni dei consumi sbagliate, per eccesso o per difetto. Per fare la ricostruzione dei consumi, vanno seguiti alcuni principi :
si prende come periodo di riferimento il tempo compreso tra il momento in cui si è verificato il guasto o la rottura del contatore, se è possibile stabilirlo con certezza, e il momento in cui l’esercente provvede alla sostituzione oppure alla riparazione del contatore stesso;
se non è possibile stabilire con certezza il momento del guasto o della rottura del contatore, il periodo di riferimento per la ricostruzione dei consumi è quello che intercorre fra la data di verifica, o di sostituzione del contatore per l’invio a un laboratorio qualificato e, l’ultima lettura valida per il distributore e non contestata dal cliente. Il periodo di riferimento non può comunque mai essere superiore a cinque anni solari;
il cliente può comunque fornire all’esercente la documentazione riguardante le eventuali variazioni dei suoi consumi rispetto ai consumi degli anni precedenti.
Proprio questo è il passaggio che riguarda il Sig. Mauro : infatti i suoi consumi dell’ultimo periodo hanno subito una considerevole variazione rispetto allo standard precedente.
Infine, il cliente deve ricevere tutte le informazioni relative alla ricostruzione dei consumi  comunque non più tardi di 2 mesi dalla data in cui è stata effettuata la verifica / sostituzione del contatore: non mi sembra che lei, Mauro,  abbia ricevuto questi dati.

Comunque, i dati  della ricostruzione dei consumi dal momento in cui il cliente ne riceve la comunicazione scritta, possono essere contestati, cosa che lei ha prontamente fatto.

Aggiungo, che nel corso della risoluzione di una controversia relativa alla ricostruzione dei consumi, la fornitura del gas al cliente non può essere sospesa per il debito relativo alla ricostruzione dei consumi stessi.

Visto, gentile Mauro, che non si ritiene adeguatamente soddisfatto della risposta ottenuta alla sua contestazione, magari facendosi assistere da un’associazione consumatori, può attivare la procedura presso lo Sportello del Consumatore, contestando sempre la ricostruzione dei consumi fatta e richiedendo una ulteriore verifica sulla questione evidenziando quanto sopra detto.

Luce e gas: come evitare le truffe degli operatori?

Vista la difficile situazione economica in cui si trova il nostro paese, è comprensibile che sempre più Italiani si informino su come risparmiare sulla spesa per il gas riscaldamento, a maggior ragione considerato che la stagione fredda è alle porte. Il metodo più utilizzato a tale proposito è il confronto delle tariffe offerte dai vari fornitori, in modo da individuare l’opzione più conveniente presente sul mercato. Nel caso in cui i prezzi proposti  siano troppo convenienti, occorre prestare attenzione al rischio truffa, purtroppo sempre presente.

Per attirare ignari consumatori, alcune compagnie propongono delle tariffe per il gas metano e per la luce a prezzi super vantaggiosi nettamente più bassi rispetto a quelli offerti dai normali operatori energetici. Per tutelarsi dalle aziende colpevoli di truffe, la cui lista è liberamente consultabile sul sito dell’Aeeg, esistono però alcuni semplici consigli.

Il primo campanello d’allarme sono i venditori porta a porta, che vengono sguinzagliati da qualche fantomatica azienda pronta ad architettare una truffa ai danni dei consumatori. Per non cadere nella trappola, è bene ricordare che la vendita diretta di contratti di luce e gas non rientra nella strategia delle principali aziende.

Un’altra tecnica utilizzata dai truffatori è utilizzare firme false o dati anagrafici rubati (anche a persone decedute), di cui il consumatore è completamente ignaro. Per strappare una firma, viene adottato anche lo stratagemma di far credere al malcapitato che la compagnia di cui è cliente è prossima al fallimento o comunque sta pensando di aumentare le tariffe per la fornitura di luce e gas.

Le truffe possono, però, essere evitate mettendo in pratica alcuni piccoli accorgimenti, come per esempio evitare di rilasciare i propri dati (soprattutto quelli del conto corrente e il codice cliente POD sulla bolletta) e chiedere l’invio per posta o email della proposta di contratto per successive verifiche. Se il consumatore riceve la visita di un venditore addetto al marketing diretto può richiedergli di visionare il suo tesserino di riconoscimento.

Occorre, inoltre, ricordare che la firma del contratto non ha validità se non segue una richiesta di conferma effettuata tramite lettera o telefonata. In caso di ripensamenti, i consumatori possono comunque esercitare il loro diritto di recesso legalmente riconosciuto, inviando entro 10 giorni una raccomandata a/r al nuovo operatore.

La grande beffa del gas fantasma “Fino al 15% pagato e non consumato”

Ecco la perizia sui contatori alterati. L´accusa dei pm: truffa L´inchiesta Coivolto il gruppo Eni, Aem, Arcalgas Ricavo illecito per mezzo milione di metri cubi Le membrane dei misuratori hanno perso elasticità. Ma non sono state sostituite WALTER GALBIATI EMILIO RANDACIO MILANO – Vecchi e malconci. Ma tanto vecchi e tanto malconci da distorcere i dati che registrano. Ovviamente a danno dei consumatori. Sono apparsi così alcuni contatori del gas installati nelle case degli italiani al perito che per conto della procura di Milano ha dovuto metterli alla prova. Un campione piccolo, ma tuttavia significativo da poter trarre conclusioni su scala nazionale. Ed è emerso che le bollette di milioni di famiglie, negli ultimi anni, sarebbero salite vertiginosamente non solo per colpa del caro petrolio, ma anche per una truffa fatta e finita. Un rincaro “illecito” che in media si aggirerebbe intorno al 10%, ma che si spinge fino a picchi del 15%. La stima è di 500 milioni di metri cubi di gas pagati, ma mai erogati. Il documento dei consulenti è stato depositato ieri mattina all´interno di un inchiesta condotta dai pubblici ministeri Sandro Raimondi e Letizia Mannella, che riguarda alcuni nomi di spicco dell´industria energetica nazionale. Sono coinvolte due società controllate dall´Eni, Snam Rete Gas e Italgas, società di fatto riconducibili al ministero del Tesoro, ovvero a chi in teoria dovrebbe tutelare i cittadini. E inoltre: l´Aem, la municipalizzata del comune di Milano, di recente convolata a nozze con l´Asm di Brescia, e la Arcalgas. Il numero uno dell´Eni, Paolo Scaroni, della Snam Rete Gas, Carlo Malacarne e dell´Italgas, Giovanni Locanto, insieme con l´amministratore delegato dell´Aem, Giuliano Zuccoli, e altri sette manager sono accusati a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alla truffa. «Dall´esame dei valori dell´errore riscontrati nei misuratori – si legge nella perizia da ieri a disposizione degli indagati – sottoposti a collaudo/verifica metrologica si evidenzia che: i misuratori con membrane naturali denunciano una deriva positiva di oltre il 6% medio con punte del 15% e i misuratori con membrane sintetiche mantengono valori di errore nei limiti tollerabili». Per capire i numeri è necessario imprimersi nella memoria la conclusione della perizia: «Tutti i misuratori del campione, costruiti con membrane di materiale non sintetico, conteggiano al cliente finale un volume di gas maggiore di quello effettivamente erogato e le differenze in taluni casi sono di entità rilevante». Il motivo? Le membrane naturali nel tempo hanno perso la loro elasticità, «impedendo al misuratore di conteggiare l´effettivo volume ciclico. Il problema diventa poi numerico, perché stando a una stima effettuata dai procuratori Mannella e Raimondi, i contatori in Italia con le membrane naturali, sono quantificati in circa cinque milioni. La perizia ha preso a campione 55 contatori per uso domestico. Un numero esiguo, certo, ma, sostiene l´accusa, ben rappresentativo di quella che è la realtà su tutto il territorio. Alcuni non potevano essere nemmeno analizzati. Dei 42 passati in rassegna, tutti quelli con membrana naturale, ovvero una trentina, hanno manifestato margini di errore superiori al consentito, raggiungendo il picco del 15,2% di gas non erogato rispetto al pagato. Se le stime del perito della procura di Milano fossero veritiere ed estendibili, le reti di fornitura del gas, somministrerebbero mezzo miliardo di metri cubi di carburante in meno all´anno rispetto a quello che si farebbe pagare. Cifre spaventose, e, comunque, oggetto dell´indagine. Ma che potrebbero risultare anche per difetto, visto che la perizia non ha potuto includere misuratori ancora più datati, risalenti addirittura agli Anni 50/60, dei veri oggetti da collezione ancora in funzione e per lo più collocati all´interno delle abitazioni. Nel frattempo, proprio ieri mattina, il Nucleo di polizia Tributaria di Milano ha eseguito un secondo sequestro, su altri contatori, per verificare quanto sia estendibile il ragionamento della perizia. I militari si sono presentati nella sede dell´Italgas di Bussero, in provincia di Milano, per verificare l´esatta erogazione ai cittadini del carburante. Che qualcosa non torni lo si deduce anche dalla circolare dell´Italgas, datata 14 dicembre scorso, a inchiesta ormai avviata da tempo. Si informa gli utenti del «piano di sostituzione dei contatori volumetrici». L´Italgas ha previsto di rinnovare quegli strumenti «aventi una età di fabbricazione maggiore ai 25 anni alla data del 31 dicembre 2006». In totale, il piano prevede la sostituzione, già iniziata, di 180mila contatori all´anno per 5 anni. Quindi, solo per la competenza di Italgas, sarebbero 900mila quelli ritenuti vecchi, che per l´accusa sarebbero proprio quelli soggetti a una erogazione irregolare ai danni dei clienti. Il problema, stando alle conclusioni del perito, è anche di ordine legislativo. Mentre in Italia i vecchi contatori vengono ancora consentiti, «misuratori della stessa classe vengono rottamati tuot court in Francia dopo 20 anni». I distributori, invece di Germania, Olanda e Regno Unito «procedono a prove periodiche a campione su migliaia di pezzi, decidendone poi la sostituzione o la proroga d´installazione sulla base dei risultati». Da noi, invece, «erano state prese in considerazioni due opzioni: la rottamazione dopo 25 anni, poi ridotti a venti, oppure un controllo a campione dopo dieci anni di funzionamento con un´estensione ad ulteriori dieci se fossero stati trovati in tolleranza». Il problema, conclude sconsolatamente la perizia, è che «queste ipotesi, in ogni caso, sono rimaste proposte, sulle quali si continua a discutere ancora oggi». Se le conclusioni di queste verifiche venissero confermate, risulterebbe che nel frattempo l´ignaro consumatore ha continuato a pagare la sua bolletta “gonfiata”.

Hai ricevuto una lettera che ti informa della sostituzione contatore gas, e non sai che cosa significa? Questo articolo fa al caso tuo.

Sei infatti uno degli italiani, la maggior parte, che nel 2017/2018 saranno interessati dalla sostituzione del contatore del gas, ovvero verrà tolto dalla tua casa il contatore del gas analogico (il “vecchio contatore”) che verrà sostituito con un nuovo contatore elettronico.

Se hai ricevuto la lettera cerca di essere a casa nel giorno indicato (altrimenti riceverai altre lettere successivamente, perché la sostituzione è obbligatoria) e scopri in che cosa consiste l’operazione di sostituzione contatore del gas. Ricordiamo, a scanso di equivoci, che è un’operazione gratuita.

Perché viene sostituito il contatore del gas

Il contatore del gas viene sostituito per adempiere alla delibera dell?Autorità Garante, AEEGSI, n. 631/2013/R/gas del 27 dicembre 2013 che richiede a tutti i distributori la sostituzione dei contatori del gas tradizionali con quelli elettronici che consentano la trasmissione a distanza delle letture.

La sostituzione è iniziata alla fine del 2016, ma interessa la maggior parte degli italiani per il 2017 e il 2018, quando (alla fine dell’anno) più della metà dei contatori italiani sarà della nuova tipologia. Successivamente verranno poi sostituiti tutti gli altri.

Come viene comunicata la sostituzione?

L’operazione di sostituzione viene comunicata esclusivamente via posta, con una lettera ordinaria (non raccomandata). Sulla lettera è indicata la data e un orario per la sostituzione, in cui dovremo semplicemente essere a casa e aspettare il tecnico che se ne occuperà.

Se non siamo a casa possiamo però chiedere di spostare l’appuntamento ad una data e un orario più consono alle nostre necessità, seguendo le istruzioni che troviamo nella lettera che abbiamo ricevuto; in alternativa possiamo delegare una persona che aspetti al posto nostro.

Nel caso in cui non facciamo nulla di tutto questo semplicemente continueremo a ricevere lettere fin quando la sostituzione non sarà avvenuta.

Sostituzione del contatore: come funziona

L’operazione di sostituzione è molto semplice, e richiede circa una ventina di minuti (il massimo è un paio d’ore, ma molto dipende dalle condizioni del contatore).

Perché possa essere effettuata ci deve essere qualcuno in casa, che deve spegnere la caldaia e chiudere tutti i fornelli, oltre che per firmare l’avvenuta sostituzione. Se non c’è nessuno, quindi, il contatore non verrà sostituito, e l’azienda contatterà per una sostituzione successiva.

Il tecnico addetto alla sostituzione arriva a casa, si identifica e inizia l’operazione. Da notare che il tecnico non sarà inviato dall’azienda che vi manda la bolletta del gas, ma dell’azienda che distribuisce il gas sul territorio, che cambia da comune a comune ed è uguale per tutti, non si può scegliere, per cui non allarmatevi se il tecnico non è Enel, Eni, Hera o comunque di chi vi invia la bolletta del gas.

Durante le operazioni non bisogna fare nulla se non aspettare, quindi firmare per la ricevuta. Dopodiché si potrà tornare in casa e accendere prima i fornelli, per far passare nuovamente il gas, poi la caldaia, per evitare danni.

Se pensiamo che qualcosa non vada nel lavoro del tecnico, abbiamo diritto ad una seconda visita, da richiedere all’azienda entro 15 giorni dalla sostituzione; se tutto poi andava bene dovremo pagare l’intervento, altrimenti sarà gratuito.

Come funziona il contatore elettronico

Il contatore elettronico è molto simile a quello vecchio, è uguale per tutti e l’unica differenza è il display elettronico (e non il contatore meccanico) che si trova sulla parte anteriore.

E’ predisposto per la lettura telematica, quindi non si deve più inviare l’autolettura, ma naturalmente è possibile consultarla in ogni momento.

Per leggere il nuovo contatore basta premere il tasto principale del contatore, e il display si accenderà indicando in metri cubi (con tre decimali) la quota attualmente consumata. Continuando a premere potremo vedere i consumi per fasce /T1, T2 e T3) e i consumi per il periodo di fattura precedente. Ci sono poi altre informazioni come il codice PDR, la data della fatturazione, l’ora, la data e altre ancora.

Dopo qualche minuti di inattività il display si spegne, ma il contatore continua (ovviamente) a registrare.

Vantaggi del contatore elettronico

I vantaggi del contatore elettronico sono principalmente due:

  • Non c’è più bisogno dell’autolettura, e tutte le letture diventano reali e non più stimate. In questo modo non pagheremo mai quote eccedenti rispetto a quelle che abbiamo consumato per poi essere rimborsati in un secondo momento.
  • E’ possibile conoscere nel dettaglio il consumo di gas, cosa che prima non era possibile: il consumo è diviso in fasce orarie, e anche se il prezzo è sempre lo stesso (a differenza della luce) possiamo capire come risparmiare sul consumo di gas, che non fa mai male.

Inoltre, avremo la possibilità di controllare meglio le bollette, e soprattutto cambiare fornitore del gas se notiamo che stiamo spendendo troppo: le offerte gas più convenienti possono essere viste grazie al comparatore di TagliaLaBolletta.

Sicurezza dei Contatori

“Le anomalie nei consumi possono essere varie: occorre, infatti, capire se ci sono anomalie nei consumi dovuti a disfunzioni varie, sia nel settore idrico come in quello del gas (perdite, dispersione, allacci abusivi).

“Secondo un’indagine condotta dell’autorità dell’Energia, effettuata in collaborazione con il nucleo speciale “Tutela mercati della Guardia di Finanza” e riportata da CODICI, il 50% dei contatori gas non vengono letti e sono 15 milioni, mentre quelli dell’energia, nonostante il 98% sono tele gestiti, nel 16% dei casi non vengono letti e le fatture sono in consumo stimato.

“L’Authority ha introdotto nuove proposte per risolvere il problema;affinché i consumi registrati risultino effettivi, sono stati previsti nuovi obblighi di lettura, incentivi verso l’utilizzo dell’autolettura, incrementi della periodicità di invio delle bollette, indennizzi automatici per eventuali ritardi, tempi certi per la chiusura di bollette in caso di cambio fornitore, voltura o disattivazione e, nel caso di fatturazione mensile, divieti di fatture “miste”, cioè con dati effettivi e stimati.  Proposte che avranno un seguito? Si chiede Codici, che da molto tempo parla del problema. 

“Tra le scarse note positive, l’Authority ha rilevato un calo delle contestazioni.