Milano, padre scende in campo e dà un pugno a calciatore 17enne: “Negro di m…”

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Un pugno in pieno volto costato al giovane una forte contusione e una prognosi di cinque giorni, la vittima è un calciatore appena 17enne di origine senegalese, che gioca tra le fila dell’Us Melzo 1908. L’autore dell’aggressione invece è il padre di uno dei calciatori della squadra avversaria, Cea Milano, che dopo aver trascorso parte del match sugli spalti a insultare il 17enne con epiteti razzisti come “Negro di m…” e “Scimmia”, a fine match è sceso in campo e ha sferrato il pugno al giovane giocatore. A riportare l’episodio è IlGiorno che ha raccolto la denuncia della società, la Us Melzo, che ha raccontato quanto accaduto durante il match di calcio giovanile tenutosi ieri sabato 2 novembre.

“Per l’aggressione finale e per gli insulti razzisti anche durante la partita. Una ennesima brutta pagina”, il commento dei dirigenti del Melzo. Gli animi si sarebbero accesi quasi subito durante quel match del Campionato Csi di categoria Top Juniores: dall’inizio della partita si sentono spesso insulti di ogni tipo, in particolar modo rivolti al calciatore di origine senegalese: “Mi vergogno anche a ripeterli. “Negro di m…” e “Scimmia” i più riferibili”, le parole di Nicola Mattera, top manager del Melzo.

Nonostante l’intervento dell’allenatore del Melzo, Carlo Scozzafava, gli animi sono rimasti accesi e così anche in campo la tensione è iniziata a salire. Ci sono stati alcuni battibecchi, anche in questo caso accompagnati da frasi razziste, tra i ragazzi delle due squadra. Poi il mach si è concluso con un pareggio. Il 17enne all’ennesimo insulto ha tentato di difendersi da uno dei compagni, a questo punto è sceso in campo il padre di uno dei calciatori di Cea Milano, probabilmente colui che ha pronunciato gli insulti durante il match. Si è diretto verso il 17enne e lo ha colpito con un pugno al volto tra l’occhio e la mandibola, facendolo finire sul prato.

Sul posto sono giunti subito forze dell’ordine e 118: il giovane calciatore è stato trasferito al pronto soccorso dell’ospedale San Raffaele, mentre le forze dell’ordine hanno raccolto la denuncia della società di calcio. Il 17enne se la caverà con cinque giorni di prognosi per contusione al volto, al cuoio capelluto e al collo, collare cervicale e riposo. Mentre rimarrà il rammarico di quanto accaduto: “Un atto da condannare. Ancora una volta, c’è lo sfondo razziale. È inaccettabile. Come società siamo vicini al nostro tesserato e alla famiglia. Abbiamo scelto di denunciare l’episodio e non ci fermiamo – il commento della società – vogliamo anche dal comitato organizzatore del torneo una netta presa di posizione”.