Serena Mollicone, la pista giusta: i Mottola devono essere processati

Questo articolo in breve

Dopo 18 anni dal brutale omicidio di Serena Mollicone, la Procura di Cassino ha chiuso le indagini preliminari e avanzato cinque richieste di rinvio a giudizio nei confronti dell’ex comandante della stazione di Arce Franco Mottola, del figlio Marco, della moglie Anna, del luogotenente Vincenzo Quatrale e dell’appuntato Francesco Suprano. Secondo quanto si leggerebbe nella richiesta di rinvio a giudizio, i tre componenti della famiglia Mottola devono rispondere di concorso in omicidio volontario e occultamento di cadavere. Per Quatrale viene contestato, oltre al concorso in omicidio, anche il reato di istigazione al suicidio del brigadiere Santino Tuzi, mentre per l’appuntato Suprano l’accusa è solo di favoreggiamento. Ora si attende la data di fissazione dell’udienza preliminare, che si annuncia infuocata. A mio avviso, anche se con estremo ritardo a causa di una serie di valutazioni investigative discutibili avvenute nel corso degli anni (il riferimento è, in particolare, all’inchiesta che ha riguardato il carrozziere Carmine Belli, risultato poi del tutto estraneo ai fatti), siamo ormai arrivati alla svolta decisiva nell’indagine sul delitto di Serena Mollicone. Ritengo che gli elementi a disposizione degli inquirenti ben meriterebbero il vaglio di un processo. Quindi mi aspetto il formale rinvio a giudizio di tutti gli indagati. Ora toccherà vedere quali saranno le mosse delle varie difese, soprattutto per quanto riguarda la scelta del rito con cui verrà celebrato il processo, anche se ritengo decisamente probabile che si arrivi al dibattimento in Corte di Assise. Questa storia non ha risparmiato colpi di scena a dir poco sconvolgenti. Per Serena è tempo di avere giustizia.