Torna in Tv la ex “regina di Palermo” Rosy Abate. La seconda stagione dell’omonima fiction campione di ascolti parte con un doppio appuntamento in prima serata su Canale 5 – il 18 e 20 settembre – e poi prosegue con altre tre puntate che andranno in onda il venerdì sera. E così, dopo la prima stagione, nata come spin-off di Squadra antimafia, la mafiosa interpretata da Giulia Michelini torna alla carica, forte degli oltre cinque milioni di telespettatori conquistati due anni fa.
«Rosy non riconosce più il suo erede» Un grande successo, per un personaggio complicato, sempre al confine tra il bene e il male, in cerca di riscatto e con un passato che la insegue. Stavolta ritroviamo Rosy Abate all’uscita dal carcere, dove ha scontato sei anni di detenzione, dopo l’arresto alla fine della prima stagione. Il suo unico desiderio è riprendersi il figlio Leonardo, interpretato dall’attore Vittorio Magazzù. La persona che Rosy si trova davanti, però, non è più un bambino, ma un ragazzo di quasi 18 anni che vive a Napoli, in una casa famiglia, ed è legato al boss Antonio Costello perché ama sua figlia Nina. Un colpo al cuore per la ex regina di Palermo, che lo vorrebbe lontano da quegli ambienti della malavita in cui lei è cresciuta. «Quella che ritroviamo in questa serie è una Rosy diversa. È maturata, più adulta», ha spiegato la Michelini. La Abate è una madre che si confronta col figlio adolescente, che ha lasciato quando era piccolo e che ora non riconosce più. «Leonardo ha una sua personalità, non è più un’idea da inseguire, ma un mondo con cui confrontarsi. L’incontro con il figlio per Rosy è una sorta di catarsi», ha aggiunto l’attrice, che ha svelato di essere particolarmente legata al suo personaggio. «Mi ha dato tanto, mi ha fatto imparare molte cose. È un pezzo di
vita che si è costruito con me e che mi porto dentro», ha aggiunto, lasciando però intendere che, probabilmente, a dieci anni dalla prima stagione di Squadra antimafia, il suo rapporto con la ex regina di Palermo si concluderà con questa seconda serie. «Per quanto mi riguarda finisce, qui», ha detto lei. Che forse è stanca di essere confusa, per strada, col suo personaggio Rosy Abate: «Nessuno sa come mi chiamo davvero». C’è poi un altro motivo che la spinge verso nuovi orizzonti, il figlio Giulio: «Mi dedicherò alla sua entrata in quarta ginnasio». Per ora vuole focalizzarsi solo su di lui. Insom- ma, il lavoro può aspettare.