La proposta choc dei 5 Stelle: ​”Requisiamo la sanità privata”

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L’assalto è partito dei Cinque Stelle alla sanità privata. Mentre tutte le strutture ospedaliere sono impegnate a salvare vite umane e a combattere l’epidemia da coronavirus, il maggiora azionista del governo Conte ha lanciato l’idea folle di andare a “requisire i posti letto nella sanità privata”.

A lanciarla è stato ieri sera Vito Crimi a cui oggi hanno dato man forte sia il collega di partito, Danilo Toninelli, sia l’Anpi sia i comunisti. “È arrivato il momento che i privati, che tanto hanno avuto, si mettano a disposizione dello Stato”, ha spiegato il capo pro tempore del M5s a cui evidentemente sfuggono gli sforzi che la sanità privata (soprattutto in Lombardia) sta portando avanti nella lotta al contagio.

In un momento difficile per tutto il Paese non c’è spazio per polemiche sterili che non aiutano a migliorare la situazione. L’ultima, assurda crociata dei grillini contro la sanità privata non fa altro che alzare la tensione. Un attacco inutile e dannoso perché non corrisponde con quanto sta accadendo. Il 29 febbraio, quando l’emergenza era scoppiata da una settimana, il sistema sanitario lombardo si era, infatti, già strutturato per gestire “un iperafflusso di pazienti” che già sapevano avrebbe preso d’assalto tutti gli ospedali della regione. L’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, si era subito impegnato per reclutare all’interno di tutti gli ospedali infettivologi, medici di medicina urgenza, pneumologi e internisti. “La sanità privata – aveva spiegato – sta rispondendo in maniera positiva”. Qualche giorno dopo anche l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, aveva fatto sapere di “in costante contatto sia con il ministero della Difesa sia con le strutture della sanità privata”. In Calabria stesso discorso: il 10 marzo, con una lettera inviata alla governatrice Jole Santelli, le associazioni rappresentative della sanità privata si sono offerte di mettere a disposizione i posti letto non utilizzati.

Nonostante le rassicurazioni delle Regioni, che sono in prima linea a combattere contro il coronavirus, la sinistra non ha perso l’occasione, soprattutto in Lombardia, per attaccare la sanità privata. Il vicesegretario del Pd, Andrea Orlando, per esempio, è stato tra i primi a polemizzare. “Lo stress test cui ci ha sottoposti il virus – ha spiegato ai microfoni di SkyTg24 – evidenzia che va fatta una riflessione anche sullo spostamento di risorse sulla sanità privata negli ultimi 20 anni”. Sulla stessa linea anche l’Anpi che ha invitato il governo a lavorare a “un riequilibrio a vantaggio del servizio pubblico”. Ad alzare i toni, però, ci hanno pensato (come al solito) i pentastellati usando toni saccheggiati dai manuali comunisti. “È arrivato il momento che la sanità privata lombarda, che tanto ha avuto negli anni precedenti, si metta a totale disposizione dello Stato e dei cittadini”, ha scritto Crimi su Facebook ipotizzando “misure più drastiche”. E quali misure avrebbero in mente i grillini? Le ha messe sul tavolo Toninelli in un video pubblicato oggi sempre su Facebook. “La parte privata non sta ancora facendo la sua parte e lo Stato glielo deve imporre”, ha accusato (immotivatamente) il grillino proponendo di andare a occupare i posti letto delle terapie intensive delle cliniche private. “Se serve – ha minacciato – li requisiamo quei posti letto lì”. Una battaglia, quella contro la sanità privata, che fa rivivere gli slogan degli anni Settanta e di cui, in questa emergenza sanitaria, non si sentiva affatto la necessità.