Alla fine sarà una soft Megxit e, come per la Brexit, ci sarà un periodo di transizione durante il quale Harry e Meghan si divideranno tra Gran Bretagna e Canada. Sono infatti ancora tanti i nodi da sciogliere prima di stabilire quale sarà il nuovo ruolo dei duchi di Sussex. A partire proprio dai titoli che potranno mantenere. La regina Elisabetta ha dato il suo appoggio alla giovane coppia, un po’ probabilmente per amore di nonna, un po’ forse per disinnescare il rischio immediato dell’intervista bomba che Meghan, già rivolata a Vancouver, era pronta a concedere a Oprah Winfrey. Affetto e pragmatismo, insomma. Molto Queen Elizabeth.
L’’annuncio shock Il disagio provato da Harry e Meghan non era un segreto per nessuno. Al termine della visita ufficiale in Sudafrica, lo scorso settembre, Harry era sbottato, accusando i tabloid di aver sempre trattato male Meghan che, a sua volta, aveva confessato che il continuo giudizio del pubblico, soprattutto nel periodo delicato della gravidanza e dopo la nascita di Archie, era stato per lei un tormento. «Non vivo, sopravvivo» aveva detto sospirando, con un pizzico di vittimismo di troppo che certo non le ha attirato le simpatie di sudditi dalla vita decisamente più complicata. Come se non bastasse, Harry aveva ammesso che lui e William, pur volendosi bene, avevano ormai preso strade diverse. Strade che hanno portato i duchi di Sussex molto lontano dalla tenuta di Sandrigham, dove la famiglia reale si riunisce per trascorrere le feste di Natale. L’ennesimo sgarbo alla regina, visto che i due avevano già snobbato l’invito estivo al castello di Balmoral.
Elisabetta, benché dispiaciuta, aveva concesso alla coppia una vacanza di sei settimane per riprendersi dallo stress e tornare ai doveri reali della “firm” con lo spirito giusto. Una pausa di riflessione da cui H&M (così vengono chiamati Harry e Meghan) sono tornati con le idee chiarissime: dare le dimissioni da senior royals e iniziare una nuova vita tra Gran Bretagna e Nord America. Una decisione già presa, che non lasciava spazio a ripensamenti visto che Archie era rimasto a Vancouver con la tata.
A nulla sono serviti i tentativi di farli ritornare sui loro passi, ma l’annuncio postato l’8 gennaio sull’account Instagram @sussexroyal ha comunque colto tutti di sorpresa, compresa la regina che si dice abbia accolto la notizia con una certa irritazione (tradotto dal gergo di palazzo: era furibonda). il summit d’emergenza Meghan è tornata subito in Canada, lasciando il consorte a vedersela con la blasonata famiglia, che ha organizzato un vero e proprio consiglio di guerra.
Alla fine del faccia a faccia con Elisabetta, Carlo e William (a proposito, ne sono usciti tutti illesi), è arrivata la decisione di procedere per gradi. Che cosa significa? Probabilmente per adesso non lo sanno neanche loro. Quel che è certo è che Harry e Meghan non abbandoneranno totalmente i doveri reali. Resta il nodo dell’appannaggio destinato a chi lavora a tempo pieno per la Corona. Nessuno fino a ora aveva chiesto un part time. Punto interrogativo anche per le rendite del Ducato di Cornovaglia che Carlo spartisce con i figli (pare che per mantenere il lussuoso stile di vita di Harry e Meghan il principe di Galles abbia sborsato di tasca sua più del dovuto).
E che dire del Frogmore cottage a Windsor? È un dono di nozze della regina, ma è stato appena restaurato a spese dei contribuenti. Un conto da 2,4 milioni di sterline che, secondo molti, i duchi di Sussex dovrebbero restituire. Potrebbero anche permetterselo visto che Harry ha ereditato oltre 30 milioni di sterline e Meghan ne ha circa quattro. In attesa di rendersi indipendenti dal punto di vista finanziario, come hanno dichiarato di voler fare, non se la passano male. Resta il nodo della sicurezza, un paio di milioni all’anno, cifra destinata a lievitare con le trasferte. Chi dovrà farsene carico dopo la Megxit? Il Canada potrebbe garantire la protezione delle mitiche Giubbe Rosse, ma il Governo di Ottawa sta ancora valutando la situazione. influencer coronati Intanto, Harry e Meghan hanno aperto il loro sito internet sussexroyal.com e registrato il marchio Sussex Royal come brand globale con cui vendere gadget come T-shirt, astucci e biglietti d’auguri.
Parte dei guadagni andrebbe ovviamente alle varie charity – noblesse oblige – ma il resto servirebbe a garantire la loro indipendenza economica. Chissà se l’e-commerce reale incontrerà l’approvazione di Elisabetta. Quanto a Meghan è considerata dai pubblicitari un’influencer da milioni di dollari: le basterebbe firmare una collezione di moda (lo ha già fatto a scopo benefico) per ritrovarsi con un ricco conto in banca. Entrambi potrebbero poi tenere discorsi, scrivere libri o girare documentari, un po’ come hanno fatto gli Obama. C’è però un’incognita da tenere presente: se fossero privati del titolo di Duchi di Sussex, anche il brand sarebbe a rischio. Più probabile però che perdano solo quello di Altezze Reali. ma è tutta colpa di meghan? Era dai tempi di Wallis Simpson che un’americana non portava tanto scompiglio alla Corte di San Giacomo.
Meghan è stata subito ribattezzata “la duchessa difficile”, prepotente al punto da far fuggire a gambe levate parecchi membri dello staff. C’è da dire che in un paese in cui i bambini vengono tirati su a suon di “Mind your Ps and Qs” (please and thank you), basta dire dammi o fammi (molto americano) per farsi tacciare di maleducazione. Quanto ai tabloid, non gliene hanno fatta passare una, paragonandola in ogni occasione alla perfetta Kate. La mano sul pancione? Un gesto tenero se a farlo era la duchessa di Cambridge, un’ostentazione nel caso della cognata (che a dir la verità, la mano se l’è tenuta incollata alla pancia per tutta la gravidanza).
Nella decisione di abbandonare la Royal Family gioca un ruolo importante anche Harry, che non ha superato il trauma per la morte di Diana, provocata dall’assedio della stampa, e adesso teme che la storia possa ripetersi. Tra l’altro, una delle precedenti fidanzate, Chelsy Davy, l’aveva mollato perché non ce la faceva a reggere la pressione mediatica. Non dimentichiamo poi che con il nome di Harry Wales il principe è stato in Afghanistan dove, bandito il protocollo reale, il rapporto con i commilitoni era improntato al cameratismo. L’America potrebbe garantirgli un po’ di quella normalità provata nell’esercito. il canada sotto i riflettori Se si parla di Nord America, il Canada non è il primo posto che viene in mente, ma quando il New York Times ha twittato che l’arrivo dei reali avrebbe portato un po’ di brio in quel gelido e triste paese, i canadesi non l’hanno presa bene.
Loro, semmai, sono tranquilli e riservati: noiosi mai. E anche se Meghan, alla sua prima uscita ufficiale, è stata accolta a braccia aperte, il quotidiano The Globe and Mail ha chiesto al premier Justin Trudeau di non concedere ai Sussex la residenza permanente. Va bene, Elisabetta è a capo del Commonwealth, ma i reali devono starsene a Londra, a debita distanza. Comunque nei sogni di Meghan ci sarebbe il ritorno a Los Angeles, dove è nata, ma finché Trump sarà presidente non se ne parla proprio. Intanto a Hollywood si fanno piani per riportare la star di Suits sul set. La saga continua…