Massimo Bossetti shock, colloquio con finto perito: “Strategia per la revisione del processo”

Torna a far discutere uno dei casi di cronaca più famosi dello scenario italiano, stiamo parlando dell’omicidio di Yara Gambirasio la ginnasta di 12 anni che sarebbe stata uccisa da Massimo Bossetti. L’uomo, infatti, si trova in carcere dal 2014 con l’accusa di omicidio. Questo si trova nel mirino delle news per via di un colloquio con un finto consulente che gli avrebbe promesso la presentazione di una richiesta della revisione del processo.

Morte di Yara Gambirasio

Il caso riguardante la morte di Yara Gambirasio, ad oggi, è uno dei misteriosi nella cronaca italiana. La ragazzina scomparve durante il mese di novembre 2010 dopo l’allenamento nel centro sportivo di Brembate di Sopra, dove seguiva i corsi di ginnastica sportiva.

Nei mesi successivi volontari, militari e agenti di polizia hanno battuto il territorio alla ricerca dalla piccola Yara nella speranza di trovarla ancora in vita. In quei mesi le ipotesi valutate furono diverse, dal rapimento quella dell’omicidio che purtroppo si è rivelata fondata. Yara Gambirasio venne trovata morta a febbraio 2011. Subito dopo ecco che gli inquirenti seguono una capillare indagine alla ricerca di ignoto uno, il cui DNA combaciava con Massimo Bossetti che dal 2014 si trova in carcere con l’accusa di omicidio.

Massimo Bossetti, colloquio con finto perito

In questi giorni ecco l’attenzione mediatica è tornata a concentrarsi sul caso Yara Gambirasio per via di un qualcosa capitata a Massimo Bossetti. A quanto pare l’uomo condannato all’ergastolo, pena confermata il 22 agosto del 2018 anche dalla Corte di Cassazione, avrebbe avuto un colloquio con una persona che si è presentata nel carcere dove si trova detenuto Bossetti affermando di essere il consulente informatico Cesare Marini.

La persona in questione si sarebbe spacciato per consulente informatico chiedendo di parlare con Massimo Bossetti per discutere della sua pena. Il fantomatico perito avrebbe illustrato al muratore di Mapello al fine di discutere della pena che sta scontando e decidere così una nuova difensiva e chiedere così una revisione del processo.

“Anche noi vogliamo sapere chi fosse…”

Il vero perito informatico, Cesare Marini, ha subito smentito di essersi recato nel carcere dove si trova tutt’oggi Massimo Bossetti ma a confermare che l’incontro sia realmente avvenuto è stato l’avvocato del detenuto. Come riportato da Sky Tg 24 il legale ha dichiarato: “L’incontro in carcere tra Massimo Bossetti e una persona che si è presentata come Cesare Marini consulente della procura di Brescia è avvenute. Tecnicamente l’incontro non è avvenuto in sala colloqui, ma nella sala d’attesa, nel corridoio che porta alla sala colloqui. A questo punto vogliamo sapere anche noi chi fosse la persona che ha detto a Bossetti di avere novità importanti sul suo caso“.