Emma Marrone, nuova vita e nuova carriera

Questo articolo in breve

Emma Marrone ha sempre detto che il broncio è la sua espressione naturale. Eppure alla presentazione del film Gli anni più belli, diretto da Gabriele Muccino, con Micaela Ramazzotti, Pierfrancesco Favino, Claudio Santamaria e Kim Rossi Stuart, in uscita al cinema il 13 febbraio, non fa che sorridere a tutti. È felicissima di essere stata scelta da un regista così importante per il suo primo ruolo cinematografico e lo dimostra.

Del broncio non c’è traccia. «È una bella opportunità e una grande sfida», dice, e poi aggiunge con la modestia che la contraddistingue: «Spero di essere stata all’altezza». Al che Muccino commento stupito: «Non sono pazzo ad averla scritturata. Ha davvero molto talento. Appena l’ho vista al provino le ho detto: con quella faccia, non puoi non fare cinema». Quindi, eccola rinata dopo l’ennesima prova che la vita le ha messo davanti: una recidiva del tumore alle ovaie che l’aveva già colpita dieci anni fa, poco prima del suo ingresso ad Amici.

Nei mesi scorsi la cantante aveva dovuto cancellare a malincuore i concerti per sottoporsi a un nuovo intervento. «Per chiudere i conti, una volta per tutte, con questa storia», aveva detto. Ora sembra essersi rimessa completamente. È elegante con il total look Fendi, color marron glacé, che si sposa alla perfezione con l’unico vero cambiamento che si nota in lei: il colore dei capelli, che non sono più biondi, la tonalità preferita, ma sono tornati al castano naturale. «Dopo l’operazione i medici mi hanno consigliato di non tingerli più», ha dichiarato. «Mi sono presa la libertà di farli riposare. Potrei non tornare mai più bionda, ma non importa. Mi basta sapere che sono bionda dentro».

Il caratteristico broncio di Emma lo ritroviamo nel personaggio che interpreta ne Gli anni più belli. «Anna è una sognatrice, che però si trova intrappolata in una vita che non riesce a sopportare», spiega la vincitrice di Sanremo 2012.

Il film racconta quarant’anni di vita, dall’adolescenza all’età adulta, dei quattro protagonisti. Descrive le loro speranze, le delusioni, i successi e i fallimenti mentre sullo sfondo passa l’Italia dagli anni Ottanta a oggi, con evidenti riferimenti al celebre C’eravamo tanto amati di Ettore Scola. Emma, che nella vita è single, interpreta Anna, moglie di Claudio Santamaria, che finirà per lasciare. Non solo: la frustrazione per i propri sogni infranti la porterà a nutrire un risentimento fortissimo nei confronti dell’ex, tanto da impedirgli di vedere il figlio.

Una scelta terribile, che qualcuno dice rispecchi quel che è avvenuto veramente nella vita del regista: la prima moglie Elena Majoni tenne il figlio Ilan lontano da lui per anni. Oggi Ilan, che ha 17 anni, ha una piccola parte in questo film. Come dire: tutto è finito bene. Il personaggio di Anna è tenero e grintoso allo stesso tempo, proprio com’è la cantante nata a Firenze e cresciuta in Puglia.

La Marrone ha dentro di sé quella stessa rabbia, la voglia di urlare al mondo a pieni polmoni il desiderio di riscatto che l’ha portata a ricominciare tante volte nella vita. «Mi sono approcciata ad Anna come in un gioco, proprio come quando ero piccola», racconta. «Nella vita non sono mamma, quindi mi sono divertita a farlo: ho immaginato come si muoverebbe una donna con il pancione e poi nel momento del parto. Quella scena è stata davvero molto dura e complicata: ho dovuto lavorare di immaginazione ». Con candore ha confessato di non aver mai studiato recitazione in vita sua: «Mai fatto nulla, nemmeno una recita scolastica.

Non so ancora bene come ho portato a compimento quest’impresa: quel pazzo di Gabriele mi ha convinta ad accogliere questa possibilità». Non è la prima volta che Muccino lancia una ragazza nel mondo del cinema: è già successo con Martina Stella, apparsa per la prima volta ne L’ultimo bacio, del 2001, e Nicoletta Romanoff – che ritorna anche in questo film – esordiente in Ricordati di me due anni dopo. In questo 2020 la cantante di Io sono bella festeggerà dieci anni di carriera con un concerto già sold out all’Arena di Verona il 25 maggio – il giorno del suo trentaseiesimo compleanno – e poi con un tour a partire da ottobre.

Intanto non esclude di poter fare altre esperienze sul grande schermo. «Non metto paletti e non mi precludo alcuna possibilità», dice. «Se mi proponessero qualcosa che ha senso con il mio percorso e con quello che sono, non vedo perché dovrei tirarmi indietro. Su questo set ho avuto la fortuna di lavorare con alcuni tra i migliori attori italiani». «La verità è che noi temevamo moltissimo Emma e la sua cazzimma, la sua grinta», ha scherzato Favino, facendo sorridere ancora di più la cantante. «Ho due facce: il maschiaccio e la femmina », prosegue lei. «So essere dolce o graffiante a seconda dei momenti, sono estrema in tutte le mie manifestazioni », ci aveva detto in un’intervista qualche tempo fa. «Al pari dei miei dischi, dove si passa da pezzi morbidi come una carezza ad altri che sono aggressivi, forti e potenti. Ho imparato a trovare un bilanciamento tra i miei tanti modi di essere e cantare: arrendevole e tenera, oppure tagliente e dura». Così è riuscita a fare anche con questo ruolo, che dopo l’iniziale dolcezza del personaggio pesta forte sul pedale dell’aggressività.