A 17 anni non ha ancora il ciclo. Preoccupata va dal ginecologo che la visita e scopre la tremenda verità…

Questo articolo in breve

Si chiama Joanna Giannouli, ha 27 anni e ha la sindrome di Rokitansky, una rara condizione congenita che l’ha fatta nascere senza utero, né cervice uterina né vagina. La ragazza, però, non si accorge di nulla fin quando, a 17 anni, preoccupata per non aver ancora avuto il primo ciclo, va da un ginecologo e scopre la verità.

Quando il medico la visita, si rende conto che la ragazza non ha il tunnel vaginale, così le suggerisce di rivolgersi a uno dei migliori chirurghi al mondo, uno dei pochi in grado di costruirgliene uno. La sindrome di Rokitansky, che affligge una donna su 5.000, è una rara condizione che colpisce dalla nascita. Le bimbe nascono con un utero poco sviluppato o assente, senza vagina ma con le ovaie e con l’organo genitale formato solo al suo esterno, con tanto di peli pubici.

L’operazione per la creazione della vagina, alla quale la ragazza si è sottoposta in Grecia, è stata lunga e dolorosa e Joanna ha avuto bisogno, a qualche mese dall’intervento, di farsi operare di nuovo per allargare ‘’l’entrata’’ che era piccola e stretta. Dopo l’operazione, la ragazza si sentiva bene anche se, psicologicamente, era distrutta, specialmente per i ‘’trattamenti’’ che aveva avuto dai suoi partner. All’età di 21 anni, per dire, Joanna si sarebbe dovuta sposare ma, quando il futuro marito ha scoperto bene il suo problema, l’ha lasciata. Così Joanna si è ritrovata con una profonda depressione, in preda agli attacchi di panico, sentendosi perennemente sbagliata.

Ora, però, da quell’operazione sono passati dieci anni e Joanna si è ripresa e ha anche accettato l’idea che non potrà mai avere figli. Attualmente Joanna ha un compagno al quale, fin da subito, ha spiegato la sua condizione. Lui, in piena consapevolezza, ha accettato di stare con lei. ‘’Mi piacerebbe essere madre, prima o poi. Ma madre non è solo colei che dà alla luce un bimbo, madre è colei che se ne prende cura’’, ha spiegato. E ha ragione. Dopo questa storia, siamo sempre più consapevoli di una cosa: le persone coraggiose come Joanna sono quelle che possono cambiare veramente il mondo.