Streaming Serie A Crotone – Lazio Gratis dove vedere Diretta Live Tv

Dove e come guardare la partita, diretta tv e live streaming

Crotone Lazio sarà trasmessa questa sera a partire dalle ore 15.00. Tutti gli appassionati potranno guardare il match sui canali Sky e più nello specifico a Sky sport Serie A dal canale 202 del satellite e Sky Sport dal canale 251. Come sempre la partita si potrà anche guardare in streaming gratis, ovviamente per tutti gli abbonati al servizio. Questi dovranno utilizzare l’applicazione Sky Go che dà la possibilità di guardare tutto il calcio di Serie A attraverso i dispositivi mobili. In alternativa si potrà anche guardare Crotone Lazio attraverso i canali Now TV. Quest’ultimo è il servizio Sky che da la possibilità di poter acquistare l’evento prescelto oppure di sottoscrivere un abbonamento.

Uno guarito, l’altro perdonato. E la Lazio ritrova così due big ai quali pensava di dover ancora rinunciare. Oggi a Crotone, nell’anticipo dell’ottava giornata, ci saranno sia Immobile sia Luis Alberto. Una situazione impensabile fino a 48 ore fa, quando Immobile aveva appena appreso di essersi finalmente negativizzato e doveva ancora svolgere le visite di idoneità e Luis Alberto era dietro la lavagna dei «cattivi» per le pesanti frasi di critica rivolte alla società.

E invece ci saranno entrambi, come non accadeva da un mese, dal match col Bologna vinto dalla Lazio all’Olimpico per 2-1 il 24 ottobre grazie alle reti realizzate proprio dal centrocampista spagnolo e dall’attaccante italiano. Recuperato Il calvario per entrambi è iniziato due giorni dopo, quando l’Uefa li ha fermati prima della partita col Bruges. Immobile è poi rientrato nel successivo match di campionato col Torino per essere nuovamente fermato dall’Uefa prima dello Zenit e dalla Asl prima della Juve. Da allora fino a giovedì, quando è risultato negativo con tanto di certificazione della Asl, l’attaccante ha sostenuto una quindicina di tamponi, ora positivi ora negativi a seconda dei giorni e dei laboratori che li processavano.

È stato in quarantena nelle ultime due settimane, da asintomatico. Si è così potuto allenare senza perdere la speranza di rientrare al più presto. Contava di farlo in tempo per giocare con la Nazionale, ma non ce l’ha fatta. Ci è invece riuscito per la ripresa del campionato. La Lazio lo ha accolto a braccia aperte. Così, anche se ha svolto solo un paio di allenamenti a Formello, oggi sarà al centro dell’attacco contro il Crotone. Probabile che Inzaghi lo tenga in campo al massimo per un’ora, visto che tre giorni dopo c’è la sfida di Champions con lo Zenit. Ma a Immobile va benissimo così.

Vuole mettersi alle spalle un mese difficilissimo dal punto di vista psicologico. E ha un solo modo per farlo: ricominciare a giocare e a segnare. Perdonato Pure Luis Alberto, come Immobile, fino a giovedì non pensava di scendere in campo a Crotone. Era finito nell’occhio del ciclone per le frasi pronunciate il giorno del varo dell’aereo personalizzato voluto dal club per le trasferte della squadra (ieri il primo volo, direzione Crotone).«Non ci pagano», aveva detto a un tifoso con cui dialogava sui social. Una frase che ha mandato su tutte le furie Lotito e Tare, al punto che era stata ventilata l’ipotesi di metterlo fuori rosa. La società ha poi ripiegato su una multa salata.

Ma, oltre a quella, era data per scontata anche una panchina «punitiva» a Crotone. Ci è voluta tutta la pazienza e la diplomazia di Inzaghi per dirimere la questione. Il tecnico l’ha spuntata, riuscendo a convincere tutti che era meglio recuperare subito alla causa lo spagnolo, giocatore fondamentale per la sua formazione. Anche perché Luis Alberto aveva già dovuto saltare tre partite causa covid (quelle con Bruges, Torino e Zenit) e sarebbe stato assurdo rinunciarci anche adesso che è di nuovo disponibile. «Ha fatto una cavolata – ha detto ieri Inzaghi – e sarà giustamente multato. Ma dal punto di vista tecnico non posso rimproverargli nulla: si è allenato bene in questi giorni ».

E oggi sarà in campo. Riecco Strakosha Non ci saranno invece Strakosha e Milinkovic. Il primo, però, è tornato negativo al covid. Dopo i tamponi effettuati venerdì che hanno sancito la fine della positività, ieri mattina il portiere ha svolto la visita di idoneità che non ha evidenziato problemi. Inzaghi ha però evitato di portarlo a Crotone, visto che è fermo da quasi un mese e non si è ancora potuto allenare. Milinkovic è invece sempre a Belgrado, dove sta svolgendo la quarantena dopo la positività emersa durante i controlli effettuati nel ritiro della nazionale serba.

Lasua assenza negli ultimi giorni aveva fatto pensare che ci fosse qualche problema. E in effetti ieri, Simone Inzaghi ha comunicato che Luiz Felipe era stato trovato positivo al Covid due giorni dopo la partita con la Juventus. Il tecnico ha precisato che è «completamente asintomatico », come il suo compagno Milinkovic-Savic, l’altro grande assente causa virus nella Lazio impegnata a Crotone.

La speranza dell’allenatore è quella di una negativizzazione nelle prossime ore per poterlo avere presto a disposizione. La positività è stata sicuramente registrata nel laboratorioFutura Diagnostica di Avellino, al centro dell’inchiesta della procura della repubblica del capoluogo irpino, visto che in quella settimana dopo la Juve la Lazio non ha effettuato altri test (non c’era la Champions, è stata la settimana delle partenze verso le diverse Nazionali). Le ultime positività hanno imposto nuovi tamponi ieri sera. Il fronte Avellino Intanto proseguono le due inchieste sull’asse Roma-Avellino. Lunedì sarà il giorno della consegna della relazione della virologo Maria Landi sui 95 tamponi analizzati dalla Futura Diagnostica e riprocessati presso l’ospedaleMoscati.

La procura della Repubblica si concentra sull’ipotesi di reato per falso, frode in pubbliche forniture ed epidemia colposa. Per ora c’è un solo indagato, il presidente del cda della struttura, Massimiliano Taccone. Con la Lazio che potrebbe anche vestire il ruolo della «parte lesa». La procura federale Diverso è il filo conduttore dell’inchiesta della procura della Federcalcio. Gli investigatori «sportivi» concentrano la loro attenzione anche sul presumibile inizio della storia, un mese fa, ai tempi del controllo Uefa prima della trasferta di Bruges. La Lazio, non è l’unica società peraltro a non farlo, continua a non comunicare i nomi dei positivi.

Mal’inchiesta deve accertare se siano state poste in opera tutte le norme che scattano in caso di positività, in termini di isolamento di chi ha contratto il virus, e di quarantena (soft, che però può essere disposta solo alla Asl) per i contatti stretti. E per fare questo, la procura federale deve intanto ricostruire tutto l’elenco dei positivi nei vari controlli. Il mistero Asl E verificare quali siano state le procedure per sancire la «negativizzazione » del calciatore, anche prima del minimo di 10 giorni previsti in questo momento dalla legge (prima del test «liberatorio»): se l’interpretazione di questo passaggio sia stata dello staff sanitario biancoceleste o se sia stata condivisa con la Asl.

Su questo punto sono venute fuori diverse versioni. Per la regione Lazio, almeno prima del famoso venerdì dei tamponi della discordia (con la negatività di Immobile, Leiva e Strakosha per il laboratorio di Avellino e la positività per il Campus Biomedico di Roma), fra il club e la Asl c’erano stati solo contatti telefonici. Successivamente dal club biancoceleste si è parlato invece di comunicazioni regolari con le Asl competenti (cioè quelle delle residenze dei calciatori e dei membri del gruppo squadra positivi): Roma 1, Roma 4, Viterbo e Perugia. Fino al recente contrasto sul soggetto a cui spetta la comunicazione alle Asl: per la Lazio deve essere il laboratorio di Avellino, per la difesa del laboratoriononè così.

Il nuovo protocollo Nelle prossime settimane, comunque, il nuovo protocollo predisposto dalla Federazione Medico-Sportiva per la serie A dovrebbe creare un nuovo modello con la«centralizzazione» dei tamponi. Questo da una parte vuole evitare il pericolo di difformità delle procedure (e di esiti diversi dal test), dall’altra però creerà una piattaforma in cui, modello antidoping, ci sarà l’obbligo di inserire l’esito degli esami, che potrà essere letto dal calciatore, dal club attraverso il medico sociale, ma anche dalla task force della Lega che monitorerà tutto il sistema.