Avrebbe costretto le figlie di 8 di 14 e otto anni a girare dei video sessualmente espliciti da inviare poi ad alcuni distributori di pedopornografia. Sono agghiaccianti le accuse rivolte ad una donna di 35 anni, di nazionalità svedese ma residente a Benalmadena (Malaga), arrestata insieme ad altre cinque persone dopo un’operazione congiunta delle forze dell’ordine scandinave e dalla Guardia Civil.
La donna, secondo quanto si legge su 20minutes, dice di essere dispiaciuta e di averlo fatto per necessità economiche: “Sono pentita e mi vergogno di ciò che ho fatto, ma avevo assolutamente bisogno di soldi“. Gli altri arrestati, tutti connazionali della donna e residenti in Svezia, sono stati fermati dalle autorità scandinave. L’accusa a loro carico è quella di aver pagato la 35enne per quei video sessualmente espliciti di due minorenni, che venivano abusate dalla madre, e di aver distribuito quei filmati ad una rete mondiale di pedofili.
Pare che la donna costringesse le figlie a subire abusi sessuali di ogni genere, ma nei filmati era molto attenta a non mostrare il volto: a tradirla, infatti, sono stati alcuni tatuaggi sul braccio, che hanno consentito la sua identificazione. Durante il blitz nella casa di Benalmadena, oltre a diverse decine di sex-toys e altro materiale ora in mano agli inquirenti, le forze dell’ordine hanno fatto sapere di aver rinvenuto anche tanti giocattoli. Le due giovanissime vittime sono già tornate nel loro Paese d’origine. La figlia maggiore, vittima di abusi, è stata “la più colpita psicologicamente”. Le autorità spagnole hanno comunque assicurato che la 14enne è stata accolta da una famiglia ed è tornata ad una vita normale.