Cristina Chiabotto, arrivano guai grandi col fisco

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Solo due mesi fa, l’ex Miss Italia, veniva inondata da una pioggia di riso all’uscita dalla reggia di Venaria, residenza sabauda torinese, dopo essere diventata la moglie di Marco Roscio, generai manager di una grande cartiera piemontese. Per di più, gli ultimi gossip la volevano in dolce attesa, per via di una rotondità un po’ sospetta.

Finalmente, dopo il periodo in cui la soubrette ha dovuto fare i conti con le ombre di una relazione ultradecennale finita male (quella con l’attore Fabio Fulco), sembrava arrivata per lei la favola dal lieto fine. Invece Cristina Chiabotto è stata letteralmente travolta dai debiti. Sono ben 2,5 milioni gli euro che la torinese deve allo Stato tra cartelle Equitalia e obblighi verso l’agenzia delle entrate. La showgirl ha raccontato di essere in totale buona fede, ma, come spesso accade, si è affidata ai professionisti sbagliati che l’hanno mal consigliata sotto il profilo fiscale.

La modella ha iniziato la sua carriera giovanissima, quando era appena diciannovenne, e i suoi guadagni hanno iniziato a lievitare da subito. Con la poca esperienza di allora, ha lasciato gestire i suoi affari da persone che riteneva ne sapessero più di lei, e oggi ha accumulato passivi nei confronti del Fisco. “Non mi resta che attendere l’esito della procedura con la serenità di chi ha la coscienza a posto. Non voglio sottrarmi al mio dovere, anzi”, ha ribadito la Chiabotto.

Che a causa di questa spiacevole vicenda, venderà alcuni negozi di suoi proprietà ed è stata costretta a fare richiesta per essere ammessa alla procedura denominata “salva-suicidi”, la procedura di liquidazione prevista dalla legge 3 del 2012, pensata per piccoli imprenditori e liberi professionisti. Cosa prevede questa legge? Permette ai debitori in stato di sovra indebitamento di estinguere i propri debiti tramite procedure di dilazione. La legge, approvata sotto il Governo Monti, è rivolta in particolar modo a chi non può accedere alle procedure concorsuali come il fallimento, ad esempio e che hanno contratto debiti che non riescono a pagare.

La bionda piemontese ha tenuto a specificare che non si è trattato di evasione fiscale, come molti organi di stampa hanno divulgato, ma piuttosto di ‘comportamento elusivo non fraudolento’. Ciò non rappresenta di certo un’attenuante: l’elusione fiscale rappresenta un vero e proprio abuso del diritto, ovvero la messa in pratica di comportamenti e azioni che hanno come obiettivo ultimo quello di raggirare le leggi a proprio vantaggio, e che indirettamente portano alla diminuzione del prelievo fiscale.