“Ti devi vergognare!”. C’è posta per te, quanta cattiveria. La storia di Dafne e Gabriele

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La puntata di ieri sera di C’è Posta per te sta facendo discutere molto, soprattutto sui social. Tra tutte la vicenda di Dafne e Gabriele, presenti insieme ai genitori di lui. Dafne vuole invitare i suoi genitori, che da tempo non vogliono più avere nulla a che fare con lei perché non accettano Gabriele, ritenendolo l’uomo sbagliato. Il padre, Lucio, per questa cosa rifiuta ormai di considerarla sua figlia: “Gabriele lavora e non ha problemi con la legge. A mio padre non piace perché pensa che non sia alla mia altezza e perché non è dello stesso paese”, queste le parole di lei per spiegare la situazione. Lucio l’ha cacciata di casa per poi denunciarne la scomparsa, ma Dafne è maggiorenne e decide di vivere con Gabriele e con la famiglia di lui. Entrano Lucio e Giusy, i genitori di Dafne.

All’apertura della busta sono felici di vedere la figlia, ma chiedono che sia solo lei a parlare e si rifiutano categoricamente di ascoltare Gabriele e i suoi genitori. La madre rifiuta persino di guardarli in faccia: “Non vogliamo sentire questi signori”. Dafne scoppia subito in lacrime: “Mi mancate. Quando mia suocera fa le feste sono tutti in famiglia, tranne io che sono sola. Voglio capire perché Gabriele non vi piace. Io e Gabriele un giorno ci sposeremo. Io e Gabriele e i miei suoceri siamo ormai una famiglia. Mi mancate solo voi due e mia sorella. Se avete un cuore dimentichiamo il passato”.

Lucio racconta una storia diversa rispetto a quella di sua figlia: “Non le ho controllato il telefono. Ha 10mila password, ci vuole il Ris per controllarglielo. Gabriele non è la persona per lei, quelle non sono le persone per lei. Io le ho detto di frequentare persone dove aveva una certa sicurezza, non solo economica. Se lui lavora mi fa piacere perché può mantenerla, che non vada da parenti a chiedere soldi. Non è vero che l’ho cacciata, ha preso i vestiti e se n’è andata”. A questo punto però Dafne non ci sta e decide di intervenire: “Quali vestiti? Mi ha cacciato lui, senza vestiti”.

Quindi Lucio arriva al racconto della cosa più anomala di questa vicenda: “L’abbiamo cercata per tre giorni e tre notti, piangendo. Lei andava al mare, si divertiva e io la cercavo giorno e notte come un matto. Sono andato dai carabinieri e loro per paura sono andati in caserma. Sono andato a casa loro perché me l’hanno chiesto, hanno messo una telecamera in cucina per registrarci”. I genitori confermano che per un mese Dafne è tornata a casa da loro dopo una lite con Gabriele, salvo poi ritornare con lui. I due genitori non ne vogliono assolutamente sapere. Lucio esclama: “Le auguro tutto il bene. Se è felice…”.

L’atmosfera si surriscalda, con Lucio che definisce la sorella di Dafne “la figlia con la F grande” e alza i toni: “Ti devi vergognare”. La risposta della figlia non si fa attendere: “Ti devi vergognare tu a rifiutare tua figlia davanti a tutta questa gente”. Non paiono esserci soluzioni: “Non ci interessa, se avremo un nipote se lo coccoleranno loro”, dice Lucio, dicendo che saranno pronti riaccogliere la figlia soltanto se lei lascerà Gabriele. Ma Dafne non vuole saperne: “Io non lo lascio”. Busta chiusa, nessuna riconciliazione.