Laura Pausini è stato Hackerato il suo profilo Instagram

Questo articolo in breve

L’ultimo post Instagram della cantante Laura Pausini deve aver lasciato interdetti molti dei suoi follower: “Sto regalando iPhone e molto altro“. Poi sulle ‘storie’ si susseguono annunci più dettagliati: smartphone, laptop, smartwatch e anche automobili.

Non si tratta di uno scherzo e nemmeno di una trovata dello staff della cantante, ma un hackeraggio del profilo ufficiale di Laura Pausini che su Twitter ha poi chiarito: “Il profilo di Instagram è stato hackerato. Ci stiamo muovendo per risolvere il prima possibile”.

Sono diventate un simbolo della lotta contro i tumori infantili: si chiamano “Baby Pelones” (bimbi pelati) e sono bambole senza capelli e con foulard, un omaggio ai bambini affetti da questa malattia. Sono state ideate e create in Spagna grazie alla Fondazione Juegaterapia, e ora sono in vendita anche in Italia grazie alla collaborazione con l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano (INT) e in particolare con il reparto di Pediatria Oncologica. Hanno due obiettivi: dare sollievo e consolazione ai bimbi affetti da cancro, e finanziare la ricerca scientifica. Sono diventate un grande successo, e lo saranno certo anche in Italia, grazie a testimonial d’eccezione come Laura Pausini. Sì, perché la cantante italiana, popolarissima anche in Spagna e nei Paesi latino americani, ha disegnato uno dei foulard che coprono la testa calva delle bambole, e lo stesso hanno fatto altre star del calibro di Shakira, Ricky Martin e Richard Gere. Un gesto di pura generosità, volto solo a dare un aiuto concreto ai piccoli che soffrono. In particolare la Pausini, nel compito, si è fatta aiutare dalla figlia Paola. Alcuni foulard invece sono stati disegnati proprio dai piccoli ammalati.
Da qualche giorno, come detto, le bambole con i foulard “vip” si possono acquistare anche in Italia. I soldi ricavati saranno devoluti per finanziare uno studio molecolare dei tumori rari dell’infanzia, il cui gruppo cooperativo europeo è coordinato da Andrea Ferrari, responsabile Progetto Giovani della Pediatria dell’Istituto nazionale dei tumori e da Stefano Signoroni. Nel mirino il tumore del colon-retto, una neoplasia tipica dell’adulto che può però insorgere anche in età pediatrica, in genere con casi molto aggressivi.
Per saperne di più di questa generosa iniziativa abbiamo parlato con il vicepresidente di Juegaterapia, la dottoressa Valle Sallés, per farci raccontare la storia di queste bambole già molto popolari in Spagna (ne sono state vendute oltre un milione) e già donate dalla Fondazione ai bambini ricoverati in Oncologia Pediatrica negli ospedali di Spagna, Brasile, Colombia, Portogallo, Argentina, Messico e Miami.

Dottoressa Valle Sallés, come nascono le bamboline “Baby Pelones”?
«Lavoriamo con bambini malati di cancro tutti i giorni e sappiamo quanto la perdita dei capelli sia un problema per loro. Non si riconoscono più e si sentono diversi rispetto agli altri bambini. Inoltre, è un segno visibile della malattia. Tutti sanno che un bambino o una bambina con un foulard in testa ha un cancro. Per questo abbiamo pensato di creare qualcosa che possa aiutarli in questi momenti».

Come è nata l’idea?
«Il nostro presidente e fondatore, Monica Esteban, un giorno ha ricevuto una chiamata dalla madre di una ragazza che aveva appena perso i capelli per la seconda volta, stava piangendo e non voleva neanche uscire dalla camera. Aveva bisogno di un aiuto e Monica le ha portato alcuni foulard. In quel momento iniziò a pensare a qualcosa che potesse aiutare questi ragazzi a sentirsi meglio. Un giorno scoprì queste bambole senza capelli, mise loro un foulard sulla testa e invitò alcuni personaggi famosi a disegnare dei foulard. L’idea era di mostrare a questi bambini che erano belli come le bambole anche se non avevano i capelli, ma anche consentire alle persone di acquistarle, in segno di solidarietà. I ricavi delle vendite vanno ai progetti di Juegaterapia negli ospedali e alla ricerca sul cancro pediatrico».

Quanti modelli di bambole ora sono disponibili?
«Abbiamo 18 modelli. Alcuni di essi sono stati disegnati da bambini malati di cancro. La bambolina è creata da Munecas Arias, una azienda spagnola di Alicante.
I bimbi sono aiutati da qualche disegnatore o esperto di giochi che dà ai bimbi consigli su come disegnarle?
«I bambini vengono nel nostro ufficio e sono lasciati completamente liberi di disegnare ciò che più gli piace. Lanno un disegno su un foglio e noi lo mettiamo su un foulard.
I vip di cui avete chiesto l’aiuto hanno disegnato personalmente i foulard?
«Sì. Alcune volte, come nel caso di Laura Pausini, con l’aiuto dei loro figli».
Questi personaggi famosi, sono testimonial di Juegaterapia?
«Sì, sono amici di Juegaterapia. Contattati dal team della Londazione hanno subito risposto positivamente rendendosi disponibili per la raccolta fondi. Ci aiutano non solo con i disegni dei foulard, ma anche con la promozione delle bambole. Gli siamo molto grati perché in questo modo il nostro progetto e la nostra battaglia contro questa malattia riesce a raggiungere altre parti del mondo, oltre la Spagna».
Qual’è stata la reazione di alcuni di questi personaggi famosi quando hanno incontrato i bimbi malati?
«Sono stati molto gentili e dolci con i bambini. Sia i piccoli sia le loro famiglie hanno trascorso un’esperienza indimenticabile con i loro idoli, è stato un momento veramente speciale e i bambini si sono sentiti come delle superstar. Tutti i nostri amici Vip sono persone fantastiche, con un grande cuore».
I Vip e i piccoli pazienti si tengono ancora in contatto?
«Sono liberi di farlo e talvolta succede, sì. È molto carino».
Da cinque anni ad oggi, sono state vendute più di un milione di bambole: il ricavato della vendita come è stato utilizzato?
«I ricavi ottenuti dalla vendita delle Baby Pelones sono serviti a supportare diversi progetti che abbiamo in ospedali in Spagna e per la ricerca contro il cancro. In Spagna abbiamo attivato due borse di studio presso il CNIO (Centro Nacional de Investigaciones Oncológicas) e in Italia è attiva una collaborazione con l’Istituto Nazionale dei Tumori».
Si possono già acquistare in Italia?
«Sì, sono attualmente disponibili presso i rivenditori La Giraffa, Rocco Giocattoli e on line su Amazon».