Raffaele Sollecito felici con la nuova ragazza uguale ad Amanda Knox

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Dopo la tempesta arriva sempre il sereno. Raffaele Sollecito, 35 anni, è tornato a sorridere al fianco di una nuova dama che somiglia tanto, guarda un poi alla sua ex Amanda Knox, la ragazza statunitense con cui è stato processato e assolto per l’omicidio di Meredith Kercher a Perugia (2007).

Libero e innamorato. Stai a vedere che otto anni da ‘mostro! di cui quattro passati in gattabuia, sono serviti a qualcosa. Colei che ha ereditato il pesante ruolo della Knox risponde al nome di Andreea Mihaela Gheorghe, 22 anni, studentessa di origine romena che fino a poco tempo fa ignorava l’esistenza del suo cavaliere: «Ero in Spagna per l’Erasmus, un giorno un professore mi disse che avevo una sguardo da Amanda Knox» ha svelato la giovane parlando della sua storia d’amore, «non sapevo chi fosse, allora sono subito andata a controllare su Internet». Tra un click e l’altro si è imbattuta in un fascinoso Sollecito prontamente sollecitato via Facebook. «Gli ho scritto un messaggio, lui mi ha risposto e a forza di scriverci è nato il desiderio di sentirci» ha ricordato Andreea Mihaeia.

Raffaele, ingegnere informatico con la faccia da bravo ragazzo, oggi vive a Milano dove lo scorso giugno ha trovato lavoro come sviluppatore. Traguardo tutt altro che scontato quando ci si porta dietro una reputazione equivoca. La Puglia, quella sì, gli è rimasta dentro, prigioniera del suo cuore. «Quando mi ha invitato a Milano non ho avuto il minimo dubbio» ha continuato la sosia di Amanda, poi tornata in Romania per finire gli studi, «lo conoscevo da poco ma ero sicura che fosse una persona sensibile, incapace di fare del male». Per il momento sarà un amore a distanza, ma a Sollecito va bene così: «Se guardo al futuro mi vedo con lei. A luglio 2020 si laurea, poi farà armi e bagagli per venire a Milano, andremo a vivere insieme».

LA POSTA DEL CUORE DI AMANDA

Da Mostro spietato a dispensatrice di consigli d’amore. Strana la vita. Amanda Knox, 32 anni, as solfa con Sollecito dalla Cassazione nel processo Kercher (Rudy Guede è la sola persona condannata per la morte di Meredith), ha ora una rubrica sul Westside Seattle: lo spazio per cuori affranti si chiama Ask Amanda Knox, Chiedi ad Amanda Knox. Risponderà alle domande dei lettori anche su questioni di sofferenza, vita, tristezza, amicizia. Sui social le critiche non hanno tardato ad arrivare, non solo dall’Italia, alimentate dal fatto che il settimanale citato è di proprietà della famiglia del ma rito Christopher Robinson. Per qualcuno è una raccomandata. L’editore del settimanale ha motivato la scelta di affidarle una rubrica sostenendo che «i quattro anni trascorsi in carcere in Italia per un omicidio che non ha commesso le hanno dato una prospettiva unica sulla vita». Da quando è tornata libera, nel giugno 2014, la Knox ha continuato a essere un donna divisiva, tacciata di speculare su! delitto di Perugia: ha scritto un libro e venduto memorie, ispirato film e parlato nelle Università. La scorsa estate è tornata in Italia come relatrice al Festival della Giustizia penale di Modena.