Licenziato a lavoro, Simone esce di casa e si impicca: la lettera di addio

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Era andato al lavoro come ogni giorno. Ma prima di iniziare il turno, è arrivata la lettera di licenziamento. Simone Sinigaglia, 40 anni, operaio della Igv Colbachini di Cervarese Santa Croce, nel Padovano, ha raggiunto un luogo sperduto nella campagna veneta e si è tolto la vita impiccandosi ad un albero. Nella sua automobile, abbandonata in riva al canale Gorzone, i carabinieri hanno trovato un biglietto di addio rivolto ai famigliari.

Qualche tempo prima l’azienda, che produce tubi in gomma, aveva avviato un procedimento disciplinare nei suoi confronti. Gli uffici della società padovana gli contestavano un uso improprio della “Legge 104”, che assegna al lavoratore tre giorni retribuiti al mese per assistere un famigliare affetto da gravi handicap.

Secondo quanto ricostruisce la Filctem Cgil di Padova, Sinigaglia li aveva chiesti per accudire un’anziana parente rimasta sola. L’azienda quindi avrebbe ingaggiato un investigatore privato per accertare se il lavoratore facesse un uso corretto dei permessi.

In un caso era stato trovato al bar, dove si era recato per un panino. In un altro, a tagliare l’erba del giardino della zia inferma. L’operaio aveva provato a difendersi e a spiegare le sue ragioni nel corso di un’audizione, senza riuscire a convincere il datore di lavoro. Che alla fine aveva optato per la sanzione più grave, il licenziamento per giusta causa.

“Stiamo valutando il caso con i delegati sindacali – spiega Luca Rainato, segretario Filctem Cgil di Padova – ma dopo una prima analisi, le condotte contestate al lavoratore non ci sembravano così gravi da giustificare un licenziamento. Se fosse così, valuteremo tutte le mobilitazioni e le iniziative da mettere in campo a tutela dei lavoratori”.

Intanto, da ieri alla Igv la produzione è interrotta: gli operai hanno deciso di non riprendere i turni di lavoro dopo lo shock provocato dalla notizia della morte del collega. I funerali si svolgeranno sabato nel paese in cui viveva, Cinto Euganeo, in provincia di Padova. La Procura di Rovigo ha aperto un fascicolo gli accertamenti del caso.