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In mezzo alla tempesta di un divorzio che pare sempre più vicino tra la Sampdoria e Claudio Ranieri, i blucerchiati devono pensare anche al campo. Oggi a Marassi arriva il Napoli (a proposito, le previsioni dicono che pioverà) e il presente – a detta dello stesso Ranieri – resta quello di guardare a quei 52 punti finali da considerare quasi come un mini scudetto, bissando i 26 punti dell’andata e senza mollare la presa come capitato troppo spesso negli ultimi anni a queste latitudini.

Una Samp che riuscirà a stare sul pezzo nonostante i tanti nomi accostati alla panchina blucerchiata, da Gotti a Stankovic sino ad altri tecnici emergenti (Dionisi e Zanetti), possibili cavalli di ritorno (Mihajlovic e Giampaolo) e a un’opzione più complicata di tutte come l’ex genoano Juric? La gara di oggi potrà dare qualche risposta interessante: i dori ani a oggi sono virtualmente salvi ma puntano a ripetere – contro un avversario in lotta per la qualificazione in Champions League – la bella prova di una settimana fa contro il Milan.

Il vero problema di formazione è a centrocampo vista la contemporanea indisponibilità dello squalificato Adrien Silva e dell’infortunato Ekdal: probabile che ci possa essere spazio dall’inizio per il norvegese Askildsen che sin qui nel corso della stagione si è visto poco. In alternativa potrebbe essere impiegato in mezzo al campo anche Jakub Jankto che a sua volta è in ballottaggio con Damsgaard per un posto sulla corsia mancina. Diffìcile che le gerarchie possano cambiare in attacco, con Quagliarella e Gabbiadini che si sono finalmente ritrovati in coppia dopo molti mesi di attesa e che godono di una condizione più che buona in questo periodo. Un tandem che oggi offre maggiori garanzie a Ranieri, con Reità Balde destinato a partire dalla panchina ma pronto comunque a subentrare a gara in corso.

Una carta che continua a mancare in questa Samp è invece l’infortunato Torregrossa che dopo il gol all’esordio contro l’udinese è sparito dai radar: un peccato per la squadra di Ranieri che non ha in rose altri punteros con le sue caratteristiche. In difesa scelte fatte o quasi con Colley e Tonelli che potrebbero spazio come centrali in tandem: l’alternativa è il ritorno tra i titolari di Yoshida, visto che il giapponese ha recuperato da una leggera botta rimediata in settimana ed è abile e arruolato. Al di là delle scelte conterà però soprattutto vedere una Samp con la testa sul collo, senza pensare troppo al futuro. E con l’obiettivo – oltre alla salvezza – di chiudere nel migliore dei modi la stagione. E forse anche di chiudere bene con Ranieri.

Da oggi in poi, ogni partita sarà una finale. Fino al 23 maggio, il Napoli dovrà giocare nove partite che equivalgono a nove tappe per un traguardo da ottenere con il coltello tra i denti. In palio c’è la Champions e il club azzurro vuole giocarsi tutte le fiches di cui dispone. Un passo alla volta, mettendo in campo però in ogni match la determinazione delle sfide da dentro o fuori: allenatore e squadra sono tutt’uno, uniti e con il medesimo obiettivo nella testa. Con 56 punti in classifica, a -2 dall’Atalanta, il Napoli sa di essere in piena corsa e con la consapevolezza di avere, adesso, diverse carte da giocare. La squadra è al completo e serviranno tutte le forze in questo finale di campionato.

A Genova, contro la Sampdoria di Claudio Ranieri, il Napoli giocherà la terza sfida in otto giorni ecco perché Gattuso un po’ di turnover lo farà. Rispetto alla gara di mercoledì contro la Juventus, cambierà soprattutto il reparto arretrato. In primis tra i pali dovrebbe tornare Ospina e, a far coppia con Koulibaly, potrebbe esserci Manolas. Sampdoria-Napoli sarà la partita numero 2.500 della formazione azzurra nella sua storia in Serie A e sarà l’ottava squadra a raggiungere questo traguardo: il club vuole festeggiarlo con una vittoria.

Per uscire a braccia alzate dal Ferraris, serviranno i gol degli attaccanti: Gattuso scioglierà le riserve solo poco prima del match ma è probabile che Osimhen sarà preferito a Mertens e, dietro di lui, ci saranno Politane, Zielinski e Insigne. L’attaccante napoletano ha segnato sei reti alla Sampdoria in Serie A e solo contro la Fiorentina (8 reti) ha fatto meglio. Ma non solo: la Samp porta bene a Insigne essendo la formazione contro cui ha vinto più partite nel massimo campionato (13).

L’attacco azzurro oggi avrà anche l’onere di proseguire nella striscia positiva sotto porta che ha visto il Napoli segnare in tutte le ultime 17 partite di campionato. Soltanto una volta negli ultimi 90 anni il Napoli ha fatto meglio: era la stagione 2016/17 e in un singolo campionato segnò per 18 partite di fila. Ma, a proposito di attacco, la difesa azzurra dovrà fare grande attenzione a quello della Sampdoria che vede nell’ex Fabio Quagliarella l’uomo più prolifico sotto porta, quando affronta il Napoli. L’attaccante napoletano infatti, ha realizzato un gol in ciascuna delle tre sfide con la maglia della Sampdoria al Ferraris contro il Napoli in campionato e, in generale, ha segnato otto reti contro i partenopei in Serie A. Un altro ostacolo sul percorso disseminato di trappole e che ha come traguardo l’Europa che conta.