Fedez, confessione shock: ”Pericolo sclerosi multipla”

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Accade quando il cronometro della registrazione segna un’ora, tre minuti e quarantatre secondi. I tre minuti successivi sono i più intensi dell’intervista che Federico Leonardo Lucia, in arte Fedez, concede a Peter Gomez, direttore de IIFatto.it e conduttore sul canale Nove
della trasmissione La Confessione, nella quale dialoga con personaggi famosi. Fedez risponde a una domanda sul suo futuro.

«Durante una risonanza magnetica alla testa mi è stata trovata una cosa chiamata
demielinizzazione, che diciamo è  una piccola cicatrice bianca. Sono dovuto stare sotto controllo perché clinicamente si dice che quello che mi hanno riscontrato è una “sindrome radiologicamente verificata”», spiega con gli occhi lucidi. «La demielinizzazione», aggiunge, «è quello che avviene quando hai la sclerosi multipla». Un colpo. Fedez prende un respiro. «Ti trovano questa cosa e ti dicono: guarda devi stare sotto controllo, perché questa cosa può essere, come no, che possa tramutarsi in sclerosi».

La notizia fa il giro delle redazioni. È la prima in molti siti. Il tam tam dei fan si fa pressante. “Ho visto che sono già usciti tanti articoli, alcuni con titoli allarmanti. Purtroppo, o per fortuna (dipende dai punti di vista), sto bene”, si affretta a scrivere Fedez su Instagram.

Erano esagerazioni dei fan in fibrillazione? La preoccupazione non era infondata. La sclerosi multipla, infatti, non è una malattia banale. È una malattia neurodegenerativa  che colpisce il sistema nervoso centrale, la sostanza bianca detta mielina (ecco perché è una patologia demielinizzante); può esordire a ogni età e viene diagnosticata per lo più negli adulti tra i 20 e i 40 anni. Sono circa 122 mila gli italiani che ne soffrono, per la maggior parte donne. «In base a dove ti si accendono queste cicatrici ti… puoi perdere il dono della parola, puoi perdere l’uso di una gamba», spiega in lacrime l’exgiudice diXFactor.

«In realtà, Fedez è fortunato perché, anche qualora dovesse sviluppare la malattia, è allertato, per cui può intervenire prima che questa provochi guai seri», spiega Giancarlo Comi, professore onorario dell’Università Vita-Salute San Raffaele e direttore dell’Istituto di Neurologia Sperimentale dell’Irccs Ospedale San Raffaele di Milano.




Comi è tra i massimi esperti di sclerosi multipla e accetta di spiegare a Gente cosa possono significare le parole del cantante. Si parla a livello generale: il professore non ha esaminato le immagini della risonanza magnetica di Fedez, non può sapere quante siano queste “cicatrici” né quali le loro dimensioni. E non sa neppure perché Fedez si sia sottoposto a questo esame: potrebbe essere caduto e aver picchiato la testa, potrebbe soffrire di attacchi di cefalee…

«La definizione “sindrome radiologicamente isolata” indica una o più alterazioni, inaspettate e dissociate da qualsiasi sintomo», spiega ancora Comi. Non è una cosa rara: «Se facessimo una risonanza magnetica a un migliaio di persone scelte a caso, almeno dieci presenterebbero un quadro analogo e la frequenza dipende anche dell età della popolazione perché le alterazioni sono più frequenti con l’invecchiamento». Cosa provoca le “cicatrici”? Dipende dalla storia della persona: un trauma, una sofferenza alla nascita.

Qualche minuto prima, nella stessa intervista, Fedez risponde a una domanda sull’uso di droghe: «Ho avuto un rapporto sporadico ma intenso», dice. Anche le sostanze stupefacenti possono causare queste anomalie? «Non la marijuana, ma altre droghe, come per esempio la cocaina, possono provocare lesioni», aggiunge il docente. Nessun riferimento però al caso specifico che, precisa Comi, potrebbe rientrare tra quelli «senza spiegazione».

Casi per i quali si impone una sorveglianza perché, appunto, potrebbero sfociare in una sclerosi multipla. «Dopo tre anni accade nel 40 per cento dei casi, dopo 5 nel 45 per cento e dopo 10 nel 60-65 per cento», calcola Comi. «Dipende da dove sono localizzate le alterazioni, dalle caratteristiche delle lesioni e dal loro numero». E avverte: «L’importante è non disperare perché, sottolineo, non è affatto detto che la persona con questa diagnosi venga colpita dalla malattia: una macchia sulla pelle non significa necessariamente un melanoma».
Comunque le cure non mancano.

La scienza offre una ventina di farmaci in grado di bloccare o rallentare la malattia e sono state avviate diverse ricerche per verificare se, nei casi simili a quello di Fedez, intervenire con medicinali possa impedire lo sviluppo della sclerosi. «Di recente è stato approvato anche un nuovo trattamento per le forme secondariamente progressive che presentano già qualche livello di disabilità», conclude Comi.

Poi, certo, quando leggi sclerosi multipla pensi al peggio. Lo ha fatto anche Fedez. Che, in lacrime, racconta il suo ultimo anno e mezzo, da quel giorno in cui gli hanno parlato di rischio sclerosi multipla:
«Mi sono reso conto che sono stato dietro a un sacco di cose inutili e a un sacco di persone che probabilmente non si meritavano questo e dall’altro lato avevo trascurato la mia famiglia. Ho preso una decisione abbastanza estrema: dedicarmi alla mia famiglia. A oggi penso di aver trovato una serenità e ho anche riscoperto, grazie a mia moglie, a mio figlio, alla mia famiglia, il piacere di guardare avanti».