Mentre noi stiamo seduti su un divano con una birra e la tv sintonizzata sulle partite, in Giappone sono seduti per terra con una tazza di tè a vedere giochi di uomini che tentano di scalare una salita piena di sapone.
Si, amo gli stereotipi.
Il Giappone è quella patria meravigliosa che riesce a mantenere un folle equilibrio tra ultramoderno e clamorosamente antico; che parla di Samurai, ma mette la faccia di Nicholas Cage sul mais soffiato; che massaggia le mucche, ma mangia i ramen facendo rumori da elefante.
Se conoscete un popolo più schizofrenicamente adorabile, scrivetemi.
Per questo Coca Cola ha scelto il Giappone come paese di lancio della sua nuova Light Plus per fare la cacca, la dolce bevanda non più così dolce, ma dai sentori agrumati, che si ripromette di abbassare i livelli dei triglicerididurante il pasto attraverso l’aggiunta di fibre insolubili. Per fare in modo che pezzi di crusca non soffochino o taglino l’esofago del povero giapponese dall’interno, l’azienda le ha trasformate in una specie di pastella che rende il tutto un po’ vischioso.
Il governo non ha perso tempo, classificando da subito la bevanda sotto la dicitura Healthy Drink, medaglia d’oro, diventando nel giro di un anno la terza bevanda più salutare del Giappone.
Le destrine contenute nelle fibre hanno il potere, se non si segue una corretta alimentazione e stile di vita, di scioglierti le budelle facendoti contorcere dal dolore finché non corri in bagno. Niente mezze misure per i simpatici abitanti nipponici, che se devono andare in bagno fanno prima bevendo un sacco di Coca Plus per liberare il tutto in una volta sola.
Non hanno tempo di dormire, figuriamoci per fare la cacca.
Tominaga Ozawa ha 77 anni e beve la sua Plus ogni week end dopo le consuete 18 buche di golf. “È buona, ma la bevo in privato perché qui in Giappone sei malvisto se bevi Coca Cola”. Siete un popolo meraviglioso, Tominaga. Pronti ad uccidervi se scoperti a bere coca cola.
Dunque, in attesa che la nuova meraviglia della multinazionale sbarchi sui nostri scaffali per combattere in modo capitalista e cattivo i problemi intestinali di grandi e piccini, io vi voglio lasciare con un haiku e l’augurio di non aver bisogno di questa roba per una sana cagata.