Stanno circolando sui social in queste ore un paio di video diventati presto virali dove alcuni commensali cinesi si preparano a mangiare un fumante brodo con dentro la carcassa, svuotata o meno, di pipistrello.
La circolazione delle immagini culinarie è diventata virale mentre i primi bollettini medico sanitari ipotizzano come l’epidemia di Coronavirus, che ha colpito soprattutto la città di Wuhan, in Cina, e che si sta diffondendo nel paese asiatico con morti e contagiati, si sia sviluppata proprio da pipistrelli e serpenti. Il primo video proviene da un utente di TikTok con un nickname femminile 77Maggie77 e mostra una ragazza ben vestita estrarre il volatile dalla zuppa, provare ad addentarne un’ala su suggerimento di una entusiasta voce fuori campo.
Il 22 gennaio Qiushi ha postato un brevissimo video con un’altra ciotola riempita di brodo giallo e il mammifero nero stecchito e galleggiante in superficie. La didascalia del tweet ricorda che questo uccello morto nella ciotola viveva nelle caverne in mezzo a insetti e feci, poi si conclude chiedendosi se i cinesi prima o poi smetteranno di mangiarlo visto ciò che è accaduto.
Il pipistrello in brodo sembra essere un piatto più comune, invece, nel Sud-Est asiatico, tra Vietnam. Indonesia, Laos e Filippine. Alcuni trattati scientifici sui chirotteri segnalano che nell’antichità anche in Italia, e più precisamente a Costozza in provincia di Vicenza, esisteva l’abitudine di mangiarsi pipistrelli. Tutte e quattro le testimonianze foto-video ora sui social non hanno una vera e propria datazione al presente, quindi possono essere stati girati ieri come anni fa e rimessi in circolo per l’occasione provocando, oltre al ribrezzo di molti occidentali, anche qualche timido segnale di attenzione verso le abitudini alimentari dei locali in un momento di così delicata emergenza medico-sanitaria.