“Violenza in casa…”. Elodie, è lei stessa a raccontarlo. Dietro quel sorriso, tanta sofferenza

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Elodie ha fatto emozionare, ha incantato, ha convinto: le quattro serate del Festival di Sanremo sono state per la cantante romana la giusta occasione per fare emergere il meglio si se stessa, sia musicalmente che esteticamente. Con la linea Versace e con un corpo da favola, Elodie si è esibita nel brano Andromeda, riflettendo nelle parole la sua inimitabile grinta. Sensuale e sicura di se stessa, Elodie è stata radiosa. Di recente, però, la cantante ha rilasciato un’intervista esclusiva a Vice, dove ha raccontato senza troppi filtri alcuni dettagli interessanti che riguardano un’infanzia non del tutto facile.

Il quartiere Quartaccio è situato nella periferia romana, ed è lì che Elodie è cresciuta. Trattasi di una borgata nata negli anni Ottanta. La bellezza della Capitale, spesso, contrasta con altre realtà periferiche che non  godono della stessa notorietà. Il Quartaccio è una di queste. Elodie e sua sorella vivevano esattamente tra quelle strade e hanno avuto modo di comprendere le difficoltà di cui un intero quartiere soffriva giornalmente. Poi la svolta, avvenuta all’età di 19 anni, quando Elodie lascia il quartiere per trasferirsi a Lecce. Ma quel ricordo rimane sempre vivo in lei: “Ci sono famiglie di tutti i tempi. Famiglie che spesso fanno fatica. Queste case non sono mai state finite veramente. Nell’88 la gente è entrata ma non erano finite nemmeno le fognature. Io avevo la muffa che era metà parete, era tutto nero, abbiamo dovuto togliere i termosifoni per fare i muri che permettessero di isolare. Qui si diventa genitori molto presto. La gente già fa fatica a lavorare, quindi non riescono a seguire i figli. Sono disillusi, c’è il disincanto”.

 

Un quartiere abbandonato a sé, con dinamiche che difficilmente riescono a essere comprese se non si ha avuto la possibilità di viverle in prima persona: “La sensazione è quasi che le cose siano fatte per lasciarti là. Come per dire: ‘rimanete qua, non interagite con il resto della società’, questo è poco inclusivo”. Un’infanzia non troppo facile, dove nulla era dovuto o scontato: “Ho avuto un’infanzia particolare. I miei si sono separati che io ero molto piccola e c’era violenza a casa. Io cercavo di proteggere mia sorella più piccola. I miei genitori hanno pensato a come ricominciare la loro vita al di là del fatto di essere genitori. Io sono stata molto incazzata con la mia famiglia. Questa cosa mi ha aiutato a fregarmene veramente poco di quello che pensa la gente. Mio padre era libero, alla fine ci vuole pure coraggio, a me forse ancora adesso non m’aregge la pompa”. Un papà artista di strada e intorno una realtà difficile da accettare per un bambina. 

Ma a quel padre libero Elodie deve dire grazie. Sotto sua sollecitazione e incoraggiamento, Elodie ha avuto il coraggio di esporsi e a 18 anni fa un provino per X-Factor. Per lei l’ultima selezione non va bene e lei lo ricorda molto bene: “Non mi prendono e mi rode talmente tanto il culo, mi sentivo sputtanata, quindi per un po’ di anni non ho cantato. Facciamo finta che i talent siano quartieri: i Parioli e il Quartaccio. Amici è la casa popolare, X-Factor è il talent chic.. La scuola mi ha dato la possibilità di rimettermi in riga”. Amici diventa per Elodie una seconda famiglia, da cui apprendere che forse il mondo può essere visto e vissuto sotto altre prospettive e punti di vista; soprattutto riconoscere che il mondo, e la vita, non sono solo violenza e degrado, ma anche un luogo per realizzarsi e essere felici.

A 19 anni cosa vuoi fare quando la vita ancora non ti risponde per come dovrebbe? A Lecce, Elodie inizia a lavorare come cubista: “Era il lavoro che faceva mia madre, che quando l’ho scoperto mi sono incazzata. Pensavo che era un lavoro da donna poco di buono. Ha raccontato episodi spiacevoli di quel lavoro, quando gli uomini toccavano o riprendevano da sotto, situazioni non degradanti figlie di un mestiere difficile per fare il quale è necessario difendersi: “Io so coatta, io ho spaccato mani, telefoni. La borgata lì mi è servita”. Eppure quella stessa donna che si è esibita sul palco di Sanremo ha dovuto affrontare molte difficoltà prima di imparare a risplendere: “Andromeda parla di una storia agli inizi, che poi è la storia tra me e Fabio. Mi piacerebbe lavorare con lui un giorno, vedere come mi vede lui, che cosa farebbe se fosse me. Parlo perché sono la tipa di Marra? Io sono Elodie, poi sono anche la tipa di Marra e se sta con me c’è un motivo. È l’uomo che ho scelto, sono orgogliosa di stare con lui. Rimango una donna forte e indipendente, anche se vengo associata a lui, sono orgogliosa di questo”.