Tornava a casa dopo il lavoro. In una semicurva, si è schiantato contro un furgone. Morendo sul colpo. E tra i primi ad accorrere è stato il padre, agente della polizia stradale di Urbino, inviato sul posto per svolgere gli accertamenti di legge sull’incidente. Non sapeva nulla. Si è trovato sotto gli occhi il corpo senza vita del figlio.
Si chiamava Alessio Ronconi, 30 anni, celibe, operaio alla Imab mobili di Fermignano. Stava tornando verso casa alla guida della sua Mercedes classe A quando, poco prima delle 18, si è scontrato con una Fiat Ducato che procedeva nel senso opposto. Lo schianto non ha lasciato scampo al ragazzo, rimanendo incastrato nella vettura.
L’auto del ragazzo, per altro, era rimasta incastrata sotto al Ducato, bloccandone lo sportello del guidatore, ed è stato necessario anche l’intervento dei vigili del fuoco di Urbino. Sul posto, i carabinieri delle stazioni di Fermignano e Urbania, così come gli uomini del nucleo operativo e radiomobile di Urbino, intervenuti per eseguire i rilievi, e la polizia stradale, in particolare il papà Gabriele, di servizio ieri pomeriggio.
I due veicoli si sono scontrati all’altezza di un incrocio tra la strada principale e due vie minori e l’urto è stato talmente violento da far arretrare di più di 10 metri la Mercedes che, all’arrivo delle forze dell’ordine, si trovava contromano nella corsia opposta rispetto a quella del proprio senso di marcia, schiacciata sotto al peso del furgone. Più avanti di circa 30 metri, ferma a lato della strada, si trovava la terza auto coinvolta con segni di un impatto sulla fiancata sinistra. Oltre al padre Gabriele, Alessio lascia il fratello Alessandro, la madre Luigina, e la fidanzata Tania.