Il primo Thome non si scorda mai. È così che Clayton Norcross è nel cuore del pubblico italiano da tre decenni, un pubblico indiscutibilmente affezionato al ruolo interpretato dall’attore americano per due anni, alla fine degli anni 80, nella celebre soap opera statunitense Beautiful.
In realtà la sua carriera è costellata di numerose esperienze professionali, cinematografiche e televisive, ma la parola “Beautiful” è stata per lui un portafortuna: oggi, anche in qualità di produttore, è impegnato nel nuovo format Beautiful Wedding – Undisco-vered Italy. In sinergia con la wedding planner Grace Deagazio, Clayton è alle prese con l’organizzazione e la celebrazione del matrimonio “perfetto” di coppie straniere nelle più incantevoli e spesso inesplorate località italiane. Scopriamo insieme qualcosa in più.
Il tuo successo in Italia si protrae da circa trent’anni, cosa pensi che gli italiani apprezzino di più di te?
Gli italiani quando ti amano non ti dimenticano. Frequento l’Italia dai primi anni Ottanta, quando lavoravo come fotomodello, il successo è poi arrivato con Beautiful e sono al mio trentunesimo viaggio. Probabilmente piace la mia eleganza rilassata, ma soprattutto il mio essere me stesso, credo mi trovino autentico e apprezzino la mia passione per questo Paese che ritengo uno dei gioielli d’Europa con la sua ricca storia, la cultura, il buon cibo e il buon vino, il calore della gente… è la mia seconda casa.
Com’è cambiato Clayton Norcross rispetto alla fine degli anni 80, quando Beautiful ti ha dato la celebrità?
Sono cambiato molto. C’è stato un lungo processo di maturazione. Oggi sono un uomo che apprezza sicuramente la bellezza esteriore e la sensualità, ma sono attratto soprattutto dall’intelligenza, dalla spiritualità di una donna e amo la condivisione. Trascorrendo più tempo in Italia sono inoltre diventato mistico, ma nel contempo anche concreto.
Di recente sei stato in alcune località della Riviera ligure, è stata una delle tappe del nuovo format Beautiful Wedding? Se sì, sono previste altre riprese in Italia?
Sì, abbiamo celebrato un matrimonio a Camogli. In questa mia nuova produzione sto lavorando con la wed-ding planner Grace Deagazio che ha una lunga esperienza nell’organizzazione di matrimoni, spesso tra stranieri. Il sottotitolo di Beautiful Wed-ding è Undiscovered Italy, ovvero l’Italia non ancora scoperta e quindi cerchiamo piccoli borghi antichi e paesini di provincia poco conosciuti, come mete del format abbiamo in programma altre località in Puglia, in Piemonte, ma mi piacciono molto anche l’Abruzzo, le Marche e l’Umbria. Vogliamo valorizzare queste località proprio attraverso l’organizzazione di matrimoni favorendo così anche il business del cosiddetto wedding tourism.
Beautiful Wedding potrebbe essere definito un “termometro dei sentimenti”, esiste per te una misura dell’amore?
È facile innamorarsi per attrazione fisica ma l’amore non sopravvive se non è sostenuto da maturità, spiritualità, saggezza e capacità di risolvere i problemi che possono presentarsi. Con l’esperienza ho capito che un amore vero e profondo consente di risolvere i conflitti, normalmente in circa tre mesi di relazione romantica riesco a capire se si tratta di un sentimento superficiale o di qualcosa di più maturo.
In questo momento della tua vita che posto occupano i sentimenti?
I sentimenti occupano un posto importante, indicano come ti senti nell’anima e parliamo di questo anche in Beautiful Wedding perché in fondo il matrimonio per una coppia è un po’ una speranza di durevolezza dell’amore. Oltre il cinquanta per cento dei matrimoni è un fallimento, bisognerebbe fare un passo indietro e comprendere bene in anticipo se il rapporto è basato su comprensione reciproca, empatia, saggezza, pazienza e collaborazione. Oggi, anche per colpa dell’u-tilizzo eccessivo dei social media, c’è distacco, freddezza e mancanza di buona volontà a risolvere i problemi in modo maturo trovando magari compromessi a volte necessari per far durare una relazione.
Pur essendo un personaggio di fama internazionale c’è per te un idolo nel mondo dello spettacolo col quale sogni di lavorare?
Ho una grande stima nei confronti dell’attrice Scarlett Johansson. L’ho vista la prima volta in Lost in Translation cori Bill Murray, era dolce, sentimentale e autentica davanti alle telecamere. Nel tempo è maturata molto, la trovo sexy e intelligente e mi piacerebbe molto un film con lei.
Hai una laurea in Telecomunicazioni e produzione cinematografica alla San Diego State University. Che ricordo conservi del periodo universitario?
Sono trascorsi molti anni… In quel periodo studiavo comunicazione perché i film sono per me una bellissima maniera di comunicare un’idea sofisticata e sentimenti importanti. Questo rappresentava anche un importante collegamento tra me e mio padre che era molto distante da me, ma ricordo che quando andavo al cinema con lui notavo una sua apertura emotiva, vedevo commozione o allegria. Apriva se stesso in un modo che non era possibile vedere in altre occasioni e quindi intraprendere studi e carriera in quel settore ha rappresentato per me una chiave magica.
Nessuno direbbe che hai 65 anni. Qual è il segreto della tua giovinezza?
Sono molto appassionato di sport, ogni giorno dedico un po’ di tempo all’attività fisica con pesi, stretching e praticando anche yoga. Eseguo esercizi che non mettano troppo sforzo il cuore e i muscoli, sono poi un salutista dal punto di vista alimentare: cena leggera, a base di verdura e pesce o altre proteine, evito i carboidrati, i cibi surgelati e con conservanti, ma soprattutto sono un grande consumatore di acqua ionizzata, alcalina, ricca di antiossidanti che aiutano a rallentare l’invecchiamento e a prevenire diverse patologie.