In fuga in Francia, Berlusconi ha già preparato il suo testamento politico

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La fuga lontano dall’Italia, in quella Francia dove si trova la villa della figlia Marina per mettersi al riparo dal coronavirus. Non proprio un’immagine bellissima, quella di Silvio Berlusconi che oltrepassa in fretta e furia i confini mentre il Paese si trova costretto ad adottare ferree misure dettate dall’emergenza. Ma tutto sommato comprensibile, considerando le condizioni di salute non buone del Cavaliere, che lo avevano già visto negli scorsi mesi entrare e uscire dagli ospedale, e un’età (83 anni) che suggerisce estrema prudenza.

La decisione di espatriare in Provenza insieme alla nuova fidanzata, la deputata di Forza Italia, Marta Fascina, è stata presa in accordo con i famigliare e il medico personale di Berlusconi. In assenza del numero uno, il testimone è passato a quell’Antonio Tajani che è ormai l’ultimo baluardo a difesa di un partito già segnato da una profonda crisi politica che lo ha visto precipitare nei consensi e rassegnarsi a un ruolo di ormai totale subalternità al duo sovranista Salvini-Meloni. Ma c’è di più, dietro le scelte dell’ex premier.

Voci di queste ore vogliono infatti Berlusconi estremamente preoccupato per la situazione, consapevole dei suoi limiti fisici e dei rischi, molto seri, che correrebbe in caso di contagio. Così ecco scattare il testamento “politico”: secondo i ben informati, Silvio avrebbe stabilito che in caso dovesse succedergli qualcosa di brutto, a ereditare il simbolo del partito sarebbe proprio Tajani, decisione che avrebbe scontentato diversi esponenti di Forza Italia per nulla convinti delle capacità dell’ex Commissario Europeo di imporsi come leader.Berlusconi continua nel frattempo a farsi sentire telefonicamente per dettare la linea ai suoi. Vidimando, per esempio, le proposte poi portate all’attenzione del ministro Gualtieri e cercando di trasmettere l’idea di un partito responsabile, che nel momento dell’emergenza collabora con il governo e invoca l’unità di intenti. Il contrario, tutto sommato, di un sempre polemico Matteo Salvini. Anche se, secondo molti fedelissimi, sarebbe ormai tardi per provare a uscire dall’ombra del Carroccio.