“Un dolore intollerabile”. Max Pezzali, la confessione sulla sua salute arriva inaspettata

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Il cantautore Max Pezzali torna a parlare di sé e lo fa durante un’intervista a Ok Salute e Benessere. L’ex leader degli intramontabili 883, che hanno svezzato un’intera generazione di quegli anni, ha aperto il suo cuore al pubblico, raccontando in che modo una delle sue più grandi passioni è riuscita a trasformarsi anche in un brutto incubo da dimenticare. O farne tesoro, con tutta la consapevolezza che la triste vicenda ha saputo insegnare. Max Pezzali, oggi, ringrazia di avercela fatta e lo racconta così.

“La mia passione per le Harley-Davidson si è rafforzata tanto che, sebbene non abbia mai avuto una Sportster (la moto che sognava quando era poco più che adolescente Ndr) dal mio garage sono passati tantissimi altri gioiellini, grazie ai quali ho macinato chilometri, ho raggiunto mete lontane come la Danimarca, ho conosciuto altri bikers, ho staccato la spina quando ne avevo bisogno, ho dato vita a canzoni, ho scoperto luoghi meravigliosi”. E procede nel racconto, provando a trasportare tutti gli utenti nella dimensione che ha vissuto e che ha segnato le sue esperienze. 

“Dopo quasi 30 anni in sella a motociclette possenti, che mediamente pesano intorno ai 300 chili, ho iniziato ad accusare un fastidio alla testa del femore che, con il passare dei mesi, si è trasformato in un dolore acuto, a tratti piuttosto intollerabile. Se prima riuscivo a guidare in tutta rilassatezza per ore senza mai fermarmi, oggi, già dopo 60-90 minuti di viaggio, sento la necessità fisiologica di fare una pausa e di mettere a riposo le gambe perché le fitte all’anca, che interessano la zona inguinale e si irradiano verso la coscia, non mi danno tregua”, poi Max entra nei particolari.

“Questo disturbo si manifesta soprattutto quando sfreccio in sella a una moto dall’assetto «tradizionale», per intenderci quella con le pedane poste al di sotto dei glutei con la gamba che forma un angolo di 90 gradi, mentre è più attenuato se i piedi sono posizionati anteriormente, con gli arti inferiori allungati in avanti, cioè alla Easy Rider”. La salute delle articolazioni ne è uscita lesa e Max ha iniziato ad assumere farmaci antidolorifici e antinfiammatori, a cui il cantante ha aggiunto alcuni mirati esercizi di stretching: “Per irrobustire i muscoli di quella regione e mantenere una certa mobilità dell’anca, ho poi intrapreso un trattamento fisioterapico a scopo antalgico”.

 

“Appena posso, infatti, eseguo degli esercizi specifici di stretching, prima e dopo aver guidato”. Eppure anche Hilo, il figlio di Max, è stato ‘contagiato’ dalla stessa passione ed è il cantante stesso a confermarlo: “Nonostante sia solo un ragazzino, ha già una Harley che lo aspetta. Un giorno, infatti, mi piacerebbe fare con lui un tour on the road negli Stati Uniti… Perché io di appendere il casco al chiodo proprio non ne voglio sapere…”. Max Pezzali non intende fermarsi e chissà se sarà fonte di ispirazione per altre creazioni musicali che, come nel suo stile, non si dimenticano mai.