Bimbi autistici picchiati e legati con fazzoletti in bocca: 4 maestre a processo

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Invece di educarli avrebbero strappato i capelli ai bambini autistici che a loro venivano affidati, li avrebbero immobilizzati a terra, alle sedie o contro il muro legandoli con le braccia dietro la schiena e infine li avrebbero messi a tacere con fazzoletti sulla bocca fino quasi a non farli respirare. Queste le pesantissime accuse nei confronti di tre educatrici e un’insegnante di sostegno pugliesi, ora rinviate a giudizio dal gup del Tribunale di Bari Giovanni Anglana.

Il processo a loro carico per maltrattamenti aggravati su 12 minori autistici tra i 7 e i 14 anni si aprirà il prossimo 6 aprile. Per concessione dello stesso giudice per le udienze preliminari del tribunale del capoluogo pugliese e su richiesta delle famiglie delle 12 vittime, che si sono costituti parte civile, nel procedimento giudiziario saranno responsabili civili l’Ente Provincia di Napoli Ordine degli agostiniani eremitani (proprietario della struttura dove si sono consumati i fatti), la stessa struttura, il Miur, il Ministero della Salute, la Regione Puglia e l’Asl di Bari.

I fatti contestati risalgono al 2018 e sono stati tutti documentati con intercettazioni audio e video dei carabinieri effettuate con telecamere piazzate di nascosto all’interno dell’Istituto di riabilitazione S.Agostino di Noicattaro, nella città metropolitana di Bari. Ben 118 gli episodi contestati alle quattro imputate: G.M. (42 anni), L.R. (29 anni), S.R. (42 anni) e L.L. (28 anni), tutte residenti in provincia e tutte educatrici presso il centro di riabilitazione “Istituto Sant’Agostino” di Noicattaro, istituto privato convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale.

Le indagini dei Carabinieri, coordinate dal pm Michele Ruggiero, erano partite nel mese di ottobre dello scorso anno a seguito della denuncia di un’altra dipendente del centro che aveva raccontato di aver assistito a maltrattamenti e abusi ai danni dei minori con problemi di autismo. Le vittime, affetta da gravi forme di autismo, erano impossibilitati a comunicare le violenze subite. I successivi accertamenti investigativi hanno portato alla luce i comportamenti vessatori e sono scattati gli arresti per le donne.