Marco Liorni, soddisfatto per gli ascolti raccolti da Reazione a catena

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Come da tradizione si conferma uno dei programmi più seguiti dell’estate. Reazione a catena, anche quest’anno, è una delle punte di diamante della programmazione estiva di Raiuno. Raggiante per gli ottimi risultati conquistati, Marco Liorni, padrone di casa del game show, ci confida emozioni e soddisfazioni legate a questa importante sfida.

Chiamato per la prima volta a cimentarsi con un quiz, il conduttore, con il consueto garbo e la sua innata eleganza, tiene compagnia agli italiani all’ora di cena. Reduce dal successo del suo Italia sì!, il programma del sabato pomeriggio che tornerà in onda alle 16.45 a partire dal 14 settembre, Liorni si è tuffato in un’estate all’insegna del lavoro, ma ricchissima di gratificazioni. Compresa quella di avere a che fare nel suo appassionante quiz con concorrenti giovani e preparati: “Una gioventù bella e capace di cui si parla sempre troppo poco in Tv.

Giovani impegnati che studiano e lottano per costruire il proprio futuro”, ha raccontato. Marco, è toccato a te, quest’estate, indossare la famosa giacca blu che è diventata il simbolo di Reazione a catena… «Posso garantirvi, però, che non è la stessa tutte le sere (ride, ndr). Ne ho parecchie a disposizione! Il colore non è casuale, ma è stato scelto sulla base della scenografia e dei cambi di luce». Soddisfatto di questa avventura professionale? «Sono molto felice, per la prima volta mi cimento con un game show e, per fare una battuta, posso dire di essere davvero soddisfatto per non aver “danneggiato” un programma così bello e così seguito. Ho preso pian piano le misure con questo nuovo ruolo e oggi mi sento perfettamente a mio agio in queste vesti. Gli ascolti sono positivi e non posso che essere grato al pubblico che, ogni sera, ci dimostra affetto, calore e fedeltà».

La tua famiglia ti segue in televisione? «Sì, in particolare mia figlia Emma che ha quasi quindici anni e che ama molto Reazione a catena. Non lo segue perché c’è il suo papà, ma proprio perché apprezza la trasmissione. La più piccola, Viola, che ha otto anni, vede il programma più per il papà. Il mio primogenito Niccolò, invece, ha meno tempo a disposizione per via dei suoi impegni universitari». Come commentano le tue gesta televisive? «Mi prendono in giro, si divertono a farmi il verso. Prendono come spunto alcune frasi rituali del programma e fanno la mia imitazione».
In autunno tornerai, invece, al timone di Italia sì!: un programma ideato da te e che ti ha regalato importanti soddisfazioni durante la passata stagione televisiva.

«E andata molto bene, è un programma a cui tenevo molto e che avevo in testa da tanto tempo. Sul nostro Speakers’ Corner sono saliti premi Nobel, ma anche tanta gente comune. Storie serie, accanto a racconti di vita divertenti». Hai avuto (e avrai) la responsabilità di scontrarti con la corazzata Verissimo. «È una fascia oraria complicata, la nostra, e proprio per questo motivo abbiamo avuto la libertà di poter sperimentare e di proporre qualcosa di nuovo».

Se toccasse a te salire sul podio della tua trasmissione, che cosa ti piacerebbe raccontare? «Sul fronte privato, parlerei del rapporto con mia moglie Giovanna a cui ogni giorno dovrei dire grazie. &u un versante più ampio, invece, mi piacerebbe raccontare le ragazze e i ragazzi dell’Italia di oggi. Storie belle e positive che vengono poco messe in luce. Si tratta di giovani che hanno il diritto di crescere e formarsi in un Paese in cui tutt’attorno devono percepire non già sfiducia, rassegnazione e pessimismo, ma positività. Se ti senti in un paese che “cammina”, tu stesso sei spronato a fare sempre meglio, a ottenere risultati sempre più importanti per te e per la comunità a cui appartieni. Una volta tanto sarebbe bello portare in Tv queste storie esemplari e prive di polemiche. L’unica polemica ammessa sarebbe quella di capire modi e mezzi per aiutare sempre di più i nostri giovani».

A proposito di tua moglie Giovanna a cui sei legato da tantissimi anni, quali sono i “regali” più belli che ha fatto alla tua vita questo rapporto così solido e longevo? Come ti ha cambiato questa storia d’amore?
«L’amore che mi dà e che illumina tutta la mia vita è un regalo straordinario. Giovanna è una donna allegra, mai di cattivo umore e sempre positiva. Quando ci siamo conosciuti io lo ero molto meno rispetto a lei. Al suo fianco, invece, ho fatto mia questa spinta costante alla vitalità, all’entusiasmo, alla realizzazione di buoni propositi. Un insegnamento di vita indubbiamente fonda- mentale per me e per le nostre splendide figlie».