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BENEVENTO – Pippo Inzaghi e Rino Gattuso si ritrovano da avversari nel derby campano tra Benevento e Napoli: l’ex attaccante e l’ex mediano sono stati campioni del mondo insieme, nel 2006, nella nazionale azzurra di Marcello Lippi. Il Benevento vuole dimenticare i cinque gol incassati a Roma, pur giocando bene per alcuni tratti di gara, mentre il Napoli ha necessità di mettere da parte le incertezze di Europa League (ko casalingo di giovedì con l’Az Alkmaar), dopo le debordanti prestazioni in campionato. Gattuso, peraltro, è in odore di rinnovo di contratto fino al 2023 dopo i tentennamenti dei mesi scorsi. Terzo incrocio in Serie A tra le due squadre, che si sono affrontate nel 2017-18 con doppio successo dei partenopei senza gol incassati: 6-0 a Napoli e 2-0 a Benevento. Andando più indietro nel tempo troviamo anche un incrocio in Serie C, nel 2004-05, quando il Napoli si impose per 2-0 sia all’andata che al ritorno.

Un derby, per quanto non sia cittadino, ha sempre un suo perché. C’è il campanilismo, certo, a renderlo più vibrante. Nel caso di Benevento-Napoli, c’è anche una storia recente, riconducibile alla stagione 2016-17, quella della prima volta dei sanniti in serie A.

Nelle due gare disputate, allora, prevalse il Napoli, vincendo sia al San Paolo sia al Vigorito. Purtroppo, causa emergenza Covid, il derby si giocherà con qualche centinaio di tifosi beneventani presenti, e nulla di più. Ma non per questo la sfida perderà di significato. Anzi, Rino Gattuso ritroverà l’amico Pippo Inzaghi, entrambi sono stati protagonisti del passato milanista e entrambi si stanno proponendo tra gli allenatori emergenti in A.

Rinnovo

Il derby arriva all’indomani di una notizia intrigante: entro Natale, Gattuso firmerà un contratto biennale con opzione per il terzo. Lo stipendio che gli verrà corrisposto sarà di 1,9 milioni di euro a stagione più alcuni bonus legati ai risultati, ovviamente. Dunque, l’accordo tra l’allenatore e Aurelio De Laurentiis è in dirittura d’arrivo. A quanto pare, il presidente avrebbe ammorbidito la propria posizione sulla penale di 7 milioni che avrebbe voluto inserire nel nuovo contratto, se il rapporto tra le parti si fosse interrotto anzitempo. Una condizione che Gattuso aveva respinto in maniera decisa. L’idea di poter restare imprigionato da una clausola del genere, non l’avrebbe sopportato. Da qui la decisione di rimandare il discorso alla prossima primavera.

Accelerata

Nelle ultime ore, però, la dirigenza napoletana ha sentito la necessità di chiudere in fretta la questione sollecitata, probabilmente, dalla possibilità che l’ottimo lavoro di Gattuso possa intrigare altri club. Jorge Mendes, il procuratore dell’allenatore napoletano, negli ultimi giorni ha intensificato i contatti con Cristiano Giuntoli che in occasione della gara di Europa League di giovedì sera, ha confermato l’intenzione del club di voler definire il rinnovo.

Il ritorno di Insigne

Intanto, la sconfitta contro l’Az Alkmaar ha generato delusione nell’ambiente e nello stesso Gattuso che dal derby con il Benevento cerca le motivazioni per un pronto riscatto. La novità vera è rappresentata dal rientro di Lorenzo Insigne. Ringhio dunque confermerà il 4-2-3-1 che verrà opposto al 4-3-3 di Pippo Inzaghi che in questo modo sfiderà il Napoli a tutto campo.

Acqua passata. La notte buia dell’Az in Europa League il Napoli se le lasciata alle spalle, nella certezza che si sia trattato soltanto di un episodio poco fortunato e condizionato dalla paura di essere contagiati da una squadra che aveva avuto 13 positivi al Covid.

Paura passata completamente ieri mattina, quando l’ennesimo ciclo di tamponi a Castelvoltumo ha dato esito negativo per tutti. Da quel momento si è rivisto lo spirito giusto per impegnarsi senza freni, e lo stesso Rino Gattuso, tornato al campo dopo la giornata trascorsa a casa a causa della febbre, ha potuto guidare in prima persona la rifinitura pomeridiana al Training Center.

Completamente recuperato anche Lorenzo Insigne, tornato in campo part-time contro l’Az Alkmaar: 1’infortunio muscolare patito lo scorso 26 settembre con il Genoa è superato definitivamente. Oggi dovrebbe riprendersi la fascia di capitano e la maglia di titolare, quella che giovedì era sulle spalle di Matteo Po titano, probabilmente il migliore del Napoli nella notte “no” di Europa League. Politane piuttosto che Hirving Lozano, perché il messicano ha un cambio di passo più rapido e potrebbe creare grossi grattacapi alla difesa del Benevento.

Confermato anche Dries Mertens alle spalle di Victor Osimhen, con il belga che ha dei precedenti pirotecnici contro i sanniti: ha segnato quattro gol nei due match giocati contro il Benevento, una tripletta al San Paolo e un gol al Vigorito. A centrocampo ritornerà Tiémoué Bakayoko, la cui assenza ha pesato non poco contro LAz, e al suo fianco dovrebbe trarne vantaggio anche Fabian Ruiz, totalmente spaesato nel match di giovedì.

In difesa Kalidou Koulibaly ritroverà Kostas Manolas, che aveva lasciato il posto per 90 minuti a Nikola Maksimovic, mentre Mario Rui sarà per la prima volta quest anno titolare, dopo i 31 minuti di giovedì con l’Az. David Ospina, invece, siederà nuovamente in panchina e Alex Meret sarà schierato titolare per la seconda gara consecutiva. Gattuso ha chiesto alla squadra di avere lo stesso approccio delle sfide vinte contro Genoa e Atalanta, per portare a casa tre punti molto importanti alla luce di un campionato, mai così incerto da 10 anni a questa parte.

La possibilità di rigiocare la partita contro la Juventus, la restituzione del punto in classifica, oltre al balbettio di formazioni in prima fila come Inter e Juventus, oppure di quelle che rincorrono come Atalanta e Lazio, lasciano agli azzurri la speranza di poter lottare per lo scudetto. Non sarà semplice aggiudicarsi i tre punti oggi trattandosi di un derby, cioè una gara che nasconde sempre delle insidie.

NAPOLI. L’incubo è finito: Zielinski ed El-mas sono finalmente negativi al Covid-19.1 due azzimi erano risultati positivi dopo Napoli-Genoa e sono in quarantena da più di tre settimane (Zielinski era stato fermato il 3 ottobre), ma ora possono tirare un sospiro di sollievo e tornare alla vita normale.

E annuncio è arrivato nel pomeriggio di ieri direttamente dal profilo ufficiale del Napoli: «Elmas e Zielinsld negativi al Covid-19. Tutti negativi i tamponi effettuati questa mattina ai componenti del gruppo squadra».Non sono state settimane semplici per i due giocatori che, non rientrando tra i positivi asintomatici, hanno combattuto contro febbre, mal di gola e tosse, ma si sono curati in casa, a stretto contatto con i medici.

Il Covid-19 è stato sconfitto, ma i due dovranno attendere ancora un po’ per tornare in campo. Per la gara contro il Benevento non sono stati convocati, però presto potranno essere a disposizione di Gattuso che a breve potrà ricominciare ad allenarli. Con il resto della squadra, anche se per la coppia sarà necessario un programma di lavoro.

Dove e come vedere la partita in diretta e live streaming

La partita tra Benevento e Napoli, in programma alle 15.00, sarà trasmessa in diretta tv da Sky sui canali Sky Sport Uno (satellite, digitale terrestre e internet) e Sky Sport 252 (satellite e internet). La telecronaca è di Federico Zancan, con il commento di Daniele Adani. I collegamenti da bordo campo saranno a cura di Massimo Ugolini. Benevento e Napoli in streaming gratis sarà disponibile solo per gli abbonati alla pay tv satellitare grazie all’applicazione Sky Go che permetterà di seguire la partita in diretta anche su pc, tablet e smartphone.

Però, prima che cominciasse Benevento-Napoli, hanno parlato, e sembra vogliano farlo anche dopo, quando il derby sarà finito: a cena certi discorsi vengono meglio, c’è la possibilità di guardarsi negli occhi, di sussurrarsi le parole giuste, quelle che non sempre restano avvolte in un pallone, e nel menù della serata, ovviamente, c’è finito il rinnovo che sembra imminente. Ricominciare da tre ci sta, proprio qui poi: perché c’è un biennale pronto, che partirebbe dal 2021 ed atterrerebbe (almeno) sino al 2023, depurato dalle condizioni che fanno venire l’allergia a Gattuso e però condito da quelle alle quali Adl non sa dire di no, perché le ritiene funzionali. E costruiranno assieme, con Giuntoli, ancora quel Progetto che vive e che consente di presentarsi a Benevento con le idee chiare e prospettive invitanti: restare tra le grandi, evitare di pronunciare (pubblicamente) la parola magica e però anche «perfida».

FISCHIO D’INIZIO. Però, intanto, è vietato distrarsi, perché il Napoli ha già dato e Gattuso, senza alzare la voce, l’ha spiegato che la sconfitta contro l’AZ gli ha rovinato l’umore: ma il campionato è un’altra storia, che va risistemata, aspettando che l’iter della giustizia sportiva definisca il passato più recente. Tre partite giocate e dodici gol segnati, uno solo subito, per ritrovarsi ad otto punti, perché per il momento la penalizzazione sta lì, come un macigno. Sul campo, c’è l’en plein, ma è una tenera illusione che svanisce rileggendo la classifica.DERBY DOPPIO. Benevento-Napoli ha un valore doppio: deve rimuovere quel filo d’amarezza che l’Europa League ha concesso in eredità e poi può consentire di riprendersi le certezze smarrite in quell’ora e mezza paradossale e continuare a galleggiare tra le stelle. Perché, silenziosamente (ma non troppo), questa è una stagione che deve servire perlomeno (eh sì, perlomeno) a riprendersi la Champions, che consegna benessere e autorevolezza ed ha un fascino tutto suo particolare. La ripartenza rapidissima è stata fissata per Benevento-Napoli, non una partita qualsiasi, dopo la doccia gelata con l’AZ che ha disorientato Gattuso.

PIPPO LO SA. Il Napoli di Benevento si rimette lo smoking, cerca il bel calcio verticale che da Parma (ma dal 60’) in poi l’ha trascinato nell’elite e l’ha investito d’un ruolo da probabile protagonista di un campionato che sembra (inconsciamente) rappresenti già la dolce ossessione da cui lasciarsi cullare e va al crash test nell’amarcord «del diavolo», un braccio di ferro tra due vecchi amici, Gattuso e Inzaghi, che si conoscono perfettamente. Il futuro è adesso, è sempre, e sarà per questo che De Laurentiis e Gattuso hanno preferito accomodarsi intorno ad un tavolo e confessarsi, definitivamente, cosa frulli ad entrambi per la testa: insieme, per tre stagioni, perché è chiarissimo che c’è un orizzonte da inseguire, da Benevento al 2023.

Napoli – Ventuno giorni possono sembrare tanti o pochi: ma quando ci si ritrova rinchiusi in casa, con un tampone che ogni quarantotto ore ti lascia con il fiato sospeso e la paura dentro, forse sanno d’eternità. Ventuno giorni d’isolamento, fuori dal mondo ma anche un po’ da se stessi, rappresentano il tempo indefinito che vola via, un virus che ti penetra ovunque e ti sfibra: e ora ch’è finita, che gli esami hanno espresso parere negativo, tutt’intorno a Zielinski e ad Elmas sa di nuovo, ha il profumo mica solo dell’erba sulla quale ruzzolare, come bimbi felici. È andata, non c’è più traccia del Covid-19, e si può persino ricominciare a sfogliare il calendario, per capire come e quando pensare di alzare una mano, «mister, ci siamo», pronti per correre liberamente, senza restrizioni e, sopratutto, senza un filo di paura.

RIECCOLI. Quando tutto è cominciato, così, improvvisamente, non c’era neanche il minimo sospetto d’essere stati contagiati: ma il «nemico» talvolta si presenta silenziosamente e tra un venerdì e un sabato apparentemente normali, anzi speciali perché all’orizzonte c’era la Juventus, s’è scoperta una esistenza diversa, infarcite dalle preoccupazioni che Laura Slowiak, la signora Zielinski, indusse a cogliere qua e là, tra i social. «Ringraziamo tutti per il sostegno, Piotr comincia a sentirsi meglio, ha già recuperato le forze. Piano piano comincia ad allenarsi a casa. Fate attenzione ed incrociate le dita per Piotr, per la sua pronta guarigione». Sono volate tre settimane e però adesso si può rimettere (anche) il calcio al centro dei propri pensieri, ma mica solo quello, ci mancherebbe.SI GIOCA. Il resto verrà da sé, tra una partita e l’altra, e la possibilità di offrirsi a Gattuso per il Napoli che ha avvertito la mancanza di entrambi. Però, intanto, c’è il Benevento, e presenze sempre più marcate di turn-over, per non restare affogati nell’acido lattico: Manolas in mezzo all’area al posto di Maksimovic, Mario Rui (al debutto in campionato) per far rifiatare Hysaj; Bakayoko a centrocampo per sentirsi al riparo di due spalle gigantesche e davanti con una versione evoluta del Napoli a trazione anteriore, che esibisce praticamente la gioielleria di famiglia per scacciare la malinconia del giovedì sera.

UN DUBBIO. È il momento delle certezze e l’unico dubbio, pure stavolta, ondeggia tra i pali, perché la differenza tra Meret e Ospina è proprio minima, rientra semplicemente nella «filosofia» spicciola d’un calcio che deve decidere se premiare la capacità di usare le mani o quella di rifugiarsi anche nei piedi, di chi è destinato a parare. E’ scritto tra le pagine bianche di questa stagione, che si procederà per sensazioni settimanali, per condizione di forma, per esigenze della partita, che a Benevento può essere «diversa» e rischia di consentire meno palleggio difensivo: sarà per questo che Meret sembra (ma sembra) in vantaggio di un niente. Però sono dettagli, mentre nella penombra si scorgono Zielinski ed Elmas: chissà quanto piacerà a Gattuso potersi perdere nell’abbondanza.

Benevento-Napoli, un derby dagli incroci più disparati. Non solo il duello tra i fratelli Lorenzo e Roberto Insigne, c’è lo scontro Inzaghi-Gattuso, una vita assieme in rossonero a fare incetta di titoli e gloria, quindi i napoletani “veraci” in giallorosso, Schiattarella, Letizia, Impronta e il già menzionato Insigne, oltre a Maggio, partenopeo di adozione. Non basta: il presidente, Oreste Vigorito, abita nel capoluogo regionale, il di esse, Pasquale Foggia, è della Loggetta. Persino il sindaco Clemente Mastella, ha un pezzo di cuore azzurro, quale ex vice presidente con Feriaino ai fasti di Maradona. Insomma, oggi si preannuncia sana rivalità sportiva.

Cinque reti dall’Inter, altrettante dalla Roma. Il Napoli è un’altra grande in arrivo. «H Bene-vento farà la sua partita, dovrà essere scaltro, furbo, sapendo quando stare compatto e quando pressare e giocare, sperando di trovare un equilibrio migliore – riconosce Super Pippo -, equilibrio, tuttavia, mai smarrito quando la palla l’avevano gli avversari».

In settimana, si è avvertita qualche perplessità in merito alla difesa, ma Inzaghi non è preoccupato. «Le chiacchiere non mi interessano, dopo una sconfitta, tutti si ritengono allenatori. Noi la compattezza ce l’abbiamo, non siamo dei folli, credo solo che per salvarsi il Benevento debba giocare a calcio, anche perché se ci rintaniamo ci diranno che siamo catenacciari. Abbiamo preso dei gol solo da ripartenze, avevamo fuori troppi giocatori per troppa voglia di far gol, alla Roma ed all’Inter. Questo, però, me lo tengo, poiché ci potrà far salvare, è l’unica speranza che abbiamo».

Sa che contro gli uomini di Gattuso non ha nulla da perdere: «Dall’Inter alla Roma c’è stato un grande passo in avanti e questo mi lascia più sereno e convinto delle nostre possibilità».
Il tecnico giallorosso è consapevole che il Bene-vento si appresta ad incontrare «una squadra stratosferica, ma nessuno parte battuto, è evidente che, guardando ai valori, non ci sarebbe partita». «Tante volte, però, nel calcio i pronostici sono stati sovvertiti».

A distanza di sette mesi, si rivede finalmente Viola, «sarà un grande acquisto, ho rinunciato per qualche mese al miglior giocatore della B dello scorso campionato, è chiaro che è ancora lontano dalla migliore condizione», insomma, il fantasista va in panchina solo perché possa riavvicinarsi al campo. Non ci sarà Iago Falque, acciaccatosi in allenamento. Probabile Insigne, «ma potrei alzare lenita ed inserire un centrocampista in più, pure davanti ho l’imbarazzo della scelta tra Lapadula e Sau».

In occasione del derby tra Benevento e Napoli il suo cuore sarà diviso a metà. Clemente Mastella ha inaugurato la settimana che anticipa la sfida del Ciro Vigorito (domenica ore 15 ndr.) con un’intervista rilasciata a Radio Marte: “Sarebbe auspicabile una soluzione democristiana, un bel pareggio. Speriamo di non perdere con il Napoli anche perché con le grandi abbiamo sofferto”, ha dichiarato il primo cittadino che da tifoso partenopeo si è soffermato anche sulla tumultuosa questione riguardante il rinvio della sfida con la Juventus: “Dico solo questo, mi sarei aspettato dal presidente Agnelli un fair play richiesto in situazioni simili. Accettare il 3-0 è stata una cosa orrida dal punto di vista sportivo”.

Tornando al derby, Mastella si è lasciato andare anche a una battuta: “Il rapporto tra Benevento e Napoli è talmente ottimo che Vigorito è tornato da Milano con De Laurentiis rischiando di essere contagiato dal Covid-19. C’è stato sempre un atteggiamento infamante nei confronti del Sud ritenendo che a Napoli si imbrogli di per sè. Questa categoria di giudizio è impropria e iaccettabile”, ha dichiarato Mastella che sul Covid ha ribadito la sua posizione: “Come sindaci ci siamo opposti alla chiusura delle piazze e delle vie. Possiamo persuadere ma non possiamo fare lo stato di polizia. Non si può deresponsabilizzare il governo, i sindaci hanno già tante responsabilità”.