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In girone dopo, ci sono ancora molti tasselli da mettere a posto. Claudio Ranieri ha preso in mano la Sampdoria prima della gara di andata con i giallorossi, il 20 ottobre scorso. Da allora ha ridato fiducia e tranquillità all’ambiente, anche se certi peccati originali ritornano ciclicamente a complicare la vita. Sua, e della squadra. Stasera il tecnico è costretto di nuovo a rimescolare le carte, forse dando fiducia in attacco alla coppia Gabbiadini-Bonazzoli, confidando anche nella voglia di riscatto del sostituto di Quagliarella.

Anche stavolta-ma era fatale che accadesse – il capitano (risentimento a un gemello) non è stato convocato: Ranieri spera di averlo a disposizione domenica contro il Bologna. Giorni importanti Proprio a partire dalla sfida conirossoblù di Mihajlovic, inizierà per la Sampdoria un trittico di partite (le altre avranno come avversari la Spal e il Lecce) che molto diranno sulle possibilità di salvezza dei blucerchiati.

Costretti, per adesso, a navigare a vista, capitalizzando al massimo anche quegli appuntamenti definiti «semi proibitivi» da Ranieri, con riferimento alla doppia trasferta contro Inter (domenica scorsa) e, appunto, Roma. Sono, questi, giorni importanti anche sul fronte societario. Lunedì a Roma è prevista infatti l’assemblea degli azionisti, con la nomina del nuovo CdA blucerchiato. Nulla trapela, ma è possibile l’ingresso di nuove professionalità.

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Vecchio, diranno che sei vecchio, con tutta quella forza che c’è in te». Parole e musica di Renato Zero,a cui dedichiamo queste prime righe non per le note simpatie romaniste, ma solo perché la Roma che ricomincia e quella che guarda al futuro ha scelto la linea dell’esperienza, pur innestata dalla gioventù. E così la squadra di Paulo Fonseca – che ieri ha fatto una conferenza lasciando da parte ogni polemica e chiedendo solo unità – stasera contro la Sampdoria ricomincia affidandosi al suo capitano.

A quell’Edin Dzeko che, a 34 anni e con una spalmatura di contratto in vista, sembra essere il presente e l’avvenire della Roma. La firma di Pedro Ma non è solo lui il volto dell’esperienza che verrà. L’allenatore ieri ha ribadito come conti sulla permanenza di Mkhitaryan (31 anni) e Smalling (30) anche per la prossima stagione, mentre la firma di Pedro è virtualmente in cassaforte. L’attaccante spagnolo, 33 anni il prossimo 28 luglio, ha trovato l’accordo col Chelsea per continuare la stagione fino al 31 luglio. Non giocherà, quindi, le coppe europee, approfittando per prepararsi al meglio e cominciare la stagione nella Roma.

Tutto questo, perché anche la parte burocratica delle firme è stata condotta già in porto, tra atti preliminari e finali, così da garantirgli  un futuro a prescindere da quello che potrebbe accadere nelle prossime settimane. Caccia ai record Ma Pedro vorrebbe giocare, se possibile, in una Roma in Champions League, e dè per questo che Dzeko torna prepotentemente alla ribalta.

Certo, di sicuro Fonseca dovrà gestirlo, ma sa benissimo come farne a meno sarà estremamente complicato. I numeri, d’altronde, sono tutti dalla sua parte. Ha già segnato in maglia giallorossa 102 gol e con un altro staccherebbe persino un totem come Vincenzo Montella, salendo al sesto posto assoluto nella storia dei cannonieri della Roma. Ma il quarto e il quinto posto sono a portata di mano – anzi, di piede – visto che Volk è a quota 106 e Manfredini a 104. Nessuna sorpresa che agganci e sorpassi arrivino in questo scorcio di stagione, con tutte le partite che ancora restano da giocare fino ad oltre la metà di agosto (o almeno si spera). Ma Dzeko non è tipo che si accontenti, anche perché Amadei, con i suoi 111 gol, non è poi così lontano. Perciò, se si pensa per quanto tempo ancora il centravanti resterà nella Roma, il podio storico non dovrebbe sfuggirgli, da dividere con due miti come Francesco Totti e Roberto Pruzzo. Non basta. Nelle statistiche stilate della società, si sottolinea come la prossima rete, per Dzeko, sarebbe la centesima su azione.

Quanto basta ad accrescere ancor più il suo ruolo nella squadra. Pericolo giallo Proprio per questo motivo la diffida che pende sulla sua testa – come su quella di Pellegrini, Veretout, Kluivert e Santon–inquieta Fonseca. la prossima tappa, infatti, è San Siro, dove ad attendere i giallorossi ci sarà il Milan. E per la Roma sarebbe triste non avere a disposizione Dzeko, il ragazzo di Sarajevo cresciuto nel mito di Shevchenko. Ma è il presente che conta. E il presente si chiama Sampdoria. Quanto basta per cercare di non fare troppi calcoli. Perché adesso si ricomincia e tutto può essere un’incognita