Sassuolo – Torino Diretta Live Tv Come vedere Streaming Gratis No Rojadirecta Sky o Dzan

Dove e come vedere la partita in diretta e live streaming

La partita tra Sassuolo e Torino, in programma alle 18:55, sarà trasmessa in diretta tv da Sky sui canali Sky Sport Uno (satellite, digitale terrestre e internet) e Sky Sport 252 (satellite e internet). La telecronaca è di Federico Zancan, con il commento di Daniele Adani. I collegamenti da bordocampo saranno a cura di Massimo Ugolini. Sassuolo e Torino in streaming gratis sarà disponibile solo per gli abbonati alla pay tv satellitare grazie all’applicazione Sky Go che permetterà di seguire la partita in diretta anche su pc, tablet e smartphone.

Integralista al massimo, uomo di fede che crede in quello che fa. E di questo bisogna dargliene atto. Marco Giampaolo non arretra di un metro e va avanti per la sua strada sempre e comunque. Anche se in salita e piena di insidie. Una dopo l’altra e una più pericolosa dell’altra. Il tecnico chiede tempo ma sa che noli ne ha tanto. «Tutti i percorsi rivoluzionari sono fatti di sacrificio e sofferenze.

E il mio Toro è una squadra che lavora insistentemente per inseguire quell’idea di calcio, deve imparare a fotocopiare le nuove situazioni e metterle in pratica per più minuti di quanto non lo abbia fatto in precedenza: spostarsi di qualche metro più avanti o indietro fa la differenza. L’unica certezza che ho è l’applicazione dei ragazzi e il lavoro. Noi ci esercitiamo dal mattino alla sera per migliorarci e nessuno si arrende».

In attesa del Sassuolo, il tecnico prova ad esorcizzare questo momento di grande difficoltà: «L’inquietudine e la preoccupazione dei tifosi ci stanno tutte, perché in tre partite non abbiamo raccolto nulla. Alla sfida di Firenze eravamo arrivati in condizioni particolari, poi ci è capitata l’Atalanta. Con il Cagliari pensavo di fare punti e lo avremmo meritato. Ho visto e rivisto la partita con i sardi, anche assieme ai ragazzi, e sono sempre più convinto che il risultato sia stato ingiusto. Bisogna avere fiducia, anche se capisco che te la devi conquistare. Il tempo sarà giudice.

Ai tifosi dico che la mia speranza è che le sofferenze di adesso possano trasformarsi in soddisfazioni nel più breve spazio di tempo possibile. Ci vuole qualche punto per continuare a lavorare con serenità e tranquillizzare tutto l’ambiente: la gente, i dirigenti e gli stessi giocatori. A proposito: i tifosi ci mancano. Prendo come riferimento le partite che da avversario ho disputato a Torino e so quanto la tifoseria granata spinga la squadra. E per chi vuole giocare un calcio offensivo, la carica dall’esterno è un’arma in più. So bene che per il Covid siamo entrati in un tunnel più o meno buio. Il giorno in cui riapriremo gli stadi sarà un giorno di festa».

Stasera non sarà facile la partita, anche se per questo Toro, attualmente ridimensionato ai minimi della competitività, tutto è difficile e complicato. «La sfida di Reggio Emilia si presenta ad alto livello di contenuti. Oggi il Sassuolo è una squadra forte che ha perfezionato prima e consolidato poi un modo di giocare.

E’ all’università del calcio. Noi, nonostante la settimana corta, abbiamo cercato di prepararci al massimo delle nostre possibilità cercando di correggere gli errori che sino ad oggi ci hanno frenato. Gli emiliani mi ricordano l’Atalanta. Si tratta di due meravigliose realtà che hanno percorso strade diverse. Il Toro deve mettere dentro alla partita un livello di attenzione altissimo ed essere minuzioso in tutte le fasi».

Giampaolo, tra le altre cose, parla anche dei singoli. Non boccia nessuno, ma si capisce che qualcuno è più avanti dell altro. «Nkoulou è affidabile come lo sono Bremer e Lyanco e come spero possa diventarlo Buongiorno. Poi è chiaro che ognuno ha le proprie caratteristiche, che alla distanza possono tornare utili.

Ho un gruppo di giocatori affidabili. Qualcuno di più, qualcun altro meno e altri ancora meno. Verdi? Di qualità ce n’è sempre bisogno. Tutti gli attaccanti devono portarla al gruppo. Verdi è uno di quei giocatori che potrebbero o meno giocare dall’inizio. I ragazzi devono mettersi in testa che non è indispensabile avere la certezza del posto fisso, perché anche se inizialmente stanno fuori possono entrare a partita in corso e fare la differenza. Lo stesso Verdi quando è entrato contro il Cagliari, per esempio, ha avuto la possibilità di pareggiare. Bisogna sfruttare le opportunità che sono sempre dietro l’angolo. Ultimamente l’ho visto meglio».

Difficilmente, però, questa sera partirà titolare. L’impressione è che l’allenatore faccia ben pochi e al massimo mirati cambi rispetto alla gara col Cagliari. Sarà una sfida importante sotto tutti i punti di vista. Il più significativo riguarda la classifica, ma c’è anche curiosità di vedere se sul piano del gioco e della concretezza i granata avranno fatto passi in avanti. Un risultato positivo darebbe forza e convinzione, un’altra sconfitta peggiorerebbe la situazione soprattutto se dovesse arrivare in maniera mortificante. Possibilità, questa, che al Toro nessuno prende in considerazione.

Qualità garantita: 100% Gallo italiano, allevato a terra (non c’è il minimo dubbio), per garantire un prodotto tracciabile e certificato. Anche a chilometro zero, in questo momento: ma per i punti in classifica. Però è vero che è tutto controllato. In specie in giornate come queste, che gli statistici si sognano di notte ai limiti della libidine di venturiana memoria: giacché è tutta una fiera di corsi e ricorsi (e ricordi). Ed effettivamente c’entra anche l’uomo delle «conoscenze», visto che Ventura arrivò a litigare con Petra-chie a parlare di nascosto a Cairo, 5 annifa, per imporre la propria idea e farsi acquistare Belotti invece di un anziano pennuto delle aree di rigore, che costava di meno, il Gallo aveva sulla coda appena 6 reti in A, in quel momento. Adessoè già a 89. Ma soprattutto è arrivato a 96 reti complessive in granata, tra campionato e Coppe: ancora 4 pappine, e il Gallo diventerà 100% Toro.

Lo è già da anni, un toro. Per spirito, abnegazione, professionalità, rendimen to e pure fedeltà: tanto è vero che fa quasi notizia, ormai, la sua resistenza al Fila, all’anno XV dell’era cairota. Con i tifosi che si augurano (oltre a una liberazione) anche una benedetta ripartenza di squadra, affinché a Belotti sia più consona la residenza. Di certo, in attesa di fieno in cascina, si sa quale sia il pollaio preferito dal Gallo, cioè la porta del Sassuolo: 8 beccate in carriera, la prima col Palermo nel 2014 e poi 7 col Toro sino al maggio di un anno fa.

E chissà se anche stasera riuscirà a togliersi un sassuolino dalla scarpa.
Edilizia acrobatica: mai sponsor di schiena fu più azzeccato per comparire sul retro della maglia di Belotti, sotto quel numero che stasera profumerà anche di prova del 9. Due rovesciate da poster sono già state appese al muro: datate 2017 e2019, però mai in Emilia. Lui che sale al cielo, ma per poi tornare sulla terra a fare la cresta. D’altra parte è anche l’unico Gallo che sa fare pure le uova, Belotti.

E quest’anno ha cominciato con il replay di un primato, 4 reti ili 3 partite, come all’inizio della sua miglior stagione, 2016-‘17,26 chicchi nella cesta. Soltanto 8 attaccanti granata han segnato più di lui nella storia: dai 172 gol di Pillici in giù, passando da Libonatti, Rossetti, Gabetto, Ferrante (ma con tanta, troppa serie B: non certo per colpa sua, però), Mazzola, Oraziani e Baloncieri (101). Il quale, smessi i mutandoni da calciatore, infilò sempre nel Toro quelli di ideatore, organizzatore e istruttore di un super vivaio. Antesignano talent scout, faceva da maestro ai pulcini granata: giusto che di mezzo alla sua memoria ci sia un Gallo, ora.

Belotti, trascinatore dei compagni e magnetico per i tifosi, proviene da 2 doppiette in 3 partite senza frutto in classifica, ma sempre con l’aura consolidata del Gallo onnivoro: in ogni zona del prato, in tutte le forme (di destro, di sinistro e di testa) e sempre di corsa. Ammetteva Giampaolo, ieri: «In effetti per quelle che sono le sue peculiarità, non ho mai allenato un giocatore così forte. Ho allenato anche altri attaccanti molto forti, ma per quelle che sono le caratteristiche di Andrea, no, non avevo mai allenato prima altri giocatori così». La speranza nella testa del tecnico si specchia nella cresta del Gallo, purché il Toro la smetta di prendere dei gol da pollo.

Giovanni Carnevali, amministratore delegato del Sassuolo, ha commentato ai microfoni di Sky Sport le ultime vicende neroverdi. Ecco le dichiarazioni del dirigente neroverde a pochi minuti dal fischio d’inizio del match interno contro il Torino. Così Carnevali: “Lopez è un ragazzo che seguivamo da giorni. Stasera lo vediamo all’opera, speriamo dia continuità alle nostre operazioni. Sappiamo che è un giocatore di grande qualità”.

È un Sassuolo più maturo?
“È un percorso di crescita che stiamo portando avanti da tempo. Si spera sempre di migliorare, la rosa dello scorso anno è rimasta invariata e abbiamo inserito giocatori di qualità. La voglia è quella di crescere: la serie A è difficile, ma siamo sulla strada buona”.

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A che livello è Schiappacase?
“È un grande talento, ma deve recuperare sotto l’aspetto fisico. Credo che ci possa dare delle soddisfazioni. Speriamo che ci possa portare ottimi risultati”.

Ci sono tanti talenti: può essere un vantaggio?
“Io credo che quest’anno sarà un anno difficile, c’è molta apprensione su cosa potrà succedere. Avere una rosa completa e competitiva ci ha aiutato molto, in questa stagione tutti possano mettersi in mostra”.

Di cosa avete parlato con Cairo?
“Ci hanno chiesto un paio di giocatori ma la nostra volontà è stata quella di non cedere. Non abbiamo ceduto alle tentazioni”.