Una storia orribile quella che arriva da New Quay (Galles), dove una giovane madre completamente ubriaca si è addormentata sopra al figlio neonato, che in seguito ha perso la vita.
La storia, riferita dai principali quotidiani inglesi, ha davvero dell’incredibile. Protagonista della vicenda la 26enne Marina Tilby, che il 30 marzo del 2017 uscì per una notte di bagordi portandosi dietro il figlio di sole 4 settimane.
Insieme al piccolo Darian la 26enne trascorse alcune ore in discoteca con la sorella (principale testimone dei fatti), prima di chiudersi nella propria roulotte in compagnia di due perfetti sconosciuti. Anche in questa occasione, purtroppo, Darian rimase con la madre.
Non è stato reso noto quanto accaduto all’interno del camper, ma il giorno dopo il bimbo è stato ritrovato senza vita. A fare la drammatica scoperta la sorella di Marina, entrata in camera da letto per svegliarla. Interrogata dagli inquirenti, la testimone ha raccontato di avere trovato la 26enne riversa prona ed in stato quasi comatoso. Inutili i tentativi di farla riprendere, la donna era troppo ubriaca per riuscire svegliarsi. Sotto di lei, schiacciato dal peso della madre, il piccolo Darian. Per lui, trovato col sangue che colava dal naso, non c’è stato nulla da fare.
Trasportato di corsa al pronto soccorso dell’ospedale di Bronglais ad Aberystwyth (Galles), il bimbo è spirato poco dopo. La causa della morte, secondo quanto riferito dai medici, potrebbe essere stato un attacco di cuore seguito al prolungato sforzo.
Durante il processo i sanitari non hanno potuto fornire delle prove in grado di attribuire a Marina la diretta responsabilità della morte del figlio, che potrebbe essere deceduto anche in seguito ad un caso di sindrome di morte infantile improvvisa. La 26enne, in ogni caso, è stata comunque ritenuta colpevole di negligenza. Inutile il tentativo della difesa di giustificare l’imputata, affermando che Marina in quella circostanza non poté soccorrere il figlio perché troppo ubriaca. Definendo il tutto come un caso di “terribile egoismo materno”, il giudice Paul Thomas ha confermato la condanna a due anni e quattro mesi di reclusione.
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