Stefano Accorsi, per la Casta lascia la Mezzogiorno

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Ventotto anni di carriera, tanti successi cinematografici, tre amori importanti – Giovanna Mezzogiorno, Laetitia Casta e l’attuale moglie, la modella Bianca Vitali – tre figli: due dalla Casta e uno dalla Vitali. Stefano Accorsi il trentenne travagliato de L’ultimo bacio, il manager impenetrabile di 1992 e 1993, è uno dei volti più amati del nostro cinema. Recentemente è tornato nelle sale con 11 campione, lungometraggio d’esordio di Leonardo D’Agostini, in cui interpreta un professore di storia e letteratura che aiuta a prendere la maturità ad un giovane campione di calcio (Andrea Carpenzano). Un ritorno importante, perché an

che se lui è un attore affermato, un sex symbol indiscusso, Stefano ha avuto paura di essere dimenticato. L’attore, che vive tra l’Italia e la Francia, infatti ha confessato di recente: «Sono stato in Francia nove anni, girando solo quattro film in Italia. Per fortuna ho fatto dei film francesi. Gli ultimi anni in cui ho vissuto a Parigi ho temuto che il cinema italiano non mi cercasse più.

Magari dall’esterno non si percepisce, ma il mio è un mestiere dove non si è mai al riparo. Io mi diverto molto e non vorrei perderlo quel divertimento». Nato a Bologna nel 1971, Stefano Accorsi vive la sua infanzia nel paese dei suoi genitori, papà tipografo e mamma impiegata, in una frazione di Budrio. Attratto fin da subito dalla recitazione, frequenta una scuola di Teatro e risponde a un annuncio di Pupi Avati sul Resto del Carlino, che lo sceglie per il film Fratelli e sorelle (1991). «Fin da piccolo volevo fare l’attore, ma è come se alle superiori me ne fossi scordato. Una mattina però saltai la scuola e andai a informarmi su una scuola di teatro a Bologna e lì ritrovai la mia strada. Avrei dovuto iniziarla a settembre del 1991, mia madre mi chiamò dicendo che Pupi Avati faceva dei casting per il film Fratelli e sorelle. Mi prese e passai due mesi negli Stati Uniti: esperienza incredibile, avevo ventanni».

Quindi si diploma ed entra nella Compagnia del Teatro Stabile di Bologna. La popolarità arriva inaspettata con la pubblicità del gelato Maxibon; grazie alla sua faccia da bravo ragazzo e alla battuta in inglese maccheronico “Du gust is megl che uan” lo spot diventa un tormentone entrando nell’immaginario collettivo. «Ricordo che stavo guardando le vetrine per strada quando vidi un ragazzo venire verso di me. Pensavo di conoscerlo ma non mi veniva in mente chi fosse, quando mi disse: “Ma tu sei Maxibon!”», racconta lui. Quindi, nel 1996 la sua carriera cinematografica prende l’avvio da un piccolo film che ottiene un grande successo, Jack Frusciante è uscito dal gruppo, a cui segue Radiofreccia, film di Ligabue al debutto come regista col quale vince un David di Donatello. Di quell’esperienza Stefano racconta: «Avevo 26 anni ed ero inesperto e insicuro, non parlavo troppo perché temevo di essere ridicolo.

Con Ligabue, essere entrambi emiliani ci ha aiutato a intenderci». Ormai lanciatissimo, viene scelto da Gabriele Muccino per il suo successo più grande: L’ultimo bacio, al fianco di Giovanna Mezzogiorno, con cui da un anno e mezzo fa coppia fissa, una coppia glamour del cinema italiano. La pellicola ha successo anche per il rapporto complesso che c’è tra loro: una relazione tormentata fatta di “addii e ritorni. «Forse ho avuto paura di crescere, di assumermi le responsabilità di una storia vera, ho vissuto la crisi del personaggio de L’ ultimo bacio, però senza il tradimento», dice lui – e si è ricomposta poco prima delle riprese del film di Gabriele Mucci- no». Lei gli fa eco: «Lavorare insieme in questo film è stato importante, non tanto per la riconciliazione che era già avvenuta, quanto per affrontare i problemi della coppia». Ma le incomprensioni continuano, fino al doloroso addio, che lascia i segni. Intanto prosegue la scalata al successo di Stefano: con il regista Ferzan Òzpetek nel 2001 gira Le fate ignoranti dove interpreta il ruolo di un omosessuale che si confronta con la vedova del suo amante, nel 2002 vince la Coppa Volpi al Festival di Venezia, come migliore attore con il film Un viaggio chiamato amore e nel 2005 partecipa a Romanzo Criminale nei panni del Commissario Nicola Scialoja. Intanto si lega alla splendida Laetitia Casta, per la quale ha lasciato la Mezzogiorno.

Per la Casta lascia la Mezzogiorno

Stefano e la Marianna del 2000, così come viene incoronata Laetitia in quegli anni, è travolgente e lui si stabilisce a vivere in Francia. Anche in coppia con lei Accorsi segna un’epoca: belli, famosissimi, hanno presto due figli, Leone e Athena. Intanto, nel 2010 è protagonista di Baciami ancora, sequel de L’ultimo bacio, diretto ancora da Gabriele Muccino. Giovanna Mezzogiorno, decide di non recitare al suo fianco nel film, suscitando gossip e curiosità. Nel 2011 è protagonista insieme con Pierfrancesco Favino de La vita facile diretto dal regista Lucio Pellegrini e nel film Ruggine. Nel 2015 toma sugli schermi della tv italiana con 1992, serie nata da una sua idea e nella quale interpreta uno spregiudicato pubblicitario ai tempi di Tangentopoli, seguita nel 2017 da 1993.

Intanto anche l’unione con Laetitia si è spezzata: nonostante la presenza dei figli, dopo dieci anni si separano. Racconta lui: «Non è stato facile, ho chiesto aiuto, anche a uno psicologo». Stefano è pronto per un nuovo rapporto. Sul set di 1992 ha incontrato l’attrice e modella Bianca Vitali, di vent’anni più giovane. «Aveva pochissime scene, ma tra noi c’è stato subito feeling. Da un punto di vista anagrafico ero stupito, abbiamo vent’anni di differenza, ma quando ti accorgi che per te non è un problema, capisci che il problema è solo la convenzione sociale». La differenza d’età con lei, Stefano però l’avverte: «Anche se Bianca è molto matura per la sua età». La coppia si sposa e ha un figlio. Dal 4 ottobre scorso, l’attore è tornato su Sky con l’attesissimo capitolo finale della trilogia firmata da Sky Originale, 1994: la saga racconta gli anni che hanno segnato il passaggio dalla Prima alla Seconda Repubblica.