Pier Francesco Favino pronto a prendere il David di Donatello

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Per il momento in cui arriva, e per quello che simboleggia, potremmo considerarla il simbolo della rinascita dello spettacolo italiano, o almeno della sua esistenza in vita. La cerimonia di consegna dei David di Donatello, gli “Oscar” italiani, prevista in origine per il 3 aprile, si svolgerà venerdì 8 maggio, pochi giorni dopo il primo allentamento del lockdown, e verrà trasmessa in televisione in prima serata su Rai Uno, diventando così il primo “show” in diretta dopo il blocco delle produzioni televisive, che ha lasciato spazio sostanzialmente solo ai talk show e all’informazione. Ovviamente, non sarà la serata glamour della tradizione.

Nel rispetto delle norme, che ancora impongono il distanziamento sociale (ma fino a quando si potranno fare così le trasmissione televisive?), in studio il conduttore, Carlo Conti, sarà da solo, e si collegherà con i candidati delle varie nomination che si mostreranno in video dalle proprie case. Inoltre, saranno ricordati due grandi del nostro cinema, Alberto Sordi e Federico Fellini, di cui quest’anno si celebrano, come è noto, i 100 anni della nascita: il destino, che già li vide in vita uniti da una singolare quanto profonda  amicizia, li ha voluti accomunare anche nel ricordo commosso di tutti gli amanti della settima arte. Resta solo da capire chi saranno i vincitori dei premi stabiliti dall’Accademia del cinema italiano, presieduta da Piera Detassis, e che prenderà in considerazione solo i film usciti nella sale o in streaming dal 1° gennaio al 31 dicembre 2019. Iniziamo dalla gara per il miglior attore, e incontriamo subito un favorito d’obbligo: Pierfrancesco Favino, per la sua interpretazione del pentito Tommaso Buscetta in Il traditore, di Marco Bellocchio.

Favino dovrebbe farcela, anche perché sarebbe per lui il primo David, mentre i suoi concorrenti più temibili, Alessandro Borghi (per Il primo re) e Toni Servillo (per 5 è il numero perfetto) l’hanno già vinto. Borghi addirittura l’anno scorso, per la sua incredibile interpretazione di Stefano Cucchi in Sulla mia pelle; Servillo dal canto suo è un recordman di questa competizione, perché ha ottenuto già ben quattro statuette. Più insidioso per Favino appare un altro concorrente, Luca Marinelli, molto applaudito per la sua prova in Martin Eden. Outsider totale invece il promettente Francesco Di Leva, attore napoletano molto applaudito in Il sindaco del Rione Sanità, ma che probabilmente avrà altre chance in futuro. I bookmaker non accettano scommesse su questa competizione, segno probabilmente che Favino è destinato a trionfare.

Veniamo ora alla migliore attrice: qui si profila un “ritorno al futuro” con la possibile assegnazione del David a Valeria Golino, per il film Tutto il mio folle amore, di Gabriele Salvatores. Gli scommettitori la danno favorita alla pari di Valeria Bruni Tedeschi (per I villeggianti). Per nessuna delle due sarebbe la prima volta: la Golino ha già vinto nel 2006 con La guerra di Mario, mentre la Bruni Tedeschi, proprio come Servillo, di David in casa ne ha una collezione, avendo ottenuto ben quattro vittorie, l’ultima nel 2017 con La pazza gioia. A contendere la statuetta Jasmine Trinca (La dea fortuna), già vincitrice nel 2018 con Fortunata, Isabella Ragonese (Mio fratello rincorre i dinosauri), Lunetta Savino (Rosa) e un’attrice emergente, Linda Caridi (Ricordi?) che potrebbe essere la vera sorpresa. La Golino, così come Scarlett Johansson agli Oscar, ha il singolare destino riessere candidata, e favorita, anche per il ruolo di migliore attrice non protagonista, per il film 5 è il numero perfetto. Alla Johansson non portò troppo bene la cosa, visto che non ottenne nessuno dei due premi.

Ma a ostacolarla c’era una Hollywood che faceva muro contro un’attrice colpevole di non aver “ripudiato” Woody Allen. La Golino al contrario è molto apprezzata nell’ambiente. A contenderle questa seconda statuetta la compagna di Favino, Anna Ferzetti, per Domani è un altro giorno: chi sa quindi che in casa Favino i David non diventino due… Poi altre tre attrici meno conosciute, Tania Garribba (Il primo re), Maria Amato (Il traditore) e Alida Baldari Calabria, la Fata Turchina bambina del Pinocchio di Garrone. Ecco, Pinocchio potrebbe essere l’occasione per dare un David a chi ha già vinto l’Oscar, e quindi di certo non ci muore dietro, ma che lo accoglierebbe con gioia. E che potrebbe essere uno dei buoni motivi per vedere la trasmissione di venerdì sera: parliamo di Roberto Benigni, favorito per il ruolo di miglior attore non protagonista proprio per Pinocchio, dove interpretava Geppetto. Secondo i bookmakers, sarà un testa a testa tra lui e Luigi Lo Cascio, nel cast di Il traditore.

Tra gli altri concorrenti due nomi “forti” come Stefano Accorsi e Carlo Buccirosso, e poi una rivelazione, Fabrizio Ferracane, anche lui nel cast del film di Bellocchio. Infine, il premio più ambito, quello per il miglior film. Come avrete capito, Il traditore parte in pole position, e difficilmente perderà. Per gli scommettitori a contendergli la statuetta può essere solo Il primo re e forse Pinocchio. Lontani gli altri due concorrenti, Martin Eden e La paranza dei bambini. L’anno scorso, lo ricordiamo, a trionfare fu Dogman di Matteo Garrone, seguito da Chiamami col tuo nome, di Luca Guadagnino. Pellicole importanti, che dimostrano come il nostro cinema, spesso travolto da critiche ingiuste, sia in grado di tirare fuori ogni anno eccellenti pellicole, che hanno ottimo riscontro di critica e pubblico anche all’estero. Un motivo di più per sostenere tutto il settore, che dopo lo tsunami del coronavirus, rischia di non riprendersi più.