Piero Angela debutta sul web con il suo leggendario programma “SuperQuark”:

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Ha da poco festeggiato 91 anni e per l’occasione ha deciso di lanciare su RaiPlay il suo leggendario programma divulgativo “Super- Quark”. Piero Angela continua a mantenersi al passo con i tempi tanto da definirsi un giovane tra i giovani. E proprio alla conferenza stampa di presentazione della nuova edizione speciale di “Superquark” ha voluto dire la sua in merito al web e ai social dimostrando una lucidità moderna e brillante: “Il mondo è cambiato e siamo cambiati noi, ma Internet potrebbe essere uno strumento straordinario. Il web è una macchina meravigliosa, ci permette di avere tutto in tempo reale, ma c’è poco approfondimento.

È stimolante perché ci fa vedere tanto, ma spesso sono cose fini a se stesse. Io frequento poco Internet, non ho i social, non chatto. Navigo su un’altra tastiera, che è quella del pianoforte, che mi interessa molto di più! C’è una pagina Facebook dedicata a me, ‘Piero Angela noi ti obbediamo’: non leggo quello che scrivono, ho un po’ paura”. E proprio a proposito di social sembra che il noto conduttore non abbia preso bene il polverone mediatico che ha travolto il nipote Edoardo, apprezzatissimo dal pubblico femminile per la sua bellezza.

In un’intervista aveva confessato: “Per me è una tragedia, Edoardo è un bravo ragazzo, con la testa sulle spalle. Dopo quel polverone mediatico ha dovuto togliere tutte le sue immagini, rendendo privato quello che, fa  poco prima, era pubblico. La tecnologia è importante e straordinaria per quello che riguarda lo studio e l’informazione, ma negativa per la privacy. I social rischiano di diventare uno strumento di distruzione di massa”. Da sempre riservato sulla sua vita privata, Angela ha anche speso di recente bellissime parole di affetto e stima nei confronti della moglie Margherita. In occasione della Festa del Libro a Roma ha infatti dichiarato: “Con lei è stato un vero colpo di fulmine.

Lei, però, in quel momento era alla Scala, era una danzatrice, e gli stessi insegnanti pensavano che avrebbe avuto una grande carriera. Quando venni inviato a Parigi fece una scelta di sacrificio: abbandonare tutto e venire con me, poi sono nati presto i figli e, quindi, la carriera è finita. Ho avuto da lei la possibilità di fare delle cose che da solo non avrei potuto
fare perché mi ha incoraggiato e criticato. Nel lavoro non mi ha mai seguito, ma il suo appoggio non mi è mai mancato”.

Assieme al figlio Alberto, Piero è riuscito a fare della propria famiglia una colonna portante della TV senza farsi scalfire dal pregiudizio della raccomandazione: “Mio figlio è diventato un mio collega e all’inizio il rapporto era un po’ conflittuale. Non c’era competizione, ma conflitto di interessi: quando si lavora insieme la figura patema tende a prevaricare sul figlio. Ho cercato di evitarlo anche perché non avrebbe avuto senso essere in competizione con lui. Da qualche anno gli ho chiesto di chiamarmi Piero, mi piace avere un rapporto di lavoro”. A Piero non resta che ammettere soddisfatto che “l’allievo ha superato il maestro”.