Una bimba di appena sei mesi ha perso la vita sabato 14 dicembre, vittima probabilmente della cosiddetta morte in culla. La mamma, una donna nigeriana residente in via Maffei a Sondrio, si è accorta che la piccola non stava bene, non respirava normalmente ed è scesa in strada per chiedere aiuto.
Arrivata al Pronto soccorso, la bambina versava in gravi condizioni e medici che l’hanno presa in cura non hanno potuto salvarle la vita. Poco dopo al nosocomio è arrivato anche il papà della neonata, avvisato dalla madre, e i genitori hanno purtroppo ricevuto la terribile notizia. La loro piccola era morta. La salma è rimasta nell’obitorio del nosocomio sondriese, a disposizione dell’autorità giudiziaria. Probabilmente, sul corpicino della piccola, verrà effettuata l’autopsia. I carabinieri di Sondrio indagano per capire la causa del decesso.
Un dolore straziante, quello provato dalla giovane mamma e dal marito, a cui si aggiunge un altro dolore. La notizia è stata riportata da molti quotidiani e racconta quei terribili attimi in cui la donna ha saputo che sua figlia aveva smesso di vivere. Quale fosse il colore della pelle della bambina, e quale quello di sua madre, non dovrebbe essere una notizia. Ma lo diventa quando le urla di disperazione della mamma (nigeriana) avrebbero provocato la reazione urtata delle altre persone in fila al pronto soccorso.
Secondo Sondrio Today, che riporta la notizia e le frasi agghiaccianti, i presenti avrebbero iniziato a infastidirsi per le urla della signora, urla scomposte quanto tragiche. ”Non può essere così grave, fanno un figlio all’anno, perdere un figlio per loro non è come per noi”, le parole di alcuni presenti.
E ancora: ”Quelle urla saranno un rito tribale o satanico”. E ancora: ”Mettetela a tacere, quella scimmia”. Commenti da brividi, che nessuna madre e donna, a prescindere dal colore della pelle, dovrebbe mai ascoltare. Sarebbe stato lo stesso, si chiede SondrioToday, se a morire fosse stata la bambina di una madre italiana?