Silvio Berlusconi è stato il primo dei grandi donatori che stanno contribuendo alla costruzione dell’ospedale

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Silvio Berlusconi è stato il primo dei grandi donatori che stanno contribuendo alla costruzione dell’ospedale della Fiera di Milano che potrà ospitare fino a 400 letti di terapia intensiva e, anche dopo la fine dell’emergenza per il Covid 19, costituirà un’eccellenza a 360 gradi della Sanità lombarda. L’opera è stata affidata dal governatore Attilio Fontana al Super Commissario Guido Bertolaso e vedrà la luce nei prossimi giorni. Abbiamo chiesto al Presidente Berlusconi il perché di questo gesto generoso che ha scatenato una gara di solidarietà da parte di altri industriali e privati. Domanda.

Lei ha donato 10 milioni di euro per il nuovo ospedale di Milano che verrà aperto grazie alla guida di Guido Bertolaso. Questo rassicurerà molto i cittadini di Milano e della Lombardia. Sta seguendo da vicino lo sviluppo del progetto?

Risposta. «Credo che ognuno abbia il dovere di contribuire, come può e come si sente di fare, di fronte a questa emergenza assoluta. Per questo sono contento che il mio gesto, che in principio volevo tenere riservato, abbia dato il via ad una positiva emulazione. Sul nuovo ospedale in Fiera so che Bertolaso e la regione Lombardia stanno lavorando giorno e notte. Ho motivo di pensare che ce la faranno in tempi molto brevi».

D. Come sta vivendo in casa questo periodo e che cosa si sente di dire agli italiani.

R. «Lo vivo lavorando, come tanti. Con il telefono e la rete. Mi sento di dire che il piccolo sacrificio di stare a casa non è nulla di fronte alle sofferenze dei malati, ai lutti di chi sta perdendo le persone care, ai sacrifici e ai rischi che corre il personale sanitario. Ci sono dei disagi, ma servono a salvare la propria vita e quelle degli altri».

D. Usciremo cambiati da questa tragedia mondiale. E forse la politica dovrà pensare a valorizzare di più la ricerca scientifica, a pagare di più medici e infermieri e a investire nei giovani che intraprendono questo percorso professionale. Che ne pensa? R. «Sono d’accordo. Sarà uno dei programmi per cui ci batteremo appena finita l’emergenza».