Cosa succede quando gli errori nel 730 vengono fatti dal CAF? In questo caso quest’ultimo paga una sanzione ma va comunque detto che le maggiori responsabilità sono a carico del contribuente. A partire proprio da quest’anno cambiano le norme e qualora i controlli non siano effettuati con cura e le detrazioni attribuite in realtà non spettano, la responsabilità si divide a metà ovvero ai CAF viene fatta una sanzione, mentre il contribuente va a pagare delle imposte maggiorate. Questo è tanto altro è stato chiarito dall‘Agenzia delle entrate con una circolare, la numero 13 che introduce anche un altro chiarimento ovvero chi ha un credito di imposta superiore a €5000 dovrà rivolgersi per forza con CAF per poter presentare la dichiarazione e non potrà semplicemente inviare poi alla precompilata.
Controlli e verifiche
Sulla base di quelle che sono le nuove disposizioni che sono entrate in vigore lo scorso 30 marzo, il CAF o qualsiasi altro professionista abilitato è tenuto al pagamento di un importo che è pari al 30% della maggiore Imposta riscontrata da parte delle Agenzie delle Entrate dalle verifiche automatizzate a meno che, comunque non ci sia una colpa del contribuente.
Il CAF infatti deve semplicemente fare una verifica dei documenti, Tuttavia ci sono anche delle informazioni che devono essere autocertificate. Ovviamente nel caso in cui si tratti di dichiarazioni false, il CAF non è l’unico responsabile perché responsabilità ne ha anche il contribuente, anzi quest’ultimo è il solo responsabile. Ad ogni modo, il CAF può presentare una dichiarazione immediata di rettifica oppure può comunicare all’Agenzia delle Entrate quegli errori che sono stati scoperti dopo l’invio del Modello.
Quali documenti esibire
Sempre secondo quanto stabilito dalla circolare in questione diffusa dall’Agenzia delle entrate il rilascio del visto di conformità non indica che effettivamente l’ammontare di tutti i redditi dichiarati sia corretto. Nel caso in cui quindi, come già abbiamo anticipato, i dati dichiarati non siano corretti la sanzione è tutta oppure in parte a carico del contribuente e lo stesso avviene in caso di autocertificazioni false. Non bisogna quindi presentare i documenti nel caso in cui ci si limiti ad autocertificare determinate cose come ad esempio il mutuo destinato all’acquisto della prima casa, oppure le spese di ristrutturazione iscrizione alla facoltà universitaria, il costo dei certificati medici ecc. Discorso a parte per i crediti d’imposta e in questo caso la circolare precisa che è obbligatorio presentare la dichiarazione attraverso un intermediario oppure un CAF in tutti quei casi in cui risulta un importo superiore ai €5000.