Il massacro dei mormoni in Messico, 3 arresti: tra le vittime gemellini di 8 mesi

Tre persone sarebbero state arrestate per il massacro di una famiglia di mormoni in Messico avvenuto lunedì su una strada fra gli stati di Sonora e Chihuahua, vicino al confine con gli Stati Uniti. Almeno nove le persone che hanno perso la vita secondo il bilancio fornito dal ministro messicano della Sicurezza, Alfonso Durazo, che ha spiegato che le vittime accertate sono tre donne e sei bambini. Almeno altri sei bambini sono rimasti feriti, ma il bilancio non è ancora definitivo.

A dar notizia dei tre arresti ai media locali è stato un membro della famiglia, Julian LeBaron, che sarebbe stato informato dal ministro della Sicurezza. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, un gruppo armato ieri ha attaccato un convoglio di auto su cui viaggiavano tre donne e 14 bambini della famiglia di mormoni. Una delle auto è stata data alle fiamme e alcune delle vittime sarebbero state bruciate vive.

Strage mormoni, neonata trovata viva in auto

Le vittime avevano un’età compresa tra gli otto mesi e i 43 anni. Rhonita Maria Miller aveva 30 anni ed è stata uccisa con quattro dei suoi figli: Howard Jacob Miller Jr di 12 anni, Krystal Bellaine Miller, di 10 anni, e i gemelli di 8 mesi Titus Alvin Miller e Tiana Gricel Miller. I neonati sono rimasti legati ai propri seggiolini, intrappolati nell’auto in fiamme con la madre e i fratelli. Il padre, Howard Senior, era in North Dakota al momento dell’attacco. Christina Marie Langford Johnson aveva 31 anni, sua figlia di 7 mesi è stata trovata viva sul seggiolino che la mamma aveva messo sul pavimento dell’auto, per proteggerla. Dawna Ray Langford aveva 43 anni ed è stata uccisa insieme ai due figli, l’11enne Trevor Harvey Langford e il piccolo Rogan Jay Langford, di 2 anni.

Famiglia trucidata, traumatizzati i sopravvissuti

Alcuni bambini sarebbero riusciti a sfuggire alla furia omicida nascondendosi tra la vegetazione del bosco. E chi è sopravvissuto è rimasto traumatizzato dal vedere l’uccisione delle proprie madri. Lo ha detto uno dei loro familiari, Alex LeBaron, citato dal sito El siglo. “I bambini sono fortemente traumatizzati. Li abbiamo trovati 12 ore dopo nella sierra, accanto ai corpi delle madri uccise”, ha raccontato affermando che uno dei piccoli ha riferito che una delle donne aveva implorato agli aggressori di non sparare, ma è stata crivellata di pallottole.

La ricostruzione della strage in Messico

Ma cosa è successo esattamente? La ricostruzione di quanto accaduto è in realtà ancora sommaria e al momento non è chiaro se i mormoni fossero davvero il bersaglio dell’assalto o se invece siano finiti nel mezzo di un brutale scontro tra i cartelli della droga della regione. Ci sarebbe però un precedente che fa pensare a un agguato: nel 2009 il capo della comunità era stato ucciso per aver denunciato i traffici del cartelli della droga e il figlio era stato rapito da una banda di criminali. L’ira di Donald Trump dopo la strage non si è fatta attendere: “Questo è il momento per il Messico con l’aiuto degli Stati Uniti di dichiarare guerra ai cartelli e spazzarli via dalla faccia della terra”, ha affermato il presidente americano.