“Su Marte ci sono insetti e serpenti”, l’entomologo mostra le prove (Foto)

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Un’indiscrezione di impatto immenso, inenarrabile. La Nasa avrebbe trovato le prove della presenza di forme di vita su Marte. A darne notizia, tuttavia, non è stata l’agenzia spaziale statunitense ma William Romoser, professore emerito ed entomologo della Ohio University.

Secondo il luminare, nelle fotografie realizzate nel corso degli anni dai rover Curiosity e Spirit, vi sono le prove inconfutabili. Romoser avrebbe individuato i resti fossili di creature simili a rettili e persino insetti vivi. L’entomologo, specializzato in arbovirologia e entomologia medica e generale, ha analizzato una moltitudine di file disponibili sul Web.

“C’è stata e c’è ancora vita su Marte – dice con convinzione il dottor Romoser -. Esiste un’apparente diversità tra la fauna marziana simile ad un insetto che mostra molte caratteristiche simili agli insetti terrestri che interpreto come gruppi avanzati (la presenza di ali, la loro flessione, il volo agile ed altri elementi delle zampe)”.

L’entomologo, che si dice certo di avere «evidenti prove» dell’esistenza di vita su Marte, ha raccolto le sue riflessioni all’interno di un paper, rendendo inoltre scaricabili le immagini su cui ha lavorato.

«Le prove della vita su Marte qui presentate — ha scritto — forniscono una solida base per molte importanti questioni biologiche, oltre che sociali e politiche. Rappresentano anche una solida giustificazione per ulteriori studi». Qualora le sue affermazioni si rivelassero fondate, ciò implicherebbe la presenza di acqua sul pianeta, configurando così un «ambiente ecologico, seppure estremo, sufficiente a sostenere la vita».

Il rischio, tuttavia, è che l’illustre entomologo si sia fatto “abbagliare” dalla familiarità delle sagome rocciose, finendo vittima di ripetute pareidolie. Ad oggi – va detto – la Nasa non ha mai annunciato di essersi imbattuta in forme di vita marziane. Tuttavia, è proprio per fare luce sulla questione che tra pochi mesi prenderà il via Mars 2020, missione che prevederà l’invio sul pianeta di un nuovo rover incaricato di rintracciare strutture biologiche fossili quali conchiglie, coralli e stromatoliti.