Sesso anale, la giornalista che l’ha provato per la prima volta: “Cosa pensano le donne davvero”

Questo articolo in breve

Dunque l’argomento è spinoso e vi sconsigliamo questa lettura se siete in modalità monastica. Perché l’argomento sesso anale potrebbe turbarvi, o sconvolgervi, o farvi arrossire. Se siete quelle che ‘’è peccato, non si fa’’, allora non vi interessa questo articolo. Se invece siete spregiudicate e pensate che la vita vada vissuta a fondo, sesso anale incluso, allora fermatevi qui. Giusto il tempo di un caffè.

Dunque la protagonista di questa vicenda è una giornalista di Vice.com, Maria Yagoda che si è prefissa l’obiettivo di spiegare ai lettori e alla lettrici quali siano gli effetti del sesso anale per i principianti. ‘’Cosa si prova a fare sesso anale per la prima volta?’’, ‘’Fa male?’’, ‘’Fa bene?’’, insomma, cose così. “Ho la sensazione che a tutte le donne piaccia la stimolazione anale – scrive la Yagoda – Forse è perché a me non piace, e quindi la uso come scusa per dirmi che sono una sfigata. Naturalmente, mi immagino le donne ossessionate con l’anal come più sexy, più a loro agio, più aperte di me alla sperimentazione.

Siamo chiari: non odio i giochini anali perché non puoi odiare cose che non hai mai provato (a parte il Crossfit). Ma continua a lasciarmi sbigottita l’idea che le donne, etero o no, si interessino all’anal: davanti alla proliferazione di articoli che ne parlano, io continuo a pensare ma davvero?’’.

E continua: ‘’A volte chiedo agli amici se piace alle donne con cui vanno a letto, e spesso la risposta è sì. Non necessariamente cose folli, magari solo un dito o la lingua”. Ma davvero le donne la pensano in questo modo? No. E la giornalista lo spiega: ‘’Per molte delle donne con cui ho parlato per realizzare questo articolo, il sesso anale è un no”. Ma perché?

La risposta arriva da una delle donne intervistate “1. la mia igiene 2. l’igiene dell’altra persona, 3. l’insoddisfazione fisica (capisco che sia diverso per gli uomini, e infatti di loro non voglio né posso parlare), 4. la distrazione dal punto centrale della cosa che stiamo facendo, che non è certo il mio culo.” Un’altra ragione: “Ho provato con diversi partner, ma a parte disagio, non me ne è mai tornato niente.”. Ecco. Ma un’amica dell’autrice del pezzo (non la sottoscritta, la Yagoda, le ha risposto in un modo che fa un ridere e un po’, invece, fa schifo.

“Non mi dedico al sesso anale perché fondamentalmente sono molto costipata, e una volta su internet cercando possibili rimedi ho trovato una comunità di persone che si mettono il pollice nell’ano per fare la cacca, e poi ne diventano dipendenti. Diventa l’unico modo che hanno per fare la cacca – si legge nell’articolo della Yagoda – Quindi, magari mi farà venire voglia di farla, che potrebbe non essere il massimo sul momento, anche se in generale sarebbe un’ottima cosa. E poi, avrei paura di diventarne dipendente.”.

Ma non si può solo denigrarlo, il sesso anale. Perché ci sono donne che lo amano. Si legge nell’articolo: “Quando ho cominciato a masturbarmi al liceo, mi mettevo anche un dito lì dietro,” mi ha detto un’amica. “Ma ora, con i vibratori, sono troppo pigra e mi sembra che tutti i miei bisogni siano soddisfatti. Però sto pensando a introdurre un butt plug nel rapporto.”. Ma non è finita.

Maria ha preso il pezzo sul serio e ha deciso di provare, ma, prima, ha chiesto consiglio a un medico, il dottor Ian Kerner, che le ha confermato: “L’area è piena di terminazioni nervose che contribuiscono al piacere, perciò non c’è motivo per cui non debba essere coinvolta nella stimolazione”. Le suggerisce, però, di provare con un Ditto, un butt plug vibrante di We-Vibe.

E spiega come va: “L’ho lentamente inserito nell’ano. Ho spinto ancora, fino in fondo, e il massaggio, devo dire, era piacevole. Se avessi avuto fantasie anali, ho pensato, sarei stata eccitatissima. Ma non le ho. Ero a mio agio, che era già più di quello che mi aspettavo – conclude -. Dopo cinque minuti – un tentativo onesto – l’ho spento e mi sono premiata per il mio spirito d’avventura con un panino con tre diversi tipi di carne dentro”.