I figli delle coppie gay sono “diversi” e hanno più problemi rispetto a quelli cresciuti in seno a famiglie formate da due genitori eterosessuali? La risposta è no e viene fuori da ben 73 studi accademici internazionali. A trarre questa conclusione, con un’ampia relazione sul tema è la New Yorker Columbia University che ha analizzato lo sviluppo dei figli delle coppie omosessuali.
Un tema caldissimo in Italia dove il ddl Cirinnà prevede un’estesione della stepchild adoption – già prevista per le coppie eterosessuali – alle coppie formate da persone dello stesso sesso. La New Yorker Columbia University mette nero su bianco come dalle ricerche effettuate emerga “un consenso accademico schiacciante sul fatto che avere un genitore gay o una genitrice lesbica non danneggi i bambini”.
Una delle indagini è stata condotta in Italia da Roberto Baiocco, professore associato alla facoltà di Medicina e Psicologia della Sapienza di Roma. “I dati raccolti in questo studio – spiega il docente – hanno dimostrato che i bambini cresciuti da genitori gay e lesbiche hanno mostrato un livello di regolazione delle emozioni e di benessere psicologico simile a quello dei bambini cresciuti da genitori eterosessuali. In Italia, persistono atteggiamenti negativi nei confronti delle famiglie dello stesso sesso e dovrebbero essere sviluppati programmi educativi per decostruire gli stereotipi riguardanti gay e lesbiche”.
Già… gli stereotipi. Sarebbero proprio questi insieme alle stigmatizzazioni, ovvero bullismo e omofobia, e non l’orientamento sessuale dei genitori ad influire negativamente sulla crescita dei figli delle coppie gay. Anche se in maniera non abbastanza rilevante da modificare il dato finale sul confronto con le famiglie tradizionali.
Interessante anche il risultato di una ricerca australiana che stabilisce che i figli di genitori omosessuali godano di un maggiore stato di salute e benessere rispetto alla media dei loro coetanei.