Ragazza picchiata dal fidanzato posta su Facebook le foto delle botte: «Così mi ha ridotto divertendosi»

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«Così mi ha ridotto divertendosi». Il 5 dicembre una giovane della provincia di Perugia, Caterina Degli Esposti, aveva pubblicato su Facebook le foto del suo volto tumefatto. Le aveva commentate con quelle poche parole, senza aggiungere altro. Ora il suo ragazzo, identificato dai carabinieri di Valfabbrica, è stato messo agli arresti domiciliari. Con l’applicazione del braccialetto elettronico per tenere sotto controllo i suoi spostamenti. Sequestro di persona, violenza sessuale, minaccia e lesioni aggravate i reati contestati nell’ordinanza di custodia cautelare disposta dal gip di Perugia.

Le foto della giovane (poco più che ventenne) sono ancora su un profilo ‘aperto’ di Facebook. La mostrano con il volto tumefatto, gli occhi e un labbro gonfi. A commentare le immagini centinaia di utenti del social, amici, conoscenti e tanti altri. Tutti le hanno indirizzato parole di sostegno e vicinanza, invitandola a denunciare e a chiedere aiuto. Una donna ha sottolineato di essere nella «stessa situazione». Ma tanti sono stati anche quelli che hanno ‘condivisò sulla rete il suo messaggio.




Le indagini dei carabinieri di Valfabbrica e della compagnia di Assisi sono partite praticamente all’inizio del mese. Raccogliendo anche la versione della giovane. Accertamenti che hanno rapidamente portato a risalire al presunto autore delle violenze, un trentenne di origine umbre, risultato già inquisito in passato e spesso in stato di alterazione dovuto all’assunzione di alcool e di stupefacenti.

Secondo gli investigatori avrebbe cagionato alla sua fidanzata un «perdurante e grave» stato di paura ingenerandole un «fondato timore» per la sua incolumità. All’uomo sono state contestate in particolare minacce, anche di morte, ricolte alla giovane, atteggiamenti prevaricatori, arrivando a vere e proprie aggressioni fisiche con pugni e schiaffi su tutto il corpo. Il trentenne avrebbe limitato poi la giovane nelle frequentazioni dei suoi amici. Non solo. Secondo i carabinieri avrebbe anche privato la giovane della libertà, chiudendola dentro casa e impedendole, di fatto, di poter uscire dalla sua abitazione. Avrebbe poi operato – sempre in base all’accusa – un «costante» monitoraggio dei social network della fidanzata.