Il giornalismo italiano è in lutto per una grave perdita. Mario Meloni, per decenni giornalista della Rai, è infatti deceduto. I colleghi lo ricordano “come uno di quegli uomini macchina senza i quali i giornali difficilmente sarebbero andati in onda”. Meloni è stato sempre al centro dell’attenzione per le sue battaglie per la riforma della Rai e contro ogni tentativo di bavagli o censure.
Ha ricoperto ruoli importanti di responsabile di rubriche come ‘Diogene’ e ‘Di Tasca Nostra’. Per molto tempo è stato dirigente sindacale, impegnato nel Comitato di redazione del Tg2, membro dell’esecutivo nazionale Usigrai e uno dei fondatori del gruppo di Fiesole e di ‘Articolo 21’. Non ha mai fatto mancare il suo apporto nei confronti degli altri giornalisti, per i quali combatteva affinché potessero lavorare in condizioni più idonee.
Ad annunciare la bruttissima notizia della sua scomparsa sono stati il segretario generale e il presidente della Fnsi, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, e il segretario Usigrai, Vittorio Di Trapani. I tre hanno voluto omaggiarlo con una nota congiunta per esprimere la gratitudine nei suoi confronti.
“Persone come Mario Meloni hanno davvero contribuito alla difesa della libertà di informazione e hanno onorato sino all’ultimo giorno di vita la Costituzione antifascista e antirazzista”, hanno affermato Lorusso, Giulietti e Di Trapani.
Queste le altre parole riportate nella nota integrale congiunta, di supporto alla famiglia: “Un abbraccio ai suoi familiari e in particolare alla sua compagna di vita e di impegno civile e professionale, Juana Sanemeterio, che ne ha davvero condiviso speranze, gioie e dolori, uniti da un amore profondo dal primo all’ultimo istante”, hanno chiosato gli esponenti della Federazione Nazionale Stampa Italiana e dell’Unione sindacale giornalisti Rai.