Un programma di grande successo dà spesso fastidio, io voglio stare, con tutti voi, vicino a mia moglie poi il prossimo anno prenderemo le nostre decisioni. Intanto chiaro e forte #iostoconmara”. Così Nicola Carraro difende su Instagram la moglie Mara Venier e lancia l’hashtag #iostoconmara.
Ieri infatti la conduttrice di Domenica In è finita nella bufera a causa di una lettera pubblicata sulla pagina Facebook dello SNAP (Sindacato Nazionale Autonomo della Produzione TV Rai e Indignerai) in cui si leggono pesanti accuse degli ispettori di produzione del CPTv di Roma contro conduttrici e conduttori del servizio pubblico radiotelevisivo. Nel post viene citata la conduttrice di Domenica In, che contattata da Affaritaliani.it ha negato in maniera netta le accuse e ha comunicato che sta già incaricando i suoi avvocati per tutelarsi in sede legale.
Carraro non si è limitato al post riportato in alto, ma ha anche risposto alle osservazioni avanzate dai lettori tra i commenti. “Perché lavorare in una azienda che non la tutela? Non l’hanno fatto in passato, non lo faranno in futuro”, scrive un utente. E il produttore risponde: “Hai capito tutto”. “Si è creato un polverone enorme. La zia ha un carattere che la contraddisingue, ma non per questo deve essere infangata. Forza zia, non pensare minimamente di mollare il prossimo anno… sempre Domenica In”, aggiunge una fan della trasmissione. E Carraro replica: “Vediamo“.
Tra i sostenitori di Venier anche Monica Setta, che lascia tra i commenti un emoticon a forma di cuore. Intanto ieri sera Venier ha pubblicato su Instagram gli auguri di Natale di uno storico ispettore di studio Rai che ha condiviso con lei molte edizioni di Domenica In: parole piene d’affetto che non lasciano intendere alterchi. Ad indagare sulla questione è stato ieri anche il sito TvBlog, che ha riportato per primo un retroscena a proposito dell’origine delle tensioni: “Nel corso di una puntata (andato in onda durante la settimana di Sanremo, ndr) ci sarebbe stato un vivace scambio di vedute fra la conduttrice veneta e l’ispettore di studio Si tiene a sottolineare, sempre da fonti vicine al programma di Rai1 presenti in quei frangenti, che quel battibecco sarebbe un normale episodio dialettico, che si sarebbe potuto ricomporre la sera stessa davanti ad un caffè”.
Quanto rappresentato coinvolge anche altre figure professionali dello studio generando un clima lavorativo particolarmente difficile ed affatto sereno. Il tutto avallato anche da diversi referenti aziendali che, subendo una sorta di sudditanza psicologica, non arginano né censurano tali comportamenti inqualificabili. Le regole civili dei rapporti interpersonali, il codice etico aziendale e le norme disciplinari vigenti in uno studio televisivo sono costantemente violate, non intendiamo sopportare altro e ancora. E’ necessaria una netta azione di discontinuità con quella che sembra essere diventata la norma in uno studio televisivo. Pretendiamo rispetto personale e professionale, valore sempre riconosciuto ai nostri interlocutori. Invitiamo la Direzione Aziendale ad adottare tutte le necessarie misure affinché ciò non si possa ripetere in futuro.
Sollecitiamo le rappresentanze sindacali presenti in Azienda a esercitare tutte le azioni utili alla tutela professionale dei lavoratori e soprattutto alla loro onorabilità”