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L’amarezza per la sconfitta in Supercoppa è rimasta addosso ai calciatori del Napoli che oggi si ritroveranno a Castelvolturno per la ripresa degli allenamenti in vista della delicata trasferta di domenica a Verona. Formazione sempre insidiosa, soprattutto al Bentegodi dove quest’anno ha perso 3 volte (su 9 gare giocate), l’ultima delle quali il 23 dicembre contro l’Inter. Ma Gattuso è consapevole che il momento motivazionale che riesce a generare all’interno del gruppo, sarà utile per cancellare il ko contro la Juve, ponendo in evidenza gli obiettivi ancora raggiungibili: Coppa Italia, Europa League e qualificazione ai gironi di Champions. Quest’ultimo è il vero traguardo del club azzurro ed è stato molto confortante il pareggio nel recupero tra Udinese e Atalanta: gli orobici sono saliti al 5° posto con 33 punti, senza scavalcare Napoli e Roma terze a 34.

Gattuso ha incassato la prima delusione da tecnico del Napoli, dopo aver la Coppa Italia nella scorsa estate, e punterà sull’orgoglio di Insigne, dopo le lacrime del Mapei Stadium. E’ vero che si gioca una partita alla volta, però c’è da giurare che Gattuso scatenerà le motivazioni del Napoli attraverso la lettura delle prossime 4 sfide: Verona, Spezia in Coppa Italia, Parma e Genoa, prima di ritrovare la Juve il 13 febbraio allo stadio Maradona. Ringhio gestirà al meglio l’organico, a cominciare dal match contro il Verona, dove potrebbero riposare Ospina, Di Lorenzo, uno tra Manolas e Koulibaly, oltre a Lozano e Insigne che hanno accumulato un bel chilometraggio. Meret, Hysaj, Maksimovic, Politano ed Elmas sono già stati allertati.

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C’è un passeggero in più sul volo Napoli-Verona, si chiama Victor Osimhen. Lo ha voluto Rino Gattuso, non perché intenda utilizzarlo oggi contro l’Hellas, ma per fargli respirare nuovamente l’aria elettrica di una sfida di calcio che il bomber nigeriano non gioca ormai dal lontano 13 novembre 2020. Osimhen è finalmente uscito dal coronavirus dopo 21 giorni di isolamento casalingo e ieri ha pure completato l’iter delle visite di idoneità alla clinica Pineta Grande.

Responso positivo, il calciatore ha potuto svolgere l’intera seduta di allenamento con il resto della squadra e nel pomeriggio anche lui è stato aggregato alla lista dei convocati diretti in Veneto. Proprio come nella sua ultima volta, il 7 novembre per la trasferta di Bologna, gara giocata il giorno dopo e vinta con un gol del nigeriano. Servirà il massimo affiatamento del gruppo per provare a battere una delle formazioni più positive della serie A ed è anche questa la ragione che convincerà Gattuso a ridurre al minimo i cambi in formazione rispetto alla finale persa in Supercoppa.

Il Napoli vuole ripartire proprio da lì, dalle lacrime di Insigne e dalla rabbia di tutti per aver lasciato il trofeo nelle mani della Juventus, che non aveva fatto molto di più per provare a vincere. «Ora basta con i rimpianti: se vogliamo vincere contro questa squadra forte, dobbiamo dare il massimo», più o meno saranno state queste le parole con le quali Gattuso ha voluto caricare la squadra nell’immediato prepartita di una sfida che statisticamente non premia la formazione allenata da Juric: nelle ultime sei di serie A giocate contro il Napoli dalla stagione 2015, il Verona ha sempre perso e ha segnato una sola rete.

Ringhio ha rincuorato Insigne, lo ha preso sotto al braccio e lo ha ricaricato a sufficienza per rivederlo nuovamente protagonista oggi. Quel gol non realizzato (su rigore) contro la Juve proverà a farlo contro il Verona, per aiutare il Napoli ad ottenere altri tre punti in trasferta (azzurri quarti nella graduatoria delle sfide esterne, con t6 successi e due sconfitte) e portare a se stesso un paio di record piuttosto significativi. Il capitano azzurro è ad una rete da quota 100 nella graduatoria dei bomber all time del club e finora ha segnato 9 reti in questo campionato: nella sua storia personale non era mai andato oltre gli 8 gol nel girone di andata.

Gattuso non lo dice e lo pensa a voce molto bassa, però il successo di oggi gli permetterebbe di riacciuffare la Roma al terzo posto (37 punti) e di guardare con cupidigia le prime due posizioni di Inter (41 punti) e Milan (43). In questo campionato anomalo e covidizzato ogni discorso è ancora possibile e sarebbe delittuoso non provare a guardare sempre più su. E’ anche per questo motivo, oltre alla difficoltà di un avversario che ha perso l’ultima gara di campionato ma non ne perde due di fila da dicembre 2019, che Ringhio non intende fare turnover. Al limite ci saranno Meret e Hysaj per Ospina e Mario Rui rispetto alla gara di mercoledì, ma non lo ha ancora deciso. Confermato anche il quadrilatero offensivo Lozano-Zielinski-Insigne-Petagna per piegare la resistenza scaligera e provare ad eguagliare il record delle 42 reti (ne mancano 2 e resta da recuperare la sfida con la Juve) raggiunto nel 2016-2017 e nel 2017-2018.

E’ previsto anche l’inserimento di Mertens, magari per una mezzora nel finale, così da completare il suo recupero atletico condizionato dall’infortunio alla caviglia del 16 dicembre contro l’Inter. Ieri Dries ha svolto l’intera seduta con il gruppo e spera di giocare anche per chiudere un conto personale con il Verona. Dopo aver segnato 3 gol e fornito due assist nelle sue prime due gare contro il Verona, poi è rimasto a secco di reti e di assist nelle 6 gare più recenti. Ma non sarà semplice fare gol al Verona, trattandosi della seconda miglior difesa della serie A con 17 reti al passivo. La prima è proprio il Napoli (16 reti), nonostante la squadra commetta ogni tanto degli errori individuali. Tamponi negativi permettendo (fino a ieri sera tardi il club non aveva ancora ricevuto l’esito dei test effettuati la mattina), il Napoli potrebbe tornare ad essere la corazzata tanto ammirata ad inizio campionato.

Il ritorno di Osimhen, guarito dal Covid e dalla lussazione alla spalla è una buona notizia per Gattuso, per il Napoli, ma anche per Fernando Llorente. L’attaccante spagnolo ha infatti trovato l’accordo con l’Udinese, c’è l’intesa tra le due società e l’affare è pronto a decollare. Domani potrebbe arrivare la fumata bianca: il Napoli ha chiesto di aspettare la gara col Verona prima di cedere Llorente a titolo definitivo al club friulano e tenerlo in panchina, proprio in attesa del rientro di Osimhen.

E’ probabile che lo spagnolo non faccia rientro a Napoli con il resto del gruppo azzurro, ma resti a Verona dopo il match e da lì vada direttamente a Udine. Il Napoli cederà il cartellino di Llorente gratis all’Udinese, con un bonus di 500mila euro al raggiungimento di 5 gol segnati. In questo modo l’attaccante spagnolo, 35 anni, avrà la possibilità di giocare con continuità, cosa che per tanti motivi non gli era possibile fare nel Napoli. Adesso, per lui, una nuova avventura in Serie A dopo averla “toccata” con Juventus e Napoli.