Massimo Giletti dopo le minacce si rifugia in chiesa

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Tra le inchieste scomode che lo hanno portato nel mirino di boss mafiosi e le voci di una candidatura a sindaco della Capitale, c’è un punto fermo nella vita del conduttore di “Non è l’Arena” (La7): il conforto della fede. Eccolo infatti, con l’imprescindibile mascherina, in una chiesa romana per pregare e assistere alla messa. Mentre fuori lo aspetta la scorta per tornare al lavoro.

Della sua fede Massimo Giletti non ha mai fatto mistero. Perché quando si crede non ci si deve certo vergognare di mostrarsi mentre si prega o si va a Messa. E lui, abbigliamento sportivo e mascherina, in queste immagini esclusive, ecco che partecipa a una funzione e si inginocchia per recitare le sue preghiere in una chiesa di Roma.

Poi esce fuori, dove ad aspettarlo c’è la scorta, sua “compagna” inseparabile dopo le minacce che il conduttore di Non è l’Arena (La7) ha ricevuto a seguito delle inchieste tv sulle scarcerazioni di centinaia di detenuti per via dell’emergenza coronavirus. Il giornalista quindi sale in auto, pronto ad affrontare la sua giornata, fatta di tanti impegni, a cominciare dal suo lavoro, che ha ripreso senza cedere alla paura.

Un lavoro grazie al quale conosce perfettamente la realtà che stiamo vivendo e arriva a comunicare con milioni di persone. Requisiti preziosi per scendere in politica e non sembra un caso, infatti, che si sia iniziato a parlare di lui come di un possibile candidato a sindaco prima di Torino e poi della Capitale. Lui ci gioca: «Un futuro in politica? Non mi dispiacerebbe tentare un’altra strada, ma solo se posso incidere», ha detto a Repubblica. Poi in tv si è lasciato andare a un «Chi vivrà, vedrà» e, infine, a un «Non ci penso proprio ». Chissà…