Streaming Champions League Juventus – Chelsea gratis diretta Live TV (come e dove vedere Sky O Dzan)

Questo articolo in breve

È tutto pronto tra poche ore Ti andranno in campo Juventus Chelsea la partita valida di Champions League. Come ogni manifestazione sportiva migliaia di appassionati sprovvisti di abbonamento Premium non possono seguire il match. Ovviamente in molti cercano su internet qualche si dovrebbe che trasmette in modo illegale la partita.

Bisogna stare attenti, non rischia solo i proprietari del sito a trasmettere un un evento senza avere il permesso, ma anche chi sta vedendo la partita può incorrere in una denuncia penale Con gravi ripercussioni giudiziarie. Nostro consiglio è quello di seguire una diretta testuale Oh radiofonica.

La partita Juventus – Chelsea Sarà un’esclusiva DAZN, detentore dei diritti di 10 partite su 10 per ogni giornata di Serie A, di cui 3 in co-esclusiva con Sky Sport. La gara sarà visibile in streaming, attraverso il download dell’app ufficiale dell’emittente – con relativa iscrizione e abbonamento – o attraverso una qualsiasi Smart TV. Da quest’anno, con l’acquisto del DAZN box sarà possibile inoltre avere un canale digitale dedicato con i migliori contenuti scelti giorno per giorno. Si sconsiglia categoricamente l’utilizzo di siti pirata per la visione della gara. Sarà disponibile anche sul sito una diretta testuale per seguire la partita: un evento non solo attesissimo dai tifosi azzurri, ma che sarà seguito in tutto il mondo.

Allegrata in arrivo. Allegrata intesa come… mandrakata, sì. Ché tanto la passione sempre quella è: galoppante. Vale per il film e per un Gigi Proietti in tutta la sua potenza empatico-attoriale che ha fatto storia; vale per Massimiliano Allegri .

E dunque immaginiamocelo, il tecnico bianconero, che con lo sguardo sornione prende da parte il Federico Bernardeschi e il Federico Chiesa del caso (ad esempio…) e spiega loro: «Ci vorrebbe un’idea… E l’idea m’è venuta! È un’idea per la quale servirebbe un’abilità istrionica che non so se mi posso fidare di voi due ma ‘sta vorta fidamose. E’ un’idea che ci consentirebbe di castigare uno che da tempo, ha castigato».

Posto che il castigatore da castigare è il Chelsea campione d’Europa in carica, l’idea da abilità istrionica c’è eccome. Anche al netto dell’improbabile accento romanesco. Lo ha confermato lo stesso Allegri in conferenza stampa e nelle interviste di rito in questa vigilia di Juventus-Chelsea (in programma questa sera alle 21 allo Stadium: seconda partita del girone di Champions). Allegri: «Può essere che stravolga la squadra, mi è venuta un’idea strana mentre venivo allo stadio».
Quale sia questa idea il tecnico toscano non l’ha detto, trincerandosi dietro uno scherzoso «ho i pensieri un po’ confusi, vedremo…». Ma stando a sensazioni ed esperimenti fatti alla Continassa, il colpo di scena potrebbe essere rappresentato da una Juventus che inizialmente rinunci non solo agli infortunati Paulo Dybala e Alvaro Morata , ma addirittura anche a Moise Kean (che partirebbe in panchina e subentrerebbe nella parte finale dell’incontro). Spazio dunque ad una ipotesi di falso nove con Bernardeschi accompagnato (o ad accompagnare) Chiesa e Cuadrado . Ma attenzione pure a Kulusevski . Tutto questo in un 4-3-3 assolutamente… fluido. In cui assieme a Locatelli e Bentancur potrebbe giostrare – anche in questo caso un po’ a sorpresa – McKennie .
Mica male, no? Sia chiaro: da qui al fischio d’inizio tutto può succedere e non è da escludere che alla fine Allegri scelga di partire con Kean e un assetto meno rivoluzionario. Ma la pazza idea in questione ha iniziato a frullare nella testa del tecnico bianconero già da che questi ha preso atto del doppio infortunio dei suoi attaccanti.

Ha voglia di stupire, del resto. E di osare. Gustoso il siparietto in conferenza stampa, allorché spiega… «Certo che ce l’ho il premio per la Champions! L’ho chiesto anche quest’anno come feci alla firma del mio primo contratto. E’ un’ambizione. Quando uno gioca una competizione deve avere le motivazioni per puntare a fare cose straordinarie. Tutti devono lavorare per cercare di vincere perché solo così si può arrivare in cima. Porsi l’obiettivo di passare il girone e poi vedere che succede non basta, il desiderio è di arrivare in finale. Dobbiamo andarla a prendere. Stesso discorso per lo scudetto. Questo fa la differenza e questo è quello che serve per stare in una grande squadra. Poi non si può vincere sempre, ma l’ambizione deve esserci, il desiderio lo dobbiamo avere».

Allegri ce l’ha di sicuro, e l’ha dimostrato in mille modi riuscendo a sfiorare l’impresa in passato già per ben due volte con la Juventus. Ora bisognerà capire fino a che punto l’abbiano anche i suoi ragazzi. Già durante l’allenamento aveva parlato al gruppo invitando tutti a superare i limiti, a dare il massimo, ad essere “cattivi”. Nel senso di osare e non farsi intimidire. In conferenza ha esternato il concetto pubblicamente: «La differenza tra i giocatori passa da quello che hanno nella testa, dalla voglia che hanno ogni giorno di migliorarsi, dalla cattiveria con cui si allenano, tirano, passano, difendono. Se arrivano alla Juve il valore non è in discussione, ma quanti giocatori bravi si sono persi perché mancava loro un pezzettino così…».
Tornando al match, dunque: «Ci vorrà una gara tecnica. Loro sono molto solidi: Tuchel ha fatto un grande lavoro. Sono molto forti in contropiede, molto forti sulle palle inattive e per noi sarà un bel test soprattutto per quelle e magari domani non prendiamo gol. Servirà pazienza, sarà difficile trovare varchi e dovremo star bene in campo».

Giorgio Chiellini è pronto a godersi la battaglia. Godersela, sì: «Sarà la partita più facile tra quelle che abbiamo fatto ultimamente – sorride -. Sono partite belle e facili da preparare perché l’attenzione è massima e tutto è portato al massimo livello dall’atmosfera: è la prima di Champions in casa, contro i campioni d’Europa che si sono anche rinforzati… Sarà una partita bellissima, difficile quanto stimolante. Sono convinto che faremo una grande partita e tutto l’ambiente, noi in primis, non vede l’ora di vivere questa serata».

Una voglia che può giocare brutti scherzi a chi non è abituato, ma il capitano è sicuro dei suoi compagni: «Ormai siamo una squadra abbastanza esperta anche in Champions, tranne qualche ragazzo. Chiesa l’ha fatta l’anno scorso, ora c’è Locatelli che è alle prime esperienze. Ma sono sfide stimolanti: giocare contro i migliori aiuta a crescere. Ricordo che quando ero giovane fremevo per queste partite, perché è in queste partite che capisci cosa ti manca e riesci ad alzare il tuo livello. Poi serve il lavoro quotidiano per costruire questo step, ma solo in Nazionale e in Champions alzi l’asticella». Figurarsi contro un candidato al Pallone d’oro come Jorginho : «Spero lo vinca perché è un amico e perché da italiano e suo compagno lo sentirei anche un po’ mio. Credovo fosse un buon giocatore, dopo due o tre allenamenti insieme ho capito che fa la differenza con la testa».

E la testa la Juventus deve usarla in fase difensiva, che i centrali siano Bonucci e Chiellini o che con loro ci sia De Ligt , che oggi pare un po’ indietro rispetto ai due azzurri. «Matthijs è al nostro livello», lo difende Chiellini: «Ha caratteristiche diverse, ma viene da stagioni importanti, nonostante le difficoltà iniziali nella prima e l’operazione alla spalla e il covid nella seconda. Ora le valutazioni sono condizionate dall’errore all’Europeo che forse ha tolto qualche certezza anche a lui. Ma è già a grande livello europeo, anche se a 22 anni è ovvio che possa migliorare: per esempio deve usare di più il suo strapotere fisico».

Strapotere fisico, uguale Chiellini- Lukaku : «E’ un po’ limitante parlare solo della sfida tra noi. La fortuna sarebbe fare una partita di grande equilibrio, in cui concediamo pochi spazi a campo aperto a lui e agli altri, perché in quelle situazioni sono immarcabili per il 99 per cento dei difensori al mondo. A livello difensivo stiamo cercando di ritrovare i principi del mister dopo due anni in cui abbiamo difeso in modo diverso, non migliore né peggiore ma diverso. Va ritrovato quel filo conduttore che ha portato questa squadra ad avere grande solidità, che le ha permesso di avere l’autostima per un percorso straordinario in Italia e in Europa».

Un percorso che può ripartire stasera, nonstante l’assenza di Dybala: «Paulo è fondamentale ma il mister troverà una soluzione. Una vittoria ci darebbe una bella spinta, ma non dovremmo comunque fare voli pindarici. Sarebbe importante perché ci darebbe il match point per chiudere il girone contro lo Zenit. Poi a febbraio marzo tutto può cambiare. Ora dobbiamo pensare al presente e lavorare, consapevoli che dobbiamo migliorare, ma anche delle nostre qualità. La consapevolezza però deve darcela una prestazione di solidità, forza e grande entusiasmo».

La sfida fra Juventus e Chelsea continua a perdere protagonisti prestigiosi. Alle pesanti assenze della Juventus, che domenica ha perso Dybala e Morata , si aggiungono quelle altrettanto pesanti dei Blues. L’ultima in è quella di N’Golo Kanté , annunciata in conferenza stampa dal tecnico Thomas Tuchel : «È in quarantena e non si è allenato. È risultato positivo al Covid-19». La questione apre subito la polemica sui vaccini ai calciatori, che il tecnico spegne sul nascere: «Non ho idea del numero di giocatori vaccinati nella squadra, sono adulti e liberi di scegliere. So soltanto che la situazione è tutt’altro che finita». L’assenza del centrocampista francese si va ad aggiungere alle altre pesantissime di Pulisic , Mount e James , tutti infortunati.

Insomma un match che da entrambi i lati si giocherà in emergenza: «La Juventus ha alcune assenze come noi, ma abbiamo grande rispetto per la loro. Sarà una sfida difficile – ammette Tuchel – ma abbiamo fiducia nelle nostre qualità. Vogliamo essere determinati per evitare la sconfitta». Insomma, il tedesco non si fida dell’inizio un po’ traballante dei bianconeri in campionato e sa bene che sottovalutare la squadra di Allegri potrebbe essere molto pericoloso: «La Juve ha avuto un inizio difficile in campionato, ma in Champions ha convinto. Alcuni in Europa sono diversi, vogliono dimostrare di essere da Juventus. Abbiamo rispetto per la qualità e per la tradizione della squadra bianconera». Vincere in Europa non è mai facile per nessuno, ripetersi quasi impossibile: «La scorsa stagione non partivamo favoriti – ammette Tuchel – e siamo migliorati partita dopo partita; ora appariamo come una vera pretendente ed è facile considerarci sempre i favoriti. L’esperienza della scorsa stagione ci ha dato prestigio, e ciò significa che c’è più motivazione nel giocare contro di noi. Dobbiamo accettarlo».
Immancabile la domanda sull’addio di Cristiano Ronaldo alla Juventus: «Sarà il tempo a dire se si sono indeboliti o meno. Ma non è un segreto che qualsiasi squadra senza Cristiano, in alcune parti del proprio gioco, risulti più debole. È la prima volta che affronto la Juventus in questa competizione: sarà un avversario difficile». Sul match è intervenuto anche il centrocampista della Nazionale Jorginho che, se da una parte ha evidenziato le qualità dei bianconeri – «Tatticamente sono davvero forti» – dall’altra non ha nascosto che i blues andranno a Torino per vincere: «Dobbiamo cercare di rompere il loro gioco con la velocità e l’intensità. Li rispettiamo, ma andiamo lì per vincere».

Rivoltare contro il Chelsea campione d’Europa le stesse armi usate dalla squadra di Tuchel per diventarlo: rubare palla con l’avversario in avanti, come il City di Guardiola nella finale di Porto, e colpirlo in velocità in spazi larghi. Potrebbe essere questo il piano della Juventus di Massimiliano Allegri nella sfida contro i Blues. Di certo, l’allenatore e anche Chiellini lo hanno detto e ripetuto, campo aperto la squadra bianconera non intende concederne al Chelsea: in questa stagione ancor più micidiale in spazi larghi, con Lukaku più potente e più preciso in fase di finalizzazione rispetto a Werner .

Ovviamente, però, sono molte le squadre che fanno attenzione a non lasciare spazi ampi ai blues, almeno finché il risultato non le costringe. E questo non ha impedito al Chelsea di diventare campione d’Europa l’anno scorso, né di essere ai vertici della Premier League adesso (secondo a 1 punto dal Liverpool). Questo perché la squadra di Tuchel sa segnare anche contro avversarie chiuse: grazie all’ampiezza data dagli esterni di centrocampo, all’aggressività dei difensori di centro-destra e centro-sinistra (con la palla e senza) e alla qualità del fraseggio interno tra i due centrocampisti e le due mezzepunte che possono appoggiarsi su Lukaku. A quest’ultima soluzione la Juventus opporrà grande densità, con due linee strette e cinque uomini in zona centrale: due difensori e tre centrocampisti in caso di 4-3-3, tre difensori e due centrocampisti in caso di 3-5-2. Nella prima ipotesi anche i terzini sarebbero pronti a stringere – senza esagerare -, perché gli attaccanti esterni sarebbero verosimilmente Cuadrado e Chiesa , in grado di trasformare l’assetto in 4-5-1 e aiutare sugli esterni del Chelsea.

Con il 3-5-2 invece sulle fasce ci sarebbero due duelli uno contro uno. In ogni caso la Juventus avrebbe la capacità di coprire l’ampiezza e magari colpire in contropiede sfruttando la propensione offensiva degli esterni del Chelsea: come nella terza immagine a fianco (tratta dalla vittoria 3-0 in casa del Tottenham), in cui Son sta per servire Reguilon che ha tutta la fascia davanti a sé, con Azpilicueta in ritardo ( Rudiger anticiperà Lo Celso sul cross). Le difficoltà maggiori per la Juventus potrebbero venire dalle avanzate dei centrali: Lukaku contro lo Zenit e Werner contro l’Aston Villa (in Coppa di Lega) hanno segnato gol di testa identici su cross dalla trequarti del centrale di destra, libero. In questo caso dovranno metterci del loro anche i centrali bianconeri. L’aggressività dei “braccetti” (i centrali di destra e di sinistra nella difesa a tre) è un’arma che il Chelsea sfrutta anche in fase di non possesso: nella prima immagine a fianco Rudiger aiuta Kovacic a recuperare sulla trequarti avversaria la palla da cui nasce il gol di Kanté al Tottenham. E’ però anche un’arma a doppio taglio, perché alle loro spalle si libera spazio: nella seconda immagine James (in quella occasione terzo centrale) è in ritardo su Archer in un contropiede dell’Aston Villa in Coppa di Lega. Gli altri due centrali, Sarr e Chalobah , e il centrocampista Loftus-Cheek , sono attratti da dal taglio di Buendìa e da Traore che porta palla e può servire Archer libero (che sbaglierà). Oltre ad attaccare lo spazio alle spalle di esterni e, quando avanzano, difensori centrali del City, la Juventus potrà cercare gli inserimenti tra l’uno e l’altro, liberando spazio con un uomo in profondità e uno in ampiezza: come riuscito ad esempio a Bentancur contro l’Udinese prima di crossare basso per il gol di Dybala , ultima immagine a fianco. Perché il piano riesca, però, serviranno attenzione assoluta in fase di non possesso e analoga precisione in fase di possesso: perché il Chelsea in nove partite ha segnato 15 gol e ne ha subiti 4.