“Sono stata in paradiso, Gesù mi ha salvata”. La storia della bimba guarita da una malattia invincibile

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Miracoli dal cielo, la vera storia di Annabel Beam: “Sono stata in paradiso, Gesù mi ha guarito”. Il film Miracoli dal cielo con Jennifer Garner è ispirato alla storia di Annabel Beam. La bambina, affetta da pseudo-ostruzione intestinale cronica con disturbi da ipomotilità antrale, ha vissuto un calvario durato quattro anni e mezzo. Nel 2011 è guarita improvvisamente dopo essere precipitata per 10 metri nel tronco di un albero.

Il film ‘Miracoli dal cielo‘ con Jennifer Garnerè ispirato al libro omonimo di Christy Beam. La donna, originaria del Texas, ha voluto condividere l’incredibile storia di guarigione della figlia Annabel. Sin da quando aveva solo quattro anni, infatti, la bambina soffriva di una malattia rara, la pseudo-ostruzione intestinale cronica con disturbi da ipomotilità antrale. Per lei mangiare era un vero supplizio, tormentata com’era da disturbi invalidanti come acuti dolori addominali, nausea e vomito. La bambina racconta: “Mi sentivo sempre male, mi faceva male lo stomaco. Ricordo che quando andavamo in un ristorante, potevo solo dare un morso al cibo e poi dovevo fermarmi perché sentivo un dolore atroce”.
Il calvario di Annabel Beam è durato più di 4 anni

All’età di 5 anni, l’occlusione intestinale di Annabel Beam divenne completa. La bambina si sottopose a un delicato intervento chirurgico, il primo di una lunga e dolorosa serie. Solo nove giorni dopo l’operazione, l’occlusione si verificò nuovamente e fu necessario che la piccola si sottoponesse a un ulteriore intervento. Presto Annabel potè alimentarsi solo per via endovenosa. La madre ricorda: “Dopo il secondo intervento, non si è più ripresa. Doveva assumere 10 medicinali al giorno. Viveva sul divano in posizione fetale con il sacchetto che la alimentava appoggiato sullo stomaco. Questa era la sua vita”.L’incontro con il dottor Samuel Nurko. Quando Annabel Beam arrivò al Boston Children’s Hospital, aveva cinque anni. Un amico di Christy Beam, infatti, le aveva consigliato di affidare la bambina alle mani esperte del dottor Samuel Nurko. Quest’ultimo dimostrò di avere grande talento nel trattare con i bambini, conquistando subito il cuore di Annabel. Il dottore ricorda:

“Quando l’ho visitata, Annabel soffriva tantissimo. Aveva difficoltà a trattenere il cibo, vomitava, aveva dolori all’addome. Le diagnosticai una pseudo-ostruzione intestinale cronica. A causa di questa malattia, i nervi dell’intestino e i muscoli non lavorano bene e il movimento è ostruito”. Le cure disposte dal dottor Nurko resero necessario recarsi in ospedale a intervalli di sei – otto settimane. Per tre anni, questa è stata la vita della bambina. Tuttavia, Annabel attendeva sempre con gioia il momento del viaggio a Boston perché amava trascorrere del tempo con il dottor Nurko. Gli portò anche in dono un orsacchiotto vestito da dottore, che Nurko conserva ancora nel suo studio. Grazie alle sue cure, riusciva a provare un po’ di sollievo dai dolori lancinanti e a visitare le attrazioni della città.

30 dicembre 2011 – La caduta dall’albero. La sofferenza di Annabel si acuiva di giorno in giorno tanto che la bambina sentì di non poter sopportare oltre. Alla madre disse: “Mamma voglio morire e andare in paradiso. Voglio vivere con Gesù così non sentirò più dolore”. Quelle parole straziarono il cuore di Christy Beam che ha confidato a CBN: “Mi misi a piangere e a urlare ‘Per favore Dio non ascoltare la sua preghiera, ti prego non portarmela via’”. La situazione si trascinò fino al 2011. Il 30 dicembre, però, tutto cambiò. La malattia sembrava essere ormai degenerata. Annabel se ne stava da sola seduta nel giardino di casa, quando la sorella più grande le chiese di giocare insieme a lei. Come aveva fatto tante volte prima di ammalarsi, Annabel si recò al grande pioppo che troneggiava in giardino. Tentò di arrampicarsi sul tronco. Una volta arrivata in cima, però, perse l’equilibrio e cadde all’interno del tronco, precipitando a testa in giù per circa 10 metri. La famiglia allertò subito i soccorsi. Ci vollero 5 ore prima che venisse estratta. I vigili del fuoco, che ormai si aspettavano il peggio, rimasero a bocca aperta. La bambina appariva incredibilmente serena. Inoltre, aveva riportato solo qualche graffio ma nessuna frattura. La madre ha raccontato al magazine People: “I vigili del fuoco continuavano a evidenziare come fosse calma. Se qualcuno fosse caduto nel tronco di un albero e fosse rimasto lì per cinque ore, sarebbe isterico. Ma lei non lo è mai stata”.

Il racconto dell’incontro con Gesù. Subito dopo essere stata liberata dal tronco dell’albero, la bambina è stata portata in ospedale. Una volta ricoverata, Annabel non manifestava più alcun sintomo della malattia. Inoltre, il pancino non era più gonfio come lo era stato per anni. Mentre riabbracciava la sua mamma, Annabel le ha raccontato l’esperienza che avrebbe vissuto mentre era intrappolata nel tronco del pioppo: “Mamma sono stata in paradiso. Era luminoso e pacifico. Ho visto Gesù. Non provavo più dolore perciò gli ho chiesto se potevo restare lì con lui. Mi ha risposto: ‘No Annabel, ho dei piani per te sulla terra che non puoi completare restando qui, ma quando i vigili del fuoco ti libereranno tu sarai guarita”. Inoltre, la bambina ha detto di aver capito che si trattava del paradiso perché avrebbe visto la nonna, deceduta qualche tempo prima. Infine, ha spiegato che dopo quella visione si è ritrovata di nuovo intrappolata nel tronco ma non ha avuto paura perché un angelo custode è rimasto al suo fianco fino a quando i pompieri non l’hanno salvata. Oggi Annabel ha 17 anni ed è una bambina perfettamente sana.Il parere della medicina sulla guarigione di Annabel. Il dottor Samuel Nurko, che per anni si è preso cura di Annabel, ha detto la sua su quanto accaduto in un’intervista rilasciata a The Boston Globe. Ha spiegato che gli è capitato di assistere a guarigioni a seguito di un trauma, soprattutto se la malattia dipende dal sistema nervoso. Riguardo al caso specifico di Annabel ha precisato:

“Non mi è mai capitato di assistere a una guarigione fino a quel punto, ma abbiamo visto pazienti che hanno avuto esperienze che hanno in qualche modo resettato il corpo. È come premere ctrl+alt+canc. Di certo quello di Annabel è stato un evento intimo importante per lei. In molti casi è stato dimostrato che il benessere interiore, la fede, l’attitudine, le esperienze, le interazioni familiari, sono tutte cose che influenzano il modo in cui si reagisce alla malattia”. Christy Beam risponde a chi non crede al miracolo. Nel corso di un’intervista al magazine People, è stato chiesto a Christy Beam di replicare a chi non crede che si sia trattato di un miracolo. La donna ha spiegato: “Ciò che mi sento di dire è credeteci se volete. Abbiamo raccontato la nostra storia perché voi possiate avere una fede più forte e forse una vita migliore. Ma non intendiamo costringere nessuno a crederci. Quindi potete crederci se volete, ma abbiamo parlato di quanto accaduto solo per aiutarvi, non per ferirvi”.