Una ragazza di diciannove anni rischia di restare per tutta la vita in prigione per aver ucciso un uomo che presumibilmente l’ha violentata e l’ha venduta ad altri per fare sesso. Un giudice ha stabilito che in questo caso non può usare una legge che protegge le vittime della tratta. La storia della giovane Chrystul Kizer arriva dal Wisconsin.
La donna ha confessato di aver sparato due volte alla testa a Randy Volar e di aver bruciato il suo corpo nella sua casa di Kenosha. Il delitto risale al mese di giugno 2018 e, a quanto emerso, la giovane donna era appunto una vittima di violenza sessuale.
Quattro mesi prima, Volar era stato arrestato per crimini sessuali su minori, ma poi era stato inspiegabilmente rilasciato ed era rimasto in libertà fino a quando non è stato ucciso. Chrystul è stata accusata di omicidio intenzionale di primo grado e incendio doloso:
consente alle vittime della tratta di sesso di essere assolte da determinate accuse se possono provare di aver commesso il crimine perché appunto vittime di abusi, ma secondo un giudice quella legge non può essere applicata a questo caso. La difesa della giovane – il cui caso ha ricordato a tanti quello di Cyntoia Brown – ha dichiarato che intende presentare ricorso contro la sentenza.