Medici francesi in rivolta “Il governo sapeva tutto, ha mentito e agito tardi”

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«Bugie di Stato», le chiamano. E accusano il governo di non aver preso le misure necessarie per affrontare l’epidemia da coronavirus in Francia, di avere insabbiato e mentito.

Chiedono un’inchiesta penale e perquisizioni al ministero della Salute. «Vogliamo capire l’estensione delle informazioni che sono state nascoste ai francesi. Per determinare le responsabilità di ciascuno in questo fiasco sanitario». Sono 600 finora, un collettivo di medici e paramedici, che ha deciso di presentare denuncia alla Corte di Giustizia della Repubblica (Cjr), il solo organismo che può giudicare gli atti commessi da membri del governo nell’esercizio delle loro funzioni.

La Francia non perde tempo e vuole mettere sul banco degli imputati la politica, il primo ministro Edouard Philippe e l’ex ministra della Salute Agnèz Buzyn, costretta da Emmanuel Macron a lasciare il suo ministero all’alba di quella che lo stesso presidente ha poi definito «la peggiore crisi sanitaria da oltre un secolo» in Francia. La ministra Buzyn è stata costretta a metà febbraio a lasciare il suo ministero e candidarsi a sindaca di Parigi con il partito di Macron, dopo lo scandalo del video hard di Benjamin Griveaux. Ma lei stessa, in un’intervista a Le Monde pubblicata pochi giorni fa, ha ammesso di aver avvertito già da inizio gennaio il governo della crisi sanitaria che si prospettava e di aver avvisato il 30 gennaio il capo di Matignon, e di conseguenza lo stesso Macron, che il primo turno delle elezioni municipali «non avrebbe, senza dubbio, dovuto svolgersi».

«Piangevo perché sapevo che l’onda dello tsunami era davanti a noi», ha detto l’ex ministra. E invece è andata com’è andata. Emmanuel Macron ha parlato alla nazione, annunciando la chiusura delle scuole solamente il 12 marzo, dopo aver lasciato che domenica 8 si svolgesse il primo turno delle municipali come se nulla fosse. Alla fine, dei 48 milioni di francesi chiamati a votare, meno della metà si è presentata ai seggi. Eppure il presidente ha aspettato fino al 16 marzo per rinviare il secondo turno e annunciare dall’indomani il blocco totale sul modello italiano.

Ma perché i medici sono convinti che il governo abbia mentito? L’intervista della Buzyn proverebbe come il premier Philippe e la ministra si siano «volontariamente astenuti dal prendere o dall’incentivare misure che permettessero di combattere un disastro in grado di creare un pericolo per la sicurezza delle persone». Il governo ha agito troppo tardi. Muoversi prima avrebbe «senza alcun dubbio permesso di arginare l’epidemia riducendo il numero di persone contaminate e quindi capaci di contaminarne altre». I morti in Francia sono oltre 560, 112 deceduti nelle ultime 24 ore. La metà dei pazienti in rianimazione ha meno di 60 anni.

Ma i medici scendono in campo anche per le menzogne del governo. In queste ore Parigi ha ordinato 250 milioni di mascherine ma «a fine febbraio – racconta l’avvocato Fabrice Di Vizio – aveva detto le mascherine arrivano e a inizio marzo, quando si è capito che non ce le aveva, si è messo a raccontare che non ce n’era bisogno. La verità è che non c’erano scorte». Perciò la rabbia è cresciuta. I medici «hanno scoperto che un’azienda francese produce maschere…ma per il ministero della Salute britannico, che ha avviato l’ordine prima della Francia».
Ora una Commissione della Corte dovrà decidere se c’è la possibilità di avviare un’inchiesta penale. I medici sperano nell’articolo 223-7 del codice penale. Il capo del governo e l’ex ministra rischierebbero due anni di prigione e 30mila euro di ammenda.